Quelli dei primi Campionati Internazionali Europei di Pokémon sono stati tre giorni intensi e ricchi di colpi di scena. Nel fine settimana londinese si sono infatti sfidati migliaia di giocatori nelle diverse categorie, tra Gioco di Carte Collezionabili e videogiochi, all'interno di uno dei tornei più importanti della stagione in vista del mondiale che si terrà ad Anaheim, in California, nell'agosto del prossimo anno. È stato anche un ottimo spot per il metagame di settimana generazione che, grazie ad alcune modifiche al regolamento e alle novità introdotte in Pokémon Sole e Pokémon Luna, ha finalmente mostrato all'interno dei team dei partecipanti quella varietà che era venuta a mancare nelle ultime competizioni. Tante le sorprese nella categoria Master del VGC, compresa l'assenza dalla top 8 del campione del mondo in carica, Wolfe Glick, e di praticamente tutti i grandi favoriti della vigilia, come il tre volte campione mondiale Ray Rizzo; ma, soprattutto, spicca l'ottima prestazione dei tanti italiani in gara, a cui è mancato solo il guizzo finale per rendere questo evento davvero memorabile.
Le parole e i consigli di Nico e Miguel, i finalisti del primo torneo internazionale di Pokémon del 2017
Tutti i vincitori
VGC:
- Categoria Junior: Matilda Petrasic (Cile)
- Categoria Senior: Jan Tillman (Germania)
- Categoria Master: Miguel Marti de la Torre (Spagna)
GCC:
- Categoria Junior: Kaya L. (Germania)
- Categoria Senior: Tana H. (Stati Uniti)
- Categoria Master: Michael Pramawat (Stati Uniti)
Gli italiani in gara
C'è ovviamente grande rammarico per la sconfitta di Nico Davide Cognetta, battuto per 2 a 1 dallo spagnolo Miguel Marti de la Torre nella finale della categoria Master, dopo un bella semifinale tutta italiana contro l'ottimo Michele Gavelli, anche lui protagonista di un percorso praticamente impeccabile fino a quel momento. Nico se l'è giocata fino in fondo, ma ha pagato dazio anche alla sfortuna nell'ultimo match: nello stesso turno, infatti, Miguel è riuscito sia a paralizzare con Fulmine il Celesteela di Nico, sia a scottare con Idrovampata Krookodile. Però quelli tra il ventitreenne spagnolo e il diciannovenne italiano sono stati tre incontri caratterizzati da colpi di alto livello, nonostante la presenza contemporanea sul campo dei Gastrodon e Celesteela in entrambi i team abbia reso il secondo round davvero logorante e, a tratti, molto noioso. Alla fine la classifica finale dei primi otto della categoria è stata la seguente: Miguel Marti de la Torre (Spagna), Nico Davide Cognetta (Italia), Michele Gavelli (Italia), Ben Kyriakou (Regno Unito), William Tansley (Regno Unito), Tobias Koschitzki (Germania), Tommy Cooleen (Stati Uniti), Nils Dunlop (Svezia). Per un pelo fuori dalla fase ad eliminazione diretta anche Alessio Yuri Boschetto, che con il punteggio di 11/3 si è piazzato decimo nei round di svizzera. Ottimi piazzamenti anche per gli altri italiani, con ventisei giocatori nelle prime 128 posizione, ovvero quelle che regalano championship point in vista del mondiale. Citiamo allora rapidamente anche Andrea Di Francesco, Eugenio Discalzi, Lorenzo Catallozzi, Arash Ommati e Francesco Pardini (120 CP), Roberto Porretti , Filippo Maccarini, Matteo Donati e Simone Sanvito (80 CP), Roberto Carbonara, Valerio Fidanza, Carmelo Arena, Aniello Iuliano, Matteo Guarany, Luca Lussignoli, Pietro Chiri, Matteo Gini, Davide Argentiero, William Bassolino, Guido Marino, Marco Alterio, Tommaso Musetti e Lorenzo Galante (40 CP).
L'intervista
A fine gara abbiamo avuto modo di parlare a tu per tu proprio con i due protagonisti della finale, ovvero Miguel Marti de la Torre e Nico Davide Cognetta, che ci hanno raccontato un po' il loro torneo, il loro rapporto con il mondo Pokémon e ci hanno dato qualche consiglio per affacciarci al competitivo.
Innanzitutto complimenti per il vostro ottimo percorso in questa competizione. Vi aspettavate di arrivare fin qui?
Miguel: Sinceramente non mi aspettavo questo risultato. Siamo al primo grande torneo dedicato a Sole e Luna, abbiamo avuto poco tempo per prepararci e le incognite erano molte. Gli incontri però sono andati bene e, quando ho visto il tabellone della fase a eliminazione diretta, ho pensato che forse c'era una possibilità di arrivare fino in fondo.
Nico: Assolutamente non mi aspettavo di arrivare in finale. Questo è il secondo torneo importante da quando ho iniziato a giocare a Pokémon in competitivo e la presenza di giocatori americani e asiatici, che avevano avuto anche qualche giorno in più per prepararsi, era un'incognita importante.
A proposito, quando avete iniziato a giocare a Pokémon?
