Sono passati oramai un paio d'anni da quando Red Dead Redemption arrivò sugli scaffali dei negozi di tutto il mondo suscitando fin da subito l'entusiasmo di pubblico e addetti ai lavori. Bollato a suo tempo da qualcuno come un Grand Theft Auto ambientato nel passato, il titolo sviluppato da Rock Star San Diego proponeva in realtà una struttura che nelle basi ovviamente condivideva molto di quella creata da Rockstar North, ma disponeva nel contempo anche di diverse caratteristiche peculiari che ne delineavano la propria identità, oltre a un multiplayer che per certi versi rappresentava un nuovo step evolutivo per il genere.
Senza dimenticare trama e ambientazioni evocative che hanno saputo riproporre in un videogioco il duro e affascinante mondo del selvaggio West, le cui tematiche presentano anche in prospettiva delle enormi potenzialità anche quando esse svoltano verso situazioni più fantasiose, come dimostrato dallo spin-off horror contenuto nel DLC intitolato Undead Nightmare. Tutti questi elementi messi assieme, comunque, contribuirono a decretarne il successo, come dimostrato dai dati vendita che parlano di oltre 12,5 milioni di copie vendute, a prescindere da alcuni divertenti bug che martoriavano talvolta il gameplay del gioco. Proprio in queste ultime settimane, a seguito di un paio di news apparse e diffusesi in rete alla velocità della luce, si è tornato a parlare finalmente di un possibile seguito di quello che non può non essere definito come uno dei più bei giochi di questa generazione di console. In realtà si tratta prettamente di speculazioni, anche se esse appaiono tutto sommato credibili, nate dal fatto che Rockstar San Diego starebbe lavorando a un nuovo progetto segreto e per questo sta cercando personale esperto nello sviluppo di engine in grado di gestire la fisica di vasti ambienti open world, e l'IA che regola le azioni dei personaggi durante i combattimenti e altre fasi di vita simulata, come l'orientamento, la capacità decisionale, etc. Da qui la deduzione di alcuni che possa trattarsi di Red Dead Redemption 2. Sarà vero? Non lo sappiamo, noi intanto iniziamo a sognare e a pensare a cosa vorremmo venisse introdotto o migliorato in esso rispetto al predecessore, principalmente per quanto concerne la modalità giocatore singolo.
Mai più tutti quei bug
La prima cosa che vorremmo vedere, anzi, visto il tema, non vedere, sarà banale forse sottolinearlo sono gli innumerevoli glitch che abbiamo tutti riscontrato nell'avventura di John Marston. Trovarsi nel bel mezzo di una cavalcata dinanzi a una donna puma, a un uomo asino o a gente con la schiena riversa all'incontrario come nel film l'Esorcista, o ancora sentire voci provenire dal nulla e assistere ad apparizioni di sagome di ballerine dentro qualcuna delle case abbandonate della città di Tumbleweed (la cosa non era voluta, non si trattava di spettri), guardare carri che decollano verso l'infinito e oltre o cavalli simil razzi sono cose divertenti, ma solo per un po'. Quando si ripetono anche se per fortuna non in maniera eccessivamente continua finiscono per stufare e dare fastidio. Ovviamente ci aspettiamo ampi passi in avanti per quanto concerne altri aspetti tecnici, specie per quelli relativi alla fisica, alle animazioni e all'IA, ma in questo senso siamo abbastanza fiduciosi del fatto che Rockstar provvederà già da sé. Per cui noi preferiamo in questa sede concentrarci su altri elementi dell'eventuale sequel di Red Dead Redemption. Vediamo in cosa.
Innanzitutto ci piacerebbe che il mondo di gioco fosse più grande di quello di per sé comunque ampio e valido del primo. In concreto desidereremmo vedere un maggior numero di città ognuna delle quali caratterizzata in maniera differente per conformazione, dimensione e abitanti. E' vero che molte cittadine del West nella realtà erano costituite da una strada principale attorno alla quale sorgevano poi un gruppo di edifici. Ma è anche vero che ce ne erano altre più complesse pur nella loro classificazione stilistica di tipo rurale. Questo permetterebbe a nostro parere al giocatore di avere più luoghi da esplorare, ma anche più aree dove trovare riparo in caso di sparatorie, più saloon, bordelli e quant'altro da visitare, magari per sbloccare quest secondarie, partecipare a giochi o assoldare alleati. Si, proprio così, stringere patti con dei personaggi implementando in tal senso un'opzione che preveda la possibilità per l'utente di reclutarli nei locali o nelle strade dei villaggi, creando quindi una piccola banda con la quale compiere una serie di scorribande, ultimate magari le quali poi si potrebbe decidere se spartire il bottino con i propri compari, o farli fuori tutti per tenersi il malloppo. Inoltre sarebbe gradita dal nostro punto di vista anche una certa libertà di scelta per quanto concerne quei momenti dell'avventura in cui ci si trova davanti a determinate situazioni, consentendo nello specifico al videogiocatore di schierarsi liberamente pro o contro uno sceriffo o dei banditi a seconda dei propri interessi, e non trovarsi coinvolto in certe vicende in "automatico".
