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Articoli della settimana - 30/2010

Questa è la settimana dell'uscita di StarCraft II... C'è bisogno di dire altro?

RUBRICA di Matteo Santicchia   —   31/07/2010
Articoli della settimana - 30/2010

Come iniziamo il pezzo di riepilogo settimanale? E' quasi agosto, è stata una settimana di grandi uscite o di succose anteprime? Nulla di tutto ciò, basta semplicemente dire che finalmente tutta la redazione si è messa a giocare a StarCraft 2! Cosa c'è di meglio quindi rispetto a leggere la "uber" recensione di Umberto Moioli? Se siete tra quelli che non subiscono il fascino dell'ennesimo capolavoro Blizzard, fiondatevi a leggere, o meglio ri-leggere le anteprime di Halo: Reach, direttamente dall'evento di Milano, e quelle del duo di psicopatici di Kane & Lynch 2: Dog Days e del nuovo Guitar Hero: Warriors of Rock. Se tutto ciò non vi bastasse, ecco i nostri giudizi definitivi su Dragon Quest IX e DeathSpank.
Sono passati dodici anni dal primo episodio, finalmente oggi possiamo tornare ad impersonare Jim Raynor e soci. Doveva essere un capolavoro e capolavoro è stato, il nostro 9.6 sta lì a dimostrarlo. Diretta evoluzione del gioco che ha cambiato per sempre le regole degli RTS, StarCraft 2, come ben scrive il nostro Umberto, parte dal presupposto che certe eccellenze, non sentendo per nulla il peso degli anni, possono benissimo evolversi piuttosto che essere stravolte, lasciando ad altri il compito di inventarsi nuovi modi per intendere un genere. Ma in definitiva cosa troviamo nel disco di installazione? Una campagna lunga e articolata, focalizzata sui Terran ma con un piccolo spazio lasciato ai Protoss, una incredibile mole di nuovi contenuti, tra nuove unità, il ponte di comando e inedite scelte tecnologiche, ma soprattutto la solita, stra-ottimizzata modalità multiplayer, che finalmente farà smettere ai coreani di giocare competitivamente il primo capitolo (seee come no!) Ma oltre alla recensione, trovate come al solito la videorecensione (in calce al paragrafo), la superdiretta dedicata e per tutti quelli che hanno intenzione di dedicarsi principalmente alle sfide contro avversari umani la nostra guida alla modalità multigiocatore in collaborazione con i ragazzi di StarCraftWorld.it.

Paranoici chitarristi

Il primo capitolo non è stato certamente un titolo perfetto, aveva alcune buone idee, una bella atmosfera e soprattutto una coppia di protagonisti davvero originali e carismatici nella loro pazzia e paranoia comunque. Dog Days, titolo del secondo episodio di Kane & Lynch, sviscerato da Antonio Jodice nel suo approfondito provato sembra avere tutte le caratteristiche per un deciso miglioramento rispetto al prototipo, a partire dal peculiare stile video, del tutto assimilabile per messa in scena ai filmati amatoriali caricati su YouTube, con tanto di grana video e telecamera traballante a sporcare poligoni e texture. Non solo grafica però, il gioco sembra essere molto più shooter del suo predecessore, con meno fasi cooperative, tutto focalizzato su veloci e frenetiche sessioni di fuoco e copertura.

L'unico punto che ancora rimane da scoprire è la varietà dell'azione di gioco, level design incluso. L'uscita è vicina, il gioco arriverà sugli scaffali il 20 agosto, per adesso le nostre sensazioni sono piuttosto positive.
Sesta uscita, escluse quelle dedicate alle singole band, per Guitar Hero, che tenta una sorta di rivoluzione della sua struttura, aggiungendo una serie di sfide tra i guerrieri del rock, ovvero i Warriors of Rock del titolo. L'anteprima scritta da Roberto Vicario ci racconta quanto c'è di nuovo in questo ennesimo capitolo della saga dell'eroe della chitarra, che tenta di rimpolpare la solita modalità carriera con diverse, inedite, addizioni. In pratica il nostro alter ego, progredendo nella quest principale e portando a termine quelle secondarie, passerà da semplice rockettaro a vero e proprio eroe, acquisendo poteri speciali e abilità, come la possibilità di utilizzare degli scudi per annullare eventuali errori. Le novità sono molte, l'articolo di Roberto è davvero esaustivo e corposo, come corposa è la scelta musicale del titolo, con artisti del calibro di Black Sabbath, Ramstein, Foo Fighters, Alice Cooper, Slipknot e molti altri.

Oriente Vs. Occidente

Torniamo a parlare di Halo:Reach con il provato di Jacopo Mungai, con tanto di intervista a Brian Jarrard, community manager di Bungie. Nell'evento di Milano è stata mostrata una parte della campagna single player, mentre pad alla mano i presenti hanno potuto provare per lungo tempo la modalità FireFight. Il pezzo di Jacopo ci racconta di un titolo, che nella sua componente single player, sembra essere al top per quanto riguarda intelligenza artificiale, davvero sofisticata e impegnativa, le stesse sensazioni positive si sono avute parlando di aspetto tecnico, di molto superiore a quello della beta multiplayer.

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FireFight ha bisogno di poche presentazioni, è una modalità assimilabile per molti versi a quella di orda di Gears of War, ma con la possibilità di customizzare praticamente ogni cosa e che qui torna in tutto il suo splendore. L'attesa come si suol dire è spasmodica, fiondatevi quindi a leggere il nostro ultimo aggiornamento sul nuovo titolo Bungie. Che dire di DeathSpank? Prendete Ron Gilbert, il creatore della serie di Monkey Island e mettetelo alla prova con un gioco alla Diablo, il risultato è un titolo esilarante, ben fatto, esaltato da un umorismo sopra le righe e situazioni al limite dell'assurdo. 15 euro ben spesi, per un gioco che gli amanti degli hack'n'slash con elementi RPG come Diablo adoreranno, impegnativo e molto divertente, forse un filo ripetitivo, ma infarcito di citazioni e con un'ottima varietà di ambienti ed oggetti.
Sembra inflazionato citare il termine capolavoro, ma come fare a non ripeterlo di fronte a una saga del calibro di Dragon Quest. La recensione del nono capitolo per Nintendo DS, sviscera il gioco in ogni singola componente, facendo particolarmente attenzione alla nuova impostazione narrativa, meno corale se vogliamo rispetto ai precedenti capitoli e al multiplayer, presentato come punto focale del gioco, ma che alla fine risulta essere ben congegnato ma del tutto accessorio. Di tutto di più nella recensione di Christian La Via Colli, correte a leggerla.