M: Ho iniziato a sei anni su Game Boy Color, con Pokémon Giallo. In competitivo ho esordito nel 2010, quando un amico mi ha parlato di un torneo a Madrid. Da allora mi si è aperto un mondo: non solo ho scoperto la profondità delle meccaniche di questi giochi, ma anche tutto ciò che gira intorno alle gare, gli scontri, il conoscere nuove persone... Mi è piaciuto un sacco questo mondo, tanto che nel 2012 ho partecipato sia a un torneo a Milano che al mondiale alle Hawaii.
N: Il mio primo gioco Pokémon è stato Rubino, nel 2003 se non sbaglio. Al competitivo invece mi sono avvicinato solo nel 2014 e nel 2015 ho partecipato ai Nazionali, che sono stati il mio primo torneo importante prima di questo.
Qual è stato il momento più difficile del torneo?
M: Mmm, direi la seconda partita contro Tobias [Koschitzki]: durante il primo giorno di svizzera mi aveva letteralmente distrutto, quindi quando al secondo giorno l'ho incontrato di nuovo ho pensato che sarei tornato a casa. Però dovevo almeno provarci, così ho provato una strategia molto rischiosa, che poteva farmi perdere veramente male. Però è andata bene alla fine, dai.
N: La partita contro il tre volte campione del mondo, Ray Rizzo, è stata sicuramente la più emozionante e difficile. Anche lì l'incontro è durato tantissimo, perché come contro Miguel avevamo entrambi Celesteela in campo. Quando è scaduto il tempo siamo andati a una sorta di Golden Gol e vincere è stata una bella sensazione.
Come mi dicevate anche prima, avete avuto meno di tre settimane per prepararvi a questo torneo. In che modo vi siete organizzati, anche per colmare il gap con i giocatori non europei?
N: Appena i giochi sono usciti nel resto del mondo il Pokédex di Alola è arrivato anche sul simulatore Pokémon Showdown, che ho utilizzato per testare varie combinazioni. Parecchio tempo l'ho passato anche a studiare i diversi pokémon a tavolino, e all'inizio il mio team era composto da Tapu Bulu (con mossa Z), Weavile, Arcanine, Porygon 2, Gastrodon e Celesteela. Però non mi convinceva del tutto e alla fine ho cambiato Tapu Bulu con Tapu Lele per avere maggiore potenza offensiva; di conseguenza, per armonizzare il team ho sostituito anche Weavile con Krokodile [se volete maggiori dettagli, qui trovate il team completo].
M: Mi sono fatto una tabella di marcia molto stretta, con due giorni per completare la storia di Alola e il resto del tempo a studiare il competitivo e analizzare i nuovi Pokèmon. Per me era importante arrivare in top cut per poter puntare ai mondiali.
Miguel, notavo che nel tuo team ci sono alcuni pokémon cromatici. Sei anche uno "shiny hunter" o è stato casuale?
M: No, alcuni pokémon mi piace averli cromatici, ma non è una priorità. Per il team non è stata una scelta voluta, semplicemente visto che c'era poco tempo mi sono fatto aiutare da alcuni amici per fare la squadra e quando mi hanno mandato i pokémon alcuni erano cromatici [la squadra di Miguel la trovate qui]
Cosa pensate del metagame di questa stagione?
M: L'approccio al competitivo è molto differente, c'è più varietà perché non ci sono tanti pokémon che centralizzano il gioco come poteva essere Mega Kanghaskhan fino a qualche mese fa. Il giudizio è sicuramente positivo.
N: L'assenza delle mega ha sicuramente portato dei benefici, dando più spazio al team building. Adesso si possono costruire squadre più originali senza che tutto giri intorno alla mega evoluzione.
Nico, cosa consiglieresti a chi vuole iniziare a giocare in competitivo?
N: Come diceva anche Miguel sul palco dopo la nostra finale, guardare i video di giocatori forti, come quelli di Wolfe Glick per esempio, può sicuramente aiutare. Poi direi di non avere paura di provare le squadre degli altri, perché così piano piano si riesce a trovare il proprio stile e fare le modifiche che più si adattano al proprio modo di giocare.
Ultima domanda: che rapporto avete con il mondo Pokémon in generale? E qual è il vostro pokémon preferito?
M: Mi piace praticamente tutto ciò che gira intorno al mondo Pokémon. Guardo l'anime e quando ho tempo provo anche a giocare con le carte, ma non credo riuscirò mai a darmi al competitivo anche lì. Per il pokémon preferito ne ho trovati davvero tanti che mi piacciono nel nuovo dex di Alola, ma se devo sceglierne uno direi sicuramente Tyranitar. Tra l'altro l'ho usato in tantissimi tornei, ovviamente non anche a questo perché non era ammesso.
N: Da bambino mi piaceva molto il cartone animato e di recente con XYZ mi sono riavvicinato alle avventure di Ash. Sono combattuto per il pokémon preferito: direi Zygarde Forma 100%, anche se sono molto affezionato a Sceptile visto che Treecko è stato il mio primo pokémon.
Grazie a entrambi e ancora complimenti per l'ottimo risultato in questo torneo.
Le interviste a Miguel Marti de la Torre e a Nico Davide Cognetta si sono svolte in momenti diversi: qui sono state accorpate solo per comodità di pubblicazione.