Scritto e disegnato da Kōhei Horikoshi, Boku no Hero Academia, meglio noto come My Hero Academia, è già diventato uno dei manga più letti e seguiti del momento. Finito Naruto e ora che anche Bleach si è avviato verso la sua naturale conclusione, a One Piece serviva proprio un nuovo compagno d'armi e i lettori di Weekly Shonen Jump hanno quasi subito trovato in My Hero Academia il fumetto d'azione in grado di reggere sulle proprie spalle quella difficile eredità. Insomma, il fatto che Bandai Namco abbia deciso di sviluppare un videogioco per farlo uscire nello stesso periodo in cui va in onda la serie animata non dovrebbe stupire nessuno. Come se non bastasse, la serie di Horikoshi si è subito rivelata qualcosa di speciale per tanti motivi diversi, a cominciare dal fatto che il suo autore, un fan sfegatato dei comics americani, sembra prestare molta attenzione ai feedback dei lettori, correggendo il tiro e interagendo spesso con loro. Aggiungeremmo che ormai è raro imbattersi in un protagonista come Izuku Midoriya, un adolescente completamente diverso da quelli cui ci hanno abituato i cliché dei fumetti nipponici...
Prima un fumetto e poi un cartone animato, My Hero Academia diventa anche un videogioco per Nintendo 3DS
A scuola coi supereroi
I protagonisti dei manga d'azione di solito sono personaggi introversi e problematici: devono rispecchiare l'adolescente giapponese medio e, al contempo, risultare buffi e simpatici, dimostrandogli che il destino ha in serbo grandi sorprese anche per loro.
Izuku Midoriya, detto Deku, in un certo senso capovolge completamente lo stereotipo: è un normalissimo liceale, socievole e impacciato con l'altro sesso, in un mondo in cui la stragrande maggioranza degli esseri umani possiede dei super poteri, chiamati "quirk" o "unicità". Izuku è un'anomalia, un vero e proprio outsider, eppure crede fermamente di poter fare la differenza quantomeno col suo cervello: grande fan dei supereroi che hanno messo al servizio della legge i loro poteri, prende appunti su di loro e studia attentamente ogni malvagio. Il suo sogno è entrare comunque alla Yūei, una prestigiosa scuola per giovani supereroi; quello che sembrerebbe un desiderio irrealizzabile diventa realtà quando Izuku dimostra involontariamente tutto il suo coraggio proprio al suo idolo, il fortissimo supereroe All Might: quest'ultimo, infatti, decide di premiare il giovane conferendogli i suoi stessi poteri, e da quel momento per Izuku comincia una nuova vita fatta di improbabili lezioni scolastiche, scontri ai limiti dell'impossibile e nemici che vogliono fare la pelle a lui e ai suoi compagni di accademia. Considerando che Izuku non può neppure usare i suoi poteri senza finire ogni volta in ospedale, capirete che My Hero Academia offre una premessa decisamente originale a una serie d'azione che ha già saputo conquistare tanti fan grazie a un intreccio avvincente e a personaggi davvero bizzarri. Nonostante ciò, si tratta comunque di un manga shonen, e questo si traduce in frequenti botte da orbi: era scontato, insomma, che un eventuale adattamento videoludico poteva essere soltanto un picchiaduro. Nella fattispecie, Bandai Namco sembrerebbe proprio essersi ispirata all'arco narrativo del Festival Sportivo, durante il quale i vari studenti della Yūei hanno dovuto scontrarsi in una specie di torneo. Be', qualche cliché in fondo c'è anche qui...
Battle for All!
Il roster del picchiaduro di Bandai Namco comprenderà almeno quattordici personaggi: ai tredici studenti principali si è recentemente aggiunto il mitico All Might, ma si vocifera che entro l'uscita del gioco, prevista per maggio in Giappone, lo sviluppatore rivelerà anche almeno un malvagio giocabile, il quale sarà probabilmente l'inquietante Tomura Shigaraki. Oltre alla tradizionale modalità di allenamento, My Hero Academia: Battle for All proporrà una campagna che racconterà una storia inedita man mano che il giocatore affronta i vari personaggi in successione.
Una volta completata questa modalità, si sbloccheranno delle missioni aggiuntive per ogni personaggio, espandendo ulteriormente quella che sembrerebbe essere una nutrita schiera di contenuti single player. Ancora non sappiamo se My Hero Academia si giocherà online, anche se è molto probabile visto che Bandai Namco ha recentemente implementato la funzione anche nel picchiaduro Dragon Ball Z: Extreme Butoden, seppur a mesi di distanza dal lancio. Purtroppo bisogna ammettere che i filmati pubblicati finora non ci sono sembrati poi così promettenti: nonostante i vari personaggi combattano in modo molto simile a quanto visto nel fumetto, e siano dotati di un cospicuo numero di mosse speciali, le animazioni dei lottatori ci sono apparse decisamente rigide, e la fluidità in un picchiaduro è tutto. Al di là di queste considerazioni preliminari, il sistema di combattimento sembra essere piuttosto intuitivo e funzionale: ai vari tasti corrispondono diversi tipi di attacchi, e i personaggi possono schivare spostandosi tra i diversi piani di parallasse. I combattimenti di Battle for All si svolgono infatti a due dimensioni e mezzo; tendenzialmente si combatte sullo stesso piano orizzontale, ma è possibile muoversi intorno al nemico per sfuggire ai suoi colpi. Tra combo aeree e spettacolari super mosse che innescano brevi cinematiche non interattive, My Hero Academia sembrerebbe proprio un picchiaduto tradizionale, non fosse per due feature decisamente interessanti. La prima è un sistema di assist che permette di scegliere due eroi "professionisti" e richiamarli durante lo scontro perché intervengano brevemente prima di sparire fino all'attivazione successiva, per la quale bisognerà aspettare un po' di tempo: in questo modo, Bandai Namco è riuscita a infilare i cammeo di personaggi come Eraser Head o Mount Lady, non selezionabili come combattenti veri e propri. La seconda feature ci ha lasciati un po' perplessi, ma bisognerebbe vederla dal vivo: in pratica, sullo schermo inferiore del Nintendo 3DS è possibile completare una specie di minigioco che cambia a seconda del personaggio. Nel caso di Bakugou, per esempio, bisogna toccare ripetutamente tre granate per riempirle completamente, mentre in quello di Uraraka bisogna scorrere il dito sullo schermo per far partire un razzo, e così via. Sostanzialmente lo sviluppatore ha cercato di integrare le "unicità" dei personaggi nel gameplay, ma ci chiediamo se non distolgano l'attenzione del giocatore dallo schermo superiore, dove il suo avversario lo riempirà di ceffoni mentre è impegnato a toccare lo schermo di sotto. Ovviamente dovremo aspettare l'uscita della versione nipponica - o ancora meglio, di quella europea - per poterci esprimere sul gameplay di questo bizzarro picchiaduro, genere che su Nintendo 3DS latita decisamente. Per adesso non possiamo fare altro che constatare la qualità della grafica, colorata e fumettosa, e della colonna sonora, che dovrebbe riprendere i brani e i doppiatori della serie animata.
CERTEZZE
- La serie si presta ottimamente al genere dei picchiaduro
- I combattenti sembrano essere piuttosto diversificati
DUBBI
- Il minigioco sul touch screen potrebbe distrarre dall'azione
- Graficamente è bello, ma le animazioni sembrano legnose