Versione mostrata: PlayStation 3
Qui a Dubai, durante il primo giorno del Level Up, From Software era in grande spolvero. Il producer di Dark Souls, seguito dell'ottimo Demon's Souls, era orgoglioso di presentare alla stampa questa seconda creatura, inserita nello stesso filone di action RPG, infarcito di classicità, ma di talento creativo e innovazione.
Dopo le gioie regalate agli utenti del primo titolo dal sistema online, per Dark Souls ne è stato studiato uno completamente rinnovato e che, a detta del team, sarà strepitoso e in grado di segnare un vero e proprio spartiacque con i giochi del genere. Non si sa ancora niente, beninteso, ma a Dubai, almeno, si è saputo che il prossimo ottobre chi avrà prenotato il gioco prima del lancio, riceverà allo stesso prezzo la Collector's Edition che conterrà persino la guida del gioco. Visto, poi, che, a quanto pare, anche Dark Souls regalerà morti e chili di polvere da mangiare a chiunque ci si appassioni, un'offerta del genere non può che far piacere ai tanti amanti di un gioco che, dal nulla, si è fatto un nome alla faccia di chi dice che i titoli hardcore stanno scomparendo dalla faccia della terra.
La strada delle trappole
Il gioco, ancora in versione beta, girava su PlayStation 3, non senza qualche micro scatto di tanto in tanto a sottolineare la gioventù del codice rispetto alla data d'uscita. L'impianto globale, però, era già piuttosto solido, con il nostro protagonista che veniva lanciato in un castello/dungeon popolato di trappole e di mostri dal corpo umano, ma con la testa di serpente (gigante). L'impianto resta lo stesso, tanta azione, condita da capriole, magie e fendenti, ma anche tanto giocar di ruolo con livelli e abilità che crescono e la strategia necessaria per affrontare i nemici nel momento migliore. Ecco quindi che lanciarsi a testa bassa tra le segrete del castello diventa mortale, visto che bisogna attirare i nemici dalle stanze in cui si trovano a coppie, portarli attraverso corridoi più stretti per colpirli uno alla volta. C'è molto più dettaglio che in precedenza, sia sul personaggio che nei fondali con statue, catene e torce che compaiono in più punti. Non ci si trova di fronte ad un titolo che spreme le console attuali fino al midollo, ma la personalità non manca e il fascino è indiscusso, così come la difficoltà. Ecco quindi che l'eroe si lanciava in una serie di ponti sospesi nel vuoto e solcati da alabarde giganti oltre le quali era necessario rotolare indenni. Il problema? I ponti si facevano sempre più stretti e non c'era alcun argine per salvarsi, nel senso che rotolando oltre i bordi si finiva inevitabilmente per cadere di sotto e morire. Anche in questo capitolo, tra l'altro, i livelli vanno finiti tutti d'un fiato, visto che dopo ogni morte si riparte dall'inizio, perdendo l'esperienza e le armi accumulate in precedenza. Tornando, sempre senza morire, al punto del precedente decesso si può recuperare una sfera luminosa che raccoglie l'esperienza abbandonata sul campo, ma morendo nuovamente, quanto fatto sarà perso per sempre.
C'erano anche piccole chicche come le frecce scagliate dalle cavità nel muro che restavano conficcate nel corpo dell'eroe o come i corpi dei mostri che restavano a terra e coi quali si interagiva anche quando erano esanimi, ma, di nuovo, tutto questo pareva solo un piccolo contorno alla tanta giocabilità presente nel codice. Allo stato quasi puro, se pure un po' ruvido. C'erano elementi interattivi, come tavoli da distruggere, e bivi da esplorare, ma quel che premeva a From Software era far vedere un mondo molto vasto, esplorabile sino a perdita d'occhio: ogni elemento avvistabile sulla mappa, infatti, sarà raggiungibile in un modo o nell'altro e tutto senza caricamenti di intermezzo, in streaming. Non c'era riparo in niente, persino la gioia d'un forziere da depredare, veniva trasformata nella paura di un mostro racchiuso che cominciava a inseguire il giocatore cominciando a camminare su gambe uscite dallo scrigno stesso, così come le braccia e una lingua enorme. Un terrore inarrestabile, che pure il personaggio super "pompato" del team ha dovuto evitare di combattere, rifugiandosi in cima ad una torre grazie ad un ascensore.
La soddisfazione del ruolo
Dopo una serie di corridoi, in cui evitare enormi sfere d'acciaio senza farsi schiacciare, ecco che il nostro è giunto alla luce di una grotta immensa, aperta da un lato verso il cielo. Ad abitarla un titano, responsabile delle rocce rotolanti, del tutto desideroso di far schiantare il nostro cavaliere sotto i suoi magli infernali. Tanti poligoni e tanto fascino, soprattutto quando giunto fuori dalla grotta, ai piedi del protagonista s'è aperto uno scenario da favola, fatto d'alberi, rocce e un sole vigliacco e truffaldino. Neanche il tempo di respirare, infatti ed ecco che altri titani aggredivano l'eroe, colpendolo e lanciandogli pietre, così come altri cavalieri con cappa e spada, ben animati e ricchi di dettagli.
Tutto questo con una morte, da cui il producer si è riscattato grazie a un cheat mode (il che la dice tutta sulla difficoltà del gioco), e mille fendenti dati al limite, per giungere allo scontro con un gigante in armatura spettacolare e cattivissimo. "Qui, un giocatore normale probabilmente morirà!", questo il commento del produttore, che raccoglieva sorridente il consenso di tutti i giornalisti presenti, visto che Dark Souls sembra confermare tutto il bene che si possa aver detto del precedente episodio, pur con le caratteristiche di un titolo veramente ostico.
Oltre alle novità legate all'online, di cui poco ancora davvero si sa, ci saranno tante possibilità di personalizzazione del proprio avatar, compreso la scelta del sesso e le dimensioni del corpo, che comunque influenzeranno le caratteristiche fisiche e le abilità dello stesso. Si sbloccheranno personaggi e tante altre sorprese per un gioco che presenterà mappe più vaste e molto più sviluppate anche in verticale. Dark Souls sarà disponibile ai primi di ottobre e siamo certi che in tanti, dopo aver letto questo articolo, cominceranno a seguirlo con attenzione. Ammesso che già non ci stessero pensando per conto loro...
CERTEZZE
- Vastità e varietà ambientale
- Una maggiore interazione con gli scenari
DUBBI
- Potrebbe rivelarsi eccessivamente ostico