Le novità più recenti riguardano l'arrivo di Elite: Dangerous su Steam e la partenza della beta della versione Mac dell'ambizioso simulatore targato David Braben. Ma in questi mesi sono successe diverse altre cose nell'universo creato da Frontier Developments. L'update Wings è una di queste e ha finalmente introdotto il gioco di squadra che per Elite: Dangerous rappresenta una piccola rivoluzione. Purtroppo, nonostante la lunga attesa, le cose non funzionano ancora perfettamente ma di questo parleremo tra poco. Prima va detto che l'update 1.2 ha introdotto anche un paio di navi assieme alla narcisistica possibilità di vedere la propria dall'esterno e ha aggiornato in modo sostanziale l'interfaccia delle comunicazioni. Ora è possibile inviare broadcast vocali a tutte le navi che si trovano in zona e utilizzare comandi testuali per comunicare rapidamente qualcosa a una nave bersaglio, a qualcuno che ci ha mandato un messaggio o ai propri compagni. Ma l'aggiunta più gradevole e capace di aumentare la sensazione di trovarsi in un universo vivo riguarda la possibilità di comunicare con i piloti che approdano alla stazione spaziale in cui siamo ancorati. Inoltre sono stati aggiunti nuovi moduli per le navi e i piloti hanno finalmente la possibilità di resettare i sottosistemi distrutti per riattivarli sacrificando l'integrità dei sottosistemi ancora funzionanti. Infine è stato fatto un gran lavoro di ottimizzazione tecnica, con un gradito miglioramento della resa complessiva della volta stellata, anche se di migliorie da fare ce ne sono ancora parecchie.
Il punto della situazione sull'evoluzione dell'ambizioso simulatore spaziale Elite: Dangerous
Il tanto atteso update Wings
Ma torniamo all'update Wings che rappresenta con pochi dubbi la novità più grossa dal lancio di Elite: Dangerous a oggi. Dal lancio della patch 1.2 è possibile invitare tre amici nella propria formazione e questo ci dà la possibilità di condividere con i compagni premi e taglie oltre a permetterci di indicare loro la nostra posizione. La cosa interessante è che il segnale di posizione, in futuro, potrà probabilmente essere usato come chiamata di soccorso verso tutte le navi in ascolto, aprendo così la via a meccaniche online potenzialmente molto interessanti. Ma per ora questa funzione è riservata al gioco di squadra che purtroppo non è esente da problemi. In alcuni casi, infatti, è ancora difficile se non addirittura impossibile ritrovarsi nella medesima istanza con alcuni giocatori. Il problema sembra essere legato al netcode peer to peer che talvolta impedisce la comunicazione tra due specifici client. Quello che conta è che Elite: Dangerous, complice il malfunzionamento delle istanze che spesso ci isolano in bolle semi disabitate, non è ancora un'esperienza multigiocatore completa.
Ma d'altronde lo abbiamo già detto in più occasioni. Elite: Dangerous è uscito piuttosto di fretta e con un enorme universo da riempire. Dunque servirà del tempo prima che il titolo Frontier arrivi a maturazione. Il rischio, però, è che l'interesse cali troppo rapidamente impedendo al simulatore spaziale di raggiungere quegli obiettivi che fanno parte del suo DNA, come l'atterraggio planetario. Ma c'è chi lo accetta così com'è, pieno di problemi ma anche di pianeti da esplorare, di combattimenti ragionati e di rilassanti missioni di trasporto. Chi apprezza questa formula ha accumulato centinaia di ore di gioco. Il giocatore più attivo ha la bellezza di quarantadue giorni interi di gioco alla fine del terzo mese dal lancio. Tutti gli altri si dividono tra chi ha deciso di prendersela con calma aspettando nuovi aggiornamenti e chi esterna puntualmente il proprio disappunto con lamentele più o meno giustificate dalle quali si può evincere quali siano per i giocatori i punti più dolenti. Tanti si sono lamentati delle ricompense delle missioni di trasporto e molti chiedono di cambiare il modo in cui si ottiene il bottino eliminando una nave. Se all'inizio i personaggi non giocanti rubavano il bottino ai giocatori con l'ultimo colpo, ora lo fanno i giocatori stessi. Inoltre molti continuano a lamentarsi della mancanza di una struttura più coinvolgente e di missioni più articolate. In ogni caso i community goal funzionano e l'evento è stato divertente. Elite: Dangerous, in sostanza, procede verso l'emancipazione ma con la lentezza di chi deve mettere d'accordo una community che gioca al medesimo gioco sia in solo, sia in gruppo, sia in modalità aperta. Diverse meccaniche finiscono per cambiare radicalmente a seconda della modalità preferita e questo significa che mettere d'accordo tutti è impossibile. Ci sono però alcuni accorgimenti che non sarebbe male vedere implementati. Gli effetti del fuoco sono ancora estremi, come dimostra l'incidente del vascello Nevermore che ha visto una nave ammiraglia entrare in conflitto con una stazione spaziale a causa di un colpo accidentale. Per fortuna gli sviluppatori sono intervenuti trasformando la nave danneggiata in un evento di riparazione che si è aggiunto ad altri eventi sparsi per la galassia il cui esito è influenzato dai giocatori.
