Fire è probabilmente il titolo più strampalato tra quelli che Daedalic ha in corso di sviluppo e anche per questo tra i più interessanti. Nei panni dell'uomo di Neardenthal Ungh occorre trovare il modo di riportare il fuoco alla sua tribù dopo che durante il suo turno di guardia ha commesso il fatale errore di addormentarsi, facendolo spegnere. Al povero Ungh toccherà dunque imbarcarsi in un'impresa che lo porterà a viaggiare in 10 location differenti, affrontando una serie di situazioni una più fuori di testa dell'altra, sullo sfondo di un'Età della Pietra non propriamente ortodossa, che spesso e volentieri scavalca i confini della verosimiglianza storica, partendo per la tangente. L'esagerazione, il nonsense e il citazionismo spinto sono però solo alcune delle frecce dell'arco di un titolo frizzante e ricco di verve, capace anche di conquistare sin dai primi istanti per via di una caratterizzazione estremamente riuscita e accattivante.
Provata Fire, avventura a tema preistorico davvero fuori di testa!
Non servono parole
Spesso si dice che la grafica faccia parte integrante di un'esperienza di gioco, che non possa essere scissa dal resto, formando un unicum inutilmente scomponibile in comparti separati. Una teoria che vale a maggior ragione per Fire. Il gioco si presenta difatti con una veste tecnologica estremamente semplice, quasi da titolo in Flash, sfruttata però in maniera irresistibile, già a partire dal protagonista, un energumeno totalmente muto e dall'espressione ottusa ma che anche solo a guardarlo viene da ridere, specie mentre lo si vede alle prese con circostanze particolari o lo si assiste subire delle vere e proprie trasformazioni, come quando occorre sfruttare un ancestrale marchingegno mutaforma per assumere le sembianze di vari animali, già molto spassosi di per loro, che arrivano a strappare risate fragorose in uno dei tanti casi in cui il processo non va a buon fine, sputando fuori improbabili incroci.
Un continuo plasmare, abbozzare e contro-abbozzare i toni attraverso cui si riesce a entrare nello spirito e nelle logiche di situazioni che a descriversi possono avere del paradossale. Come quando in compagnia di alcune scimmie con cui non si mancherà, naturalmente, l'occasione di citare Iwazaru, Mizaru e Kikazaru ("non parlo", "non vedo" e "non sento") e 2001 - Odissea nello Spazio, ci si troverà di fronte un siparietto delirante che con grande maestria arriverà a tirar dentro molte manie moderne, come i quiz a premi e l'uso ossessivo degli smartphone, selfie, WhatsApp e acquisti in-app compresi. Talento nel taglio stilistico, perspicacia nel pizzicare le corde giuste e polso nei tempi comici non mancano davvero, facendo da viatico per una serie di prove dalla natura disparata. Si spazia da puzzle basati sull'osservazione ad enigmi fondati sulla logica, dalla manipolazione dell'ambiente a pillole arcade (platform, sparatutto 2D), fino a test attitudinali di intelligenza e memoria visiva. Il piglio è quello del gioco-buffet, in cui si spizzicano con leggerezza pietanze di ogni genere e sapore che puntano sulla varietà più che sulla sostanziosità, in accordo con un'impostazione che oltre che mouse e tastiera dovrà essere fruita su uno schermo touch, visto che oltre che su PC il gioco è in lavorazione anche su iOS. Ma questo non vuol dire che manchino i risvolti interessanti, come il fatto che si possa passare dal giorno alla notte, con conseguenze che riguardano anche gli elementi interattivi oltre che la colorazione dei fondali, o che si possa parlare di un "titolo minore". Anzi, oltre che per l'ottima inventiva i puzzle talvolta si contraddistinguono per uno spiccato livello di sfida, di quelli che magari avventure più seriose ma annacquate si sognano. Rimane da vedere, una volta consumato il gioco nella sua interezza, quale sarà il bilanciamento generale, che per quanto visto appare un po' squilibrato, spaziando da soluzioni dal piglio morbido e il superamento quasi immediato ad altre piuttosto aspre e punitive. Una cosa, ad ogni modo, è certa fin da ora: comunque vada, fossimo in Daedalic cercheremmo una partnership per realizzare una serie animata TV o Web, che i tratti del piccolo, potenziale cult di intrattenimento tout court ci sono già tutti.
CERTEZZE
- Caratterizzazione irresistibile
- Vulcanico nelle trovate
- Puzzle vari, talvolta stimolanti
DUBBI
- Bilanciamento sotto osservazione