Le raccolte di mini giochi non sono mai qualcosa di esaltante. Certo, ci siamo divertiti un po' tutti con Mario Party e ogni volta che esce una nuova periferica nulla, ma proprio nulla ci può salvare dall'onnipresente contenitore di piccole esperienze ideate per mostrare come funziona questa o quella nuova tecnologia. L'idea di provare The Lab di Valve, che rappresenta esattamente quanto appena descritto per il visore VIVE, non ci scaldava particolarmente ma dopo una mezz'ora passata in compagnia del titolo ci siamo dovuti ricredere: chiunque fosse interessato non solo al prodotto ma anche alla realtà virtuale nel suo insieme, dovrebbe metterci mani e occhi sopra. Perché? Facile, perché mette insieme in poche, semplici demo alcuni concetti importantissimi che ogni gioco pensato per questo nuovo tipo di offerta videoludica dovrebbe fare propri. Vediamo un po' come è andata la prova, un mini gioco per volta.
The Lab è un piccolo progetto multi evento con cui Valve intende mostrare le potenzialità della VR
Montagne e castelli sotto assedio
Il titolo si apre nel laboratorio (The Lab, appunto) che fa da hub a tutte le altre esperienze. Siamo all'interno di Aperture Science o qualche altra iniziativa associata all'azienda resa celebre da Portal, ma il contorno è solo un piacevole pretesto. Non sperate nel terzo capitolo della serie, insomma, almeno non per il momento. I primissimi minuti sono spesi per imparare il sistema di controllo che Valve ha pensato per tutte le demo del pacchetto: premendo il grilletto di uno dei due controller viene proiettato sul terreno un raggio che possiamo usare per indicare dove vogliamo teletrasportarci. Nulla ci vieta di camminare verso quel punto ma quando gli spazi sono più estesi della stanza in cui ci troviamo, poter passare da un punto all'altro con un rapido click è la soluzione più immediata e funzionale. Presa la mano con comandi abbiamo agguantato una sfera al cui interno si intravedeva un paesaggio di montagna, l'abbiamo portata verso il volto e in un battere di ciglia ci siamo trovati a Vesper Peak.
Questa più che un gioco era una sorta di modalità panoramica, una cartolina in formato realtà virtuale che dava modo di guardarsi attorno in un ambiente riprodotto con un dettaglio davvero incredibile, tra le cime di una catena montuosa. In questi giorni abbiamo provato prodotti simili, come Everest VR e The Walk, ma in ogni test precedente eravamo rimasti delusi dall'inadeguatezza della resa grafica, sempre troppo grezza per essere coinvolgente. Qui il dettaglio è notevole, si percepiscono quasi le vertigini se ci si sposta verso il dirupo sottostante e si inizia ad intuire il potenziale di tour guidati fatti in modo simile in paesaggi naturalistici o siti storici. Poi magari si dimostrerebbero noiosi come poche altre cose, però c'è il potenziale per fare quantomeno qualcosa di bello da vedere. Pochi minuti dopo è però già il momento di passare a Longbow. Veniamo condotti attorno ad un tavolo dove è stato montato un plastico con un castello medievale, ci avviciniamo ad un arciere posizionato sulle mura e, interagendo con lo stesso, diventiamo piccoli piccoli fino a prenderne il controllo. Siamo un soldato impegnato a difendere le mura della sua città, abbiamo un arco, delle frecce e una serie di trappole pre-piazzate per sconfiggere le ondate di nemici che si avventano sulla porta, tentando di distruggerla. Il gameplay è qui piuttosto semplice, bisogna solo mirare e colpire, ma la grafica in stile cartoon è piacevolissima e si percepisce tutta la precisione nella rilevazione dei movimenti. Davvero pensare di essere passati in pochi anni dal Wiimote al Kinect ai vari pad per VIVE e Oculus Rift, dà l'idea di un salto tecnologico pazzesco. Le otto ondate di avversari di crescente difficoltà scorrono veloci e, prima che ce ne accorgiamo, è già tempo di muoversi verso una nuova stanza del laboratorio.
Uno schermo gigante
A margine della presentazione di The Lab, ci è stata fatta provare una speciale modalità panoramica pensata da Valve per permettere ai possessori di VIVE di giocare a tutti i loro giochi preferiti in un ambiente virtuale. In pratica si indossa il visore e ci si ritrova in un semplice ambiente 3D con davanti uno schermo da 250 pollici. Lo abbiamo testato con Broforce e dobbiamo dire che è piuttosto piacevole, non affatica la vista e permette di continuare a giocare qualcosa di più standard senza doversi togliere il caschetto. La modalità sarà integrata all'interno di Steam, quindi andrà semplicemente lanciata dal client. Un piccolo extra che non inventa nulla ma resta comunque piacevole.
CERTEZZE
- Ottime esperienze in miniatura
- Molto curato sia in termini tecnici che ludici
DUBBI
- Certo non è la killer application che venderà milioni di VIVE