Questa è la settimana delle recensioni, è ovvio che stiamo entrando nel momento più caldo degli ultimi mesi dell'anno. Di conseguenza, il sunto del meglio delle nostre pubblicazioni è obbligatorio, sia per quelli che hanno bisogno di rinfrescarsi la memoria, sia per quelli che sono stati in vacanza su Marte negli ultimi sette giorni. Come fare a perdersi le recensioni di Medal of Honor, Castlevania: Lords of Shadow, Final Fantasy: The 4 Heroes of Light e NBA 2K11? Ma soprattutto su Marte sono arrivate le ultime notizie del corposo provato, direttamente dagli studi Epic, di Gears of War 3? NBA 2K11 è un vero e proprio capolavoro, non abbiamo paura di usare una parola del genere. La recensione scritta a quattro mani da due amanti di questo sport come Massimo Reina e Antonio Fucito mette in luce tutte le peculiarità e tutte le novita di questa edizione 2011. Per chi non conoscesse il franchise stiamo parlando di una vera e propria simulazione, completa sotto ogni punto di vista, e che lascia poco spazio ai giocatori della domenica. Inoltre tra carriera, campionato con tanto di parte gestionale iper approfondita, trova spazio, anzi spicca l'inedita modalità Micheal Jordan, attraverso il quale rivivere i suoi momenti più esaltanti. In definitiva un titolo assolutamente imperdibile, graziato anche da una cosmesi iperrealistica e un attenzione al dettaglio maniacale.
L'onore del vampiro
Lo scontro a tre tra gli FPS più attesi di questa parte dell'anno è iniziato, Halo: Reach sta facendo sfracelli in tutto il mondo già da qualche settimana, ieri è entrato nell'arena Medal of Honor di Electronic Arts. La recensione mette in luce pregi e difetti del gioco, che è possibile sintetizzare in una campagna piuttosto breve, ma intensissima, e un multiplayer ben fatto, ma poco personale. In pratica abbiamo un titolo che offre un single player di grande spessore, realistico e "adulto" rispetto alle spacconate da b-movie di un Modern Warfare, ma corto e facile, almeno a livello di difficoltà normale da portare a termine, e una parte multigiocatore che si pone nel mezzo tra il fratello Bad Company 2 e il titolo Infinity Ward. Medal of Honor è quindi un gioco che spacca i giocatori a prescindere, visto che risente comunque dell'imminente uscita di Call of Duty: Black Ops, e che cronometro alla mano offre poco, comunque in linea con la concorrenza, ma quel poco lascia a bocca aperta.
I precedenti non erano certo positivi, Castlevania ha sempre sofferto il passaggio alle tre dimensioni, di fatto nell'immaginario collettivo Belmont è legato a un'impostazione bidimensionale, vecchia scuola se vogliamo, ma che spesso e volentieri ha prodotto dei capolavori come Simphony of the Night per PlayStation, che in pieno boom 3D era ostinatamente legato alla sua impostazione classica. Come fare allora per riuscire nel'impresa di produrre un titolo valido rimanendo legati ai canoni del franchise? Mercury Steam per Konami ha pensato quindi di evitare questi problemi mettendo in scena un action adventure, alla God od War, molto, molto lungo, forse fin troppo diluito, rigiocabile, bello da vedere, forse un filo ripetitivo nelle dinamiche di combattimento, che di fatto ha poco a che fare con quello che tutti pensano sia Castlevania nonostante l'apporto di Kojima. Un vero e proprio reboot, un titolo comunque molto valido, il nostro 8.4 lo conferma, ma tutti fan del franchise sono avvertiti.
Ingranaggio ninja
Non solo recensioni, questa settimana il Barone ha preso l'aereo, si è fatto dodici ore di volo ed è finito nel cuore dell'America rurale, in casa Epic per testare il multiplayer di Gears of War 3. Molte sono le novità di questo terzo capitolo: nuove armi come il Lancer delle Pendulum Wars, quello con la baionetta in punta invece della motosega, un ripensamento al reticolo di mira, che diventa dinamico, ovvero prima di restringersi e focalizzarsi sul nemico inquadrato ha bisogno di qualche istante di sosta da parte del giocatore, meccaniche melee ampliate, un sistema di esperienza per salire di livello e sbloccare tutta una serie di novità che per la prima volta si affacciano nel mondo di COG e Locuste, due tipi diversi di execution per ogni arma, da sbloccare attraverso delle sfide, e piatto forte inedite tipologie di gioco come Team Deathmatch e Capture the Leader. Le novità sono davvero tante, non finiscono certamente qui, il nostro consiglio è quello di andare subito a leggervi l'articolo-fiume del Barone, davvero iperdettagliato e interessantissimo.
La recensione di Final Fantasy: The 4 Heroes of Light ci racconta tutto su un gioco che segna un ritorno alle origini per la serie, che sembra aver perso un po' di vista lo spirito che contraddistingueva i primi episodi della serie, concentrandosi più sulla spettacolarità permessa dal progresso tecnologico. Il titolo è quindi un RPG "vecchia maniera" che propone il classico iter città-dungeon-città per l'intera durata dell'avventura, con tanto di combattimenti casuali incerneriati sull'inedito inedito sistema di combattimento detto Crown System. Un titolo quindi interessante, rispettoso della classicità, forse fin troppo, ma che ci riporta indietro agli antichi fasti del franchise Square. Le nostre recensioni terminano con Naruto Shippuden: Ultimate Ninja Storm 2, giocato da Pierpaolo Greco, un titolo che espande la precedente uscita con l'ovvio picchiaduro ad incontri corroborata anche da un'interessante campagna single player, molti villaggi e location da esplorare liberamente. Un titolo quindi di un certo spessore, che si è guadagnato un bell'8.5, con molti pregi e qualche difetto, ma che tirando le somme farà assolutamente felici tutti fan del manga, ma che riesce anche a farsi piacere a quelli che cercano un buon picchiaduro, diverso dalle "seriosità" di uno Street Fighter, e con in più un lato adventure per staccare dalle sessioni di combattimento.