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Un nuovo eroe in città

Abbiamo avuto una nuova occasione per analizzare Batman: Arkham City, scoprendo i segreti nascosti tra le vie della città e facendo la conoscenza dell'inquietante Calendar Man

ANTEPRIMA di Vincenzo Lettera   —   11/03/2011
Batman: Arkham City
Batman: Arkham City
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Versione mostrata: Xbox 360

"Boom! Beccati questo, perdente!", urla Dax Ginn, marketing manager di Rocksteady, mentre in un angolo buio della confortevole sala video stritola un pad tra le mani. Siamo negli uffici di Londra della Warner Bros. per assistere alla presentazione europea di Batman Arkham City, la nuova e attesissima avventura del cavaliere oscuro. Sul maxischermo, un Batman in gran forma ha appena scaraventato una sedia di legno sulla testa di un criminale, si volta di scatto e come un toro punta dritto ai suoi compari.

Un nuovo eroe in città

A dire il vero, la demo che ci è stata mostrata è la stessa che abbiamo già visto a San Francisco, e della quale trovate un'approfondita analisi nelle nostre pagine, ma abbiamo approfittato dell'occasione per dare una seconda e attenta occhiata al gioco. Dax si ferma un attimo, ci guarda sorridendo e poi torna a giocare, esaltando le bellezze e le sorprese che la nuova ambientazione ha da offrire, mentre intanto mostra i passi avanti fatti col sistema di combattimento corpo a corpo. In un modo che richiama spudoratamente Assassin's Creed, la demo parte dalla cima di una torre, con uno statuario protagonista che, come un condor, scruta Arkham City restando immobile su un Gargoyle. Come nel gioco di Ubisoft, tutto quello che può essere visto può essere raggiunto ed esplorato, ma il feeling che si ha è ben diverso: con le sue strade decadenti, le scure nuvole e gli imponenti palazzi posti uno accanto all'altro, la città sembra un luogo opprimente, laddove i confini sono segnati da una gigantesca muraglia che nulla lascia intravedere.

Bat and the City

E hop! Ancora una volta Batman si lancia dalla statua. Di nuovo plana elegantemente tra i palazzi, si schianta contro un gruppetto di manigoldi e si dirige verso il Palazzo di Giustizia per dare una lezione a Due Facce e salvare Catwoman. Di nuovo. La presentazione è una versione in carta carbone di quella già vista, ma permette di apprezzare ancora di più il modo in cui gli sviluppatori hanno spremuto al midollo l'Unreal Engine 3. Arkham City non si estende in lontananza, e i grattacieli coprono spesso la vista del giocatore, ma ogni stradina e ogni quartiere è un continuo pulsare di neon e di dettagli da scovare e ammirare. Una meravigliosa opera architettonica lasciata a marcire nelle mani dei cattivi più cattivi, dal Joker a Riddler, da Due Facce a Ugo Strange.