La battaglia per Lugh
Per aiutare una determinata entità è necessario compiere certi obiettivi che includono la distruzione di nemici, operazioni commerciali e missioni specifiche. In alcuni casi c'è una fazione che costruisce o ripara un'ammiraglia, in altri una ribellione da armare e l'esito dipende in buona parte dallo sforzo dei giocatori. Fin'ora questo è stato frammentario ma, complice il nuovo update, la partecipazione organizzata sembra essere aumentata come nel caso della battaglia di Lugh. Tutto è iniziato con la ribellione del Crimson State Group, uno dei gruppi sorti per reclamare l'indipendenza del sistema dalla Federazione, in un evento che non si è fatto mancare premi belli grassi per le missioni di combattimento, convogliando l'attenzione dei giocatori sulla battaglia. Ma la notizia migliore è che molti sono intervenuti con il chiaro scopo di influenzare il conflitto e vedere come sarebbe finita. Per entrambe le fazioni è stato possibile trasportare armi o cercare nemici da abbattere per poi ritirare le taglie nella stazione di riferimento.
E nel caso del Crimson State Group i giocatori si sono trovati a affrontare un obiettivo supplementare con una missione di intelligence un po' più strutturata del solito. Un'aggiunta piacevole anche se la notizia migliore riguarda l'influenza effettiva dell'evento sull'universo di gioco con l'Hartsfield Market, la stazione di riferimento per i sostenitori della Federazione nella sistema Lugh, che durante l'evento è caduta in mano al Crimson State Group. Siamo ancora lontani dalla terraformazione e dalle grandi battaglie tutte decise dai giocatori ma è importante che qualcosa si muova anche per compensare le lacune che ancora affliggono il gioco. In tutto questo potersi coordinare con il sistema Wings e dividere i proventi della caccia è un grosso passo in avanti ma i limiti del netcode impediscono ad alcuni giocatori di godere appieno di questa funzionalità e i problemi dell'instancing castrano gli eventi di massa che sarebbero esaltati da battaglie organizzate tra giocatori di diverse fazioni e invece finiscono spesso per diventare sequenze ripetute di missioni non molto diverse da quelle standard. Per fortuna con gli ultimi update sono state reintrodotte le trappole con signal source di varia intensità nei pressi dei quali si trovano tesori ma anche forze ostili decise a eliminarci. Ma non è abbastanza per placare la fame di novità della community che oltre a sognare grandi battaglie sospira pensando alla promessa degli atterraggi planetari, magari conditi dalla tanto agognata esplorazione a terra. Per fortuna, considerando anche l'arrivo del titolo su Steam, è probabile che i fondi per completare l'opera non mancheranno ma c'è il timore che la versione per console di nuova generazione, in arrivo a fine anno su Xbox One e successivamente su PlayStation 4, possa rubare tempo utile agli sviluppatori. Eppure, come a sfatare questo timore, spuntano all'orizzonte novità piuttosto interessanti. L'update Powerplay dovrebbe infatti introdurre i droni che potranno esser impiegati per operazioni minerarie, raccolta carburante, recupero cargo e rifornimenti anche degli alleati. Inoltre si parla di una nuova dinamica di interazione con le galassie che ci fa sperare in novità corpose. Nel frattempo non ci resta altro da fare che aspettare tempi migliori o sviscerare a fondo quanto ha da offrire al momento Elite: Dangerous. Nell'universo di gioco c'è chi si è messo a cercare la sonda Voyager, c'è chi organizza gare di velocità e c'è chi sfrutta ogni strumento disponibile per accumulare ricchezze in vista di conflitti futuri.