Il Vecchio West
Non chiediamo qualcosa di complesso, una serie di opzioni di dialogo alla Mass Effect per intenderci, ma solo un paio di frasi di testo attraverso le quali il giocatore può decidere se affiancare la legge e andare a stanare una pericolosa banda direttamente nel suo covo, oppure se viceversa fare parte proprio di una gang e con questa andare a rapinare una banca o assaltare un treno, con tutte le implicazioni del caso. Per quanto concerne invece l'ambientazione, noi preferiremmo che non avanzasse troppo a livello storico verso il periodo della prima Guerra Mondiale e si allontanasse quindi da quello a noi più caro dell'Old West.
Per questo ci auguriamo che l'eventuale Red Dead Redemption 2 non sia un sequel diretto a livello di trama del predecessore, ma qualcos'altro, anche perché l'idea di un Jack Marston protagonista non ci esalta più di tanto. A noi piacerebbe una storia in parallelo a quella di John (nel qual caso ci auguriamo che il nuovo protagonista abbia il suo stesso carisma e fascino), oppure un prequel ambientato molti anni prima. In quest'ultimo caso si avrebbe l'opportunità, volendo, di includere nell'universo del gioco le famose "giacche blu", cioè i soldati di tanti film di John Wayne, i trapper, i pionieri, gli scout e coloro che rappresentano probabilmente la figura più importante e affascinante della storia dell'epoca: gli indiani americani, magari suddivisi come nella realtà in varie tribù (Sioux, Apache, Cheyenne, Navajos) dislocate nelle diverse locazioni della mappa. Immaginate di cavalcare in un'area arida lungo una pista polverosa circondata da cactus e da alti spuntoni di roccia. Improvvisamente in lontananza si vede una sequenza di "nuvole" stagliarsi all'orizzonte, subito seguita da un'altra serie e poi da un'altra ancora salire al cielo da diversi altri punti della zona. Segnali di fumo. A quel punto siete all'erta e la tensione aumenta quando iniziate a sentire le urla di guerra di una banda di scatenati Apache che arrivano dalle vostre spalle, per poi scoprire voltandovi che questi vi stanno per piombare addosso. La presenza dei pellerossa implicherebbe poi l'introduzione di una serie di mini giochi a tema e di varianti agli schemi di quelli già introdotti nell'originale Red Dead Redemption, che andrebbero comunque riproposti a loro volta.
Varietà dei mini giochi
Per cui, giusto per fare un paio di esempi, laddove solitamente bisognava o necessitava in alcune aree salvare la diligenza assaltata dai banditi o scortare una donna in difficoltà a cui si era ribaltato il carro, in altre si potrebbero integrare nuove situazioni che prevedano di aiutare una colonna di coloni circondati da decine di Sioux che sciamano attorno a una improvvisata barricata costituita dai carri degli assediati disposti in cerchio, come nella più tipica tradizione cinematografica. Oppure resistere assieme a dei soldati all'interno di un fortino il tempo necessario all'arrivo della cavalleria, evitando nel contempo che gli indiani penetrino nell'avamposto militare e uccidano tutti, o ancora partecipare a una battuta di caccia con alcuni pellerossa amici usando solo arco e frecce.
