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Il punto della situazione su For Honor

Come se la sta cavando il picchiaduro medievale targato Ubisoft?

SPECIALE di Tommaso Valentini   —   25/02/2018
For Honor
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Quanto può contare la fortuna per rilanciare un gioco? Quanto vale l'interesse della community e il suo supporto? In entrambi i casi è molto semplice rispondere: tantissimo. Rainbow Six: Siege è stato infatti uno dei pochissimi titoli che, nonostante una partenza piuttosto problematica, non solo è riuscito a rimettersi in piedi ma ora sta persino correndo verso traguardi sempre più alti. Inutile dire che un evento del genere ha spinto Ubisoft a premere l'acceleratore anche sugli altri suoi titoli nonostante una situazione che, da quest'altro lato della barricata, non sembra essere così semplice. The Division sta lentamente ripartendo, complice anche il mezzo fallimento di Destiny 2 e della migrazione dei giocatori in cerca di un titolo da fare con gli amici in cooperativa, ma anche For Honor sembra aver avuto negli ultimi due mesi un sussulto importante. Ma a cosa è dovuto questo colpo di reni? Possibile che uno dei picchiaduro più intriganti degli ultimi anni riesca a riprendersi dal limbo in cui era precipitato? Ubisoft pensa di sì e, forse, tutte le novità piovute sui server potrebbero regalare una nuova primavera ai nostri violenti combattimenti medievali.

Il punto della situazione su For Honor

Riassunto delle puntate precedenti

Nel caso aveste abbandonato For Honor poco dopo la sua uscita, come è successo alla stragrande maggioranza dei giocatori d'altra parte, dovete sapere che i dodici combattenti iniziali hanno ricevuto rinforzi importanti e ora, per ogni singola fazione, altri due guerrieri si sono aggiunti alle fila. Non è un aggiornamento recente, quindi non dovete temere di trovare sbilanciamenti eccessivi ed evidenti, ma qualche piccola cosa da mettere a posto ancora c'è. Tuttavia Ubisoft ha già dimostrato di comprendere e risolvere piuttosto velocemente le magagne in gioco e secondo noi dare fiducia agli sviluppatori in questo momento sarebbe un segnale importante per far ripartire il titolo. È stato molto interessante negli scorsi mesi vedere come i nuovi combattenti potessero regalare stili e tecniche completamente nuove in un gioco complesso e tecnico come questo, un titolo che punta sì al realismo ma che vuole buttare nel calderone anche tantissima spettacolarizzazione durante i combattimenti. Il Centurione, per esempio, gioca molto sulla riduzione della stamina avversaria mentre l'Highlander, con la sua immensa spada a due mani ha portato sul campo di battaglia un danno esagerato, abbinato a stance in grado di garantirgli moveset diversi. Non è andata peggio con l'ultima espansione dove Aramusha e Sciamana hanno mostrato come ci fosse ancora spazio per i combattenti veloci basati su contrattacchi e schivate. Se volete approfondire la questione, ad ogni modo vi ricordiamo i nostri speciali per le precedenti stagioni. Con la quinta stagione chiamata Age of Wolves la routine è cambiata e per la prima volta sui serve non sono arrivati nuovi guerrieri. Non è da leggere però come un segno di stanca o un mancato supporto, tanto che questa stagione rappresenta uno dei passi più importanti verso il rilancio della produzione. Sono finalmente arrivati i tanto attesi e bramati server ufficiali su PC (e a stretto giro anche su console), uno dei motivi delle feroci critiche ricevute dal titolo al lancio. Tutte le modalità PvP sono dunque in host diretto sui server Ubisoft mentre la campagna single player, le modalità PvAI e i match personalizzati non verranno per il momento modificati. Le migliorie sulla connettività sono tangibili e le disconnessioni ora non rovineranno più l'intera partita: ci è voluto un anno ma alla fine questi benedetti server sono finalmente tra noi!

Il punto della situazione su For Honor

E se ritoccassimo anche il sistema di combattimento?

Tornare ora a giocare a For Honor vuol dire anche dove reimparare sostanzialmente a combattere. Sebbene le meccaniche di base siano rimaste immutate, con il classico sistema di attacchi direzionali e tempistica sulle parate, tutta la gestione della difesa è stata pesantemente modificata per evitare scontri basati esclusivamente sull'attesa. Il Conqueror, il Berserker e il Kensei sono stati rivisti quasi completamente, con nuove mosse aggiunte per ognuno dei combattenti e proprio per ovviare a un eventuale disorientamento, Ubisoft ha implementato anche nuovi tutorial e una inedita modalità per la pratica, così da potervi allenare alla perfezione prima di fare sul serio nelle partite classificate. Aspettatevi, se è un po' che non calcate le lande insanguinate di For Honor, di trovarvi per le mani anche tante nuove modalità di gioco, competitive e non, inclusa una lotta all'ultimo sangue contro i boss della campagna singleplayer: un ottimo modo per riprendere la mano con gli scontri e guadagnare esperienza e oggetti. È molto più facile salire di livello grazie ai boost che si possono ottenere anche con l'acciaio e in generale le ricompense sono gestite meglio al termine di ogni partita, ricompensando adeguatamente i giocatori per i loro sforzi e donando ai guerrieri un aspetto sostanzialmente unico. Possiamo dunque guardare tutte queste novità rincuorati per un supporto eccellente, premiato, a quanto pare, da un ritorno in massa sui server. Parliamo ancora ovviamente di numeri molto distanti rispetto al boom iniziale ma è un primo passo si spera, verso la risalita. Per non parlare di aria fritta vi possiamo dire che dando uno sguardo alle statistiche il numero di giocatori è salito nell'ultimo mese a cinque-seimila giocatori di media su Steam, con un picco di oltre ottomila. E il numero di utenti mensili su tutte le piattaforme supera il milione. Insomma, la community è ancora viva e arde aspettando di tornare a giocare e divertirsi e una ripresa non è poi così impossibile anche se l'interesse per il titolo sembra essere scemato parecchio nell'ultimo anno, soprattutto per ciò che concerne i casual player. Noi continuiamo a desiderare di veder For Honor tornare alla ribalta visto che è stato un titolo coraggioso, originale e con ottime idee, schiacciato dal peso di poche scelte iniziali infelici. Scelte che ora Ubisoft sta lentamente sistemando, per tornare a essere un picchiaduro da Lupi.

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