Qualcosa è cambiato allo Stray Sheep, il bar dove ogni sera si ritrovano i protagonisti di Catherine: Full Body. Sono passati otto anni dall'ultima volta che abbiamo messo piede nel locale, e a una prima occhiata tutto sembra essere al suo posto. La disposizione dei tavoli è rimasta la stessa, il menù dei cocktail pure, e il gestore dietro al bancone è ancora identico a Stan Lee. Eppure c'è qualcosa di diverso. Nel cabinato in fondo al locale è installato Super Rapunzel, una versione aggiornata del minigioco presente nel primo Catherine; nel jukebox si trovano musiche tratte da Persona 5 e dal futuro Project ReFantasy di Atlus, mentre sul bancone c'è un pupazzo di Morgana, ennesimo easter egg tratto dall'ultimo capitolo della serie Persona. Il bar in generale sembra ripulito, più gradevole, e in un angolo c'è ora un pianoforte con sopra incise tre lettere. "RIN". Prima di iniziare il gioco, il personaggio di Trisha, che ora sfoggia una nuova e bizzarra acconciatura, descrive Catherine: Full Body come un vino corposo e ben invecchiato, e dopo aver provato le prime due ore dell'avventura, la sensazione è proprio quella di trovarsi davanti a un'esperienza estremamente familiare per i vecchi fan, eppure fresca e ricca di tonalità inedite.
Il triangolo no
Alcuni dei cambiamenti introdotti in Catherine: Full Body si notano già dalla schermata iniziale, partendo dalle opzioni e dai livelli di difficoltà. Oltre alla triade Facile, Normale e Difficile, è stata inserita una modalità "Sicura" (da non confondere con la "Very Easy" nascosta nel primo Catherine), pensata per chi vuole focalizzarsi sulla trama, i dialoghi e le ramificazioni della storia. In questo caso le sequenze puzzle - elemento centrale del gameplay - possono essere superate con straordinaria semplicità, o addirittura saltate completamente. Farlo tuttavia sarebbe un crimine nei confronti di quello che è uno dei puzzle game più riusciti ai tempi di PlayStation 3 e Xbox 360 e che ora, con la recente pubblicazione su Steam, l'aggiunta al catalogo PlayStation Now e l'attesa riedizione per PS4 e Vita, ha l'opportunità di conquistare un nuovo e più ampio pubblico, riscattandosi dell'insuccesso commerciale dell'edizione originale. Le meccaniche di ogni livello restano intatte, con il protagonista, Vincent, che deve spostare e impilare i blocchi di una torre, nel tentativo di scalarla e raggiungere l'uscita che gli permetterà di svegliarsi da un incubo mortale.
Tra ostacoli, piattaforme che cadono e rompicapo da risolvere, ogni livello è una cervellotica corsa contro il tempo, un'esperienza talmente adatta alle sfide competitive che Catherine ha attirato negli anni una piccola cerchia di appassionati di esport, fino ad essere stato giocato a tornei come l'EVO. Consapevoli di questo inaspettato appeal, in Full Body gli sviluppatori permetteranno di accedere fin da subito a Babel e Colosseo, le due modalità multiplayer che nel gioco originale andavano necessariamente sbloccate finendo l'avventura. Come se non bastasse, entrambe avranno supporto al gioco online, con la possibilità di partecipare a match casuali o partite classificate. Che si giochi in single-player o in competitivo, comunque, Catherine: Full Body arricchisce il gameplay con un gran numero di aggiunte e ritocchi. La telecamera può essere ruotata in maniera del tutto libera, mentre in qualsiasi momento si può passare dalla modalità classica a quella Remix, un'opzione che aggiunge un po' di pepe agli enigmi con nuove tipologie di blocchi, da spostare in gruppi e che richiedono un approccio abbastanza diverso da quello solito.
Eppure, la novità più grande, pubblicizzata e stravolgente di Catherine: Full Body è senza dubbio l'introduzione nella storia di Rin, una ragazza dai capelli rosa e dalla personalità innocente, che soffre d'amnesia e che Vincent cercherà di aiutare fin dalle battute iniziali dell'avventura. Suonando il pianoforte allo Stray Sheep, e vivendo nell'appartamento accanto a quello di Vincent, Rin sarà una presenza costante nelle giornate del protagonista. Si apre così per chi gioca la possibilità di perseguire delle storyline completamente nuove, avere Rin come una persona con cui confidarsi - di persona o nei messaggi al cellulare - oppure, prevedibilmente, una nuova fiamma, trasformando il triangolo alla base del primo Catherine in un rapporto ancora più complicato. Ed è forse questo il rischio più grande che si prende Full Body, quello che, se non gestito con accortezza, potrebbe compromettere l'intera narrazione. Folle, sexy e spesso volutamente ridicolo, il racconto di Catherine funzionava così bene perché era scritto tutto attorno alla contrapposizione tra Katherine - l'attuale compagna di Vincent - e Catherine - la provocante ragazza con cui è andato a letto dopo aver bevuto qualche bicchiere di troppo.
Tra i suoi alti e bassi, l'opera diretta da Katsura Hashino era costellata da opposti: castità e lussuria, devozione e tradimento, indipendenza e vincoli, tant'è che nei confessionali alla fine di ogni puzzle ci si trova a dover scegliere sempre tra una risposta caotica e una legale. In questa storia già scritta, Rin rischierebbe di essere il terzo incomodo, un elemento di disturbo che finisce per rendere il racconto meno efficace e più confuso, oltre ad alterare la percezione che abbiamo di Vincent e della sua personalità. Tuttavia, l'introduzione di Rin potrebbe anche avere l'effetto opposto, portando a dialoghi e situazioni inedite in grado di dare più spessore ai personaggi originali, e magari correggendo alcuni dei tratti meno apprezzati e più problematici della storia originale.
Tra nuove scene animate, dialoghi e interazioni, le prime due ore con Catherine: Full Body ci hanno dato un'idea di come il personaggio di Rin si inserirà nella storia del gioco originale. Se nella caotica vita di Vincent c'è davvero spazio per una terza ragazza è ancora tutto da vedere, ma il lavoro di levigatura e arricchimento fatto con le meccaniche e le modalità rende Full Body sensibilmente più divertente e piacevole dell'originale. Non resta che attendere il prossimo settembre, quando potremo addentare il gioco e scoprire se le nuove storyline riusciranno ad ammaliarci come seppero fare quelle di otto anni fa.
CERTEZZE
- Numerosi accorgimenti per perfezionare il gameplay
- Un mare di nuovi contenuti, puzzle e cameo
- L'arrivo di Rin offre un ottimo pretesto per rigiocare l'avventura da capo...
DUBBI
- ...ma rischiando di alterare il ritmo della storia originale
- Da valutare lo spessore delle nuove storyline e l'adattamento in Occidente