Ai mini giochi "cittadini" come quello dei dadi, delle carte o delle freccette, potrebbero infatti esserne aggiunti altri più tipicamente tradizionali per le varie tribù, come sfide di tirassegno con pugnali, frecce e tomahawk, giochi col pallone (c'erano già all'epoca ed erano molto diffusi proprio fra i nativi americani), gare podistiche e corse coi cavalli. Lo "spirito" dei nativi americani i Red Dead Redemption 2 non mancherebbe secondo noi di influenzare anche lo stile e i bonus degli abiti sbloccabili per il suo protagonista. Pensate per esempio alla possibilità di guadagnarvi la fiducia di un capo indiano e di ottenere da lui in cambio qualcosa che funga da lascia passare nei territori della sua tribù, come una simbolica cintura di Wampum da indossare per essere lasciato in pace oppure un oggetto in grado di migliorare alcune abilità in combattimento in cui gli indiani d'America erano maestri, come nel caso dei corpo a corpo o degli attacchi silenziosi nell'ombra. Agli elementi prettamente realistici fino a ora citati se ne potrebbero poi aggiungerne altri un tantino più fantastici, senza ovviamente esagerare troppo. In Red Dead Redemption, Rockstar volle introdurre qualche elemento horror o misterioso nell'universo western in cui erano ambientate le vicende narrate nel gioco. E questo ben prima che rilasciasse poi il famoso DLC chiamato Undead Nightmare, con gli zombi e le altre creature immaginarie.
Mistero sì, ma senza esagerazioni
I viandanti cannibali che si incrociavano saltuariamente nel corso dell'avventura (oltre alla quest apposita), per esempio, intenti a tenere a bada qualche povero malcapitato appena catturato, incaprettato e pronto a essere divorato, mentre se ne stavano seduti accanto a un pentolone vicino al quale erano visibili i resti di altre vittime fatte già a pezzi, dava un tocco di cupa angoscia a certe battute di caccia o esplorative notturne. Anche se a suscitare maggiore interesse, curiosità e un certo senso dell'arcano era la figura dell'enigmatico straniero in abito scuro che John Marston incrociava nelle varie location nei momenti cruciali del gioco, e che sembrava sapere tutto della vita dell'ex bandito. L'aura di mistero che aleggiava su questo individuo, la cui vera identità tra l'altro non è stata mai rivelata dagli stessi sviluppatori, ha dato vita fra i fan a una serie di teorie fra le più disparate, da quella che lo identificava nel Diavolo o in Dio, ad altre che lo volevano come una personificazione del Destino, della Morte o dell'animo combattuto dello stesso John.
Alcuni, infine, hanno ipotizzato che fosse lo spirito del padre del protagonista, a causa di alcune foto di un personaggio somigliante al misterioso tizio che comparirebbero proprio in alcune stanze del ranch di famiglia. In tutti i casi, chi scrive ricorda ancora lo stupore e il senso di "fastidio" provato ogni volta che il protagonista lo incrociava e in particolare nel vederlo a sorpresa comodamente seduto sulla poltrona nel salottino della fattoria di Marston verso la fine del gioco. Silenzioso, immobile, come se quanto accadesse attorno a lui non fosse reale o non fosse da lui percepibile. Qualcuno dice fosse un bug, che la sua presenza proprio in quel punto non era prevista, tant'è che non tutti i giocatori hanno vissuto questa esperienza, altri che fosse una scelta fatta dagli sviluppatori per segnalare quasi come fosse una presenza premonitrice, l'arrivo dei tragici fatti del finale del gioco. Comunque sia, senza esagerazioni di sorta che possano stravolgere parecchio il contesto narrativo di un gioco western, ci piacerebbe che la figura misteriosa di cui abbiamo fino a ora parlato potesse riapparire in Red Dead Redemption 2, magari fornendo qualche indizio extra sulla sua vera identità e attribuendogli anche un ruolo più attivo all'interno degli eventi. Come sempre le cose che si potrebbero fare per rendere bello un gioco, così come le idee da cui scaturiscono i successivi interventi, sono tante e tutte spesso legate a doppio filo alla percezione avuta da ognuno di noi di un prodotto (chi avrà considerato come difetto una determinata cosa vorrebbe eliminarla o cambiarla, chi viceversa non l'avrà vista come tale no, etc) e dai gusti personali di ogni videogiocatore. Noi come sempre abbiamo detto la nostra, a voi il compito di aggiungere le vostre idee. Nel frattempo, per rinfrescarvi la memoria, potete riguardarvi la nostra videorecensione di Red Dead Redemption che trovate proprio qui sotto.
Cosa vorremmo
Un protagonista col carisma di John Marston
I pellerossa
Maggiore possibilità di customizzazione del personaggio
Una trama e un'avventura dai toni duri e adulti come il primo
Doppiaggio in italiano ma realizzato come in un film
Cosa non vorremmo
I glitch del predecessore
Un eroe poco affascinante
Un'avventura troppo sbilanciata in favore di elementi solo azione
Una trama edulcorata