Un nuovo eroe in città

La scelta di contenere il giocatore e limitare i suoi movimenti sembra però voluta, e piuttosto che lasciarlo senza guinzaglio in un enorme sandbox, gli sviluppatori hanno preferito tenere alta l'enfasi sulla narrazione e concentrarsi sul loro obiettivo principale: comunicare una palpabile sensazione di potere immergendo il giocatore nei panni dell'autentico Batman. Quello vero, quello più cazzuto. Ora che l'avventura si estende lungo le strade di un'intera città, e non più tra le mura di un manicomio, in molti avevano dato per scontato una comparsata della Batmobile. Chi però non vede l'ora di tornare al volante di uno dei mezzi più cool dell'intero Universo DC resterà deluso: "con Arkham City abbiamo voluto enfatizzare la capacità di Batman di muoversi fisicamente da un palazzo all'altro," afferma Ginn. "Mi spiace, ma non ci sarà alcuna Batmobile". Si tratta di una scelta sicuramente comprensibile, soprattutto visto che l'introduzione dei veicoli sarebbe stata un fattore di rischio non da poco conto in un ambiente fatto di stradine anguste e che perlopiù si estende verso l'alto. Eppure i tradizionalisti potrebbero storcere il naso nel vedere l'uomo pipistrello, privato dei suoi spettacolari mezzi, girare per la città utilizzando il rampino come una liana, manco fosse un Peter Parker qualunque. E' anche vero che moto e auto non avrebbero avuto molto senso in una città frammentata in distretti dalle dimensioni relativamente contenute. Quella che ci è stata mostrata era la zona sotto la giurisdizione di Due Facce, cupa, inquietante e tappezzata da manifesti propagandistici con un Harvey Dent mascherato da Zio Sam, mentre Rocksteady ci ha già anticipato che l'area del Joker sarà assolutamente maniacale e perversa, con clown ovunque ed edifici fuori di testa. Ogni personaggio ha un proprio background, e attraverso le interrogazioni si possono scoprire tantissimi dettagli sulla sua storia o semplicemente assistere a un piacevole scambio di battute: è il caso di un'esilarante dialogo tra quattro sgherri di Harley Quinn, indecisi se attaccare Batman o aspettare un improbabile deus ex machina che eviti loro un sacco di batoste. "I giocatori che vorranno ascoltare i dialoghi resteranno sorpresi dalla quantità di chicche presenti". Il tour per la città è finito e finalmente ci si trova davanti a Due Facce, pronto a fondere nell'acido la bella Catwoman: dopo lo spettacolare lavoro fatto nel caratterizzare Joker e Harley Quinn, ci si sarebbe aspettato un trattamento simile anche con i due nuovi arrivati, i quali si rivelano invece piuttosto classici sia nel comportamento che nell'estetica. Sia chiaro, l'ultima cosa che vorremmo è una Catwoman poco svampita e sexy, e l'enorme scollatura nella tuta cerca di distrarre il giocatore dalle scarse animazioni facciali del personaggio, ma il timore è che alcuni personaggi risulteranno alla fine meno profondi e caratterizzati di altri.

Un nuovo eroe in città

E, a proposito di personaggi, la presentazione ci ha permesso di fare la conoscenza di Calendar Man, inquietante individuo rinchiuso in una cella che accoglierà Batman con nuovi eventi e dialoghi a seconda del giorno in cui gli si fa visita: "provate a passarci il giorno di San Patrizio o a Natale", suggerisce Ginn. Parecchia attenzione sembra essere rivolta agli enigmi da risolvere per raccogliere i numerosi trofei segreti nascosti in giro per Arkham City. Si va dal semplice utilizzo del rampino per afferrare un trofeo protetto da una trappola a situazioni più complesse, e nella presentazione ci è stato mostrato come, dopo aver lanciato il Batarang attraverso un fascio di elettricità, sia possibile elettrificarlo e guidarlo verso una centralina posta in un'altra stanza, mandando in cortocircuito una porta automatica. Sul maxischermo, intanto, il cavaliere oscuro si è appena lanciato da una finestra poco prima che la cattedrale in cui si trovava saltasse in aria, lasciando il posto a una piacevolissima inquadratura della decadente città. La presentazione giunge al termine, ma prima di andarcene chiediamo a Ginn di dirci qualcosa in più su Ugo Strange: "criptico, pericoloso, sempre dietro le quinte, Strange metterà continuamente Bruce Wayne sotto pressione". Questo perché ne conosce la vera identità, rappresentando un pericolo ulteriore in un momento già critico per Gotham. "Tutto sarà continuamente sul filo del rasoio," aggiunge Ginn. "Ugo Strange coprirà un ruolo fondamentale non solo a livello di gameplay, ma anche negli stati emotivi e psicologici del protagonista." Insomma, Batman: Arkham City promette un'esperienza emotiva superiore a qualsiasi altro gioco sull'oscuro eroe DC, ma per poterla vivere dovremmo attendere il prossimo 21 ottobre, data d'uscita su Xbox 360, PlayStation 3 e PC.

CERTEZZE

  • I pochi difetti di Arkham Asylum sembrerebbero risolti
  • Una città piena di chicche da scoprire
  • Dialoghi divertenti e sempre sopra le righe
  • Tecnicamente il gioco è impressionante

DUBBI

  • Le espressioni di alcuni personaggi sono poco convincenti
  • Sentiremo la mancanza della Batmobile?