Un po' come in quella vecchia pubblicità dell'amaro con l'antico vaso, sembrava impossibile ma IRONMACE ce l'ha fatta infine a pubblicare su Steam il suo Dark and Darker, il dungeon crawler multigiocatore che, ricorderete, era finito al centro di una causa legale con Nexon, convinta di essere la legittima proprietaria degli asset utilizzati per assemblarlo. Lo studio coreano ha trionfato in tribunale e ha quindi riportato Dark and Darker sulla piattaforma di Valve, questa volta in accesso anticipato, e in una versione free to play che, però, ha già scatenato le prime controversie.
In un contesto in cui IRONMACE non sembra riuscire a lasciarsi alle spalle le polemiche, abbiamo esplorato gli oscuri cunicoli di Dark and Darker curiosi di scoprire se tutto il potenziale emerso dalla demo del 2023 fosse sopravvissuto a questo periodo di gestazione. Ecco, di seguito, cosa abbiamo trovato alla fine del dungeon.
Un concept spaventosamente attraente
Non serviva poi molto tempo, alle prese con la demo del 2023 di Dark and Darker, per rimanere fatalmente sedotti dal concept di gameplay sviluppato dai coreani di IRONMACE, una formula che sembra provenire da un'altra era geologica del videogioco, ma aggiornata e ricalibrata in chiave decisamente moderna.
Il titolo, di per sé, non è altri che un dungeon crawler di vecchio stampo, ostinatamente hardcore, che ci getta all'esplorazione di un complesso labirinto colmo di mostri, trappole e tesori, nei panni di un manipolo di avventurieri che fanno riferimento all'immaginario del fantasy occidentale.
Se nei classici degli anni '90 ogni dungeon era condiviso esclusivamente con le mostruose creature che lo abitavano, Dark and Darker è però un'esperienza incentrata per intero sul multigiocatore, tanto cooperativo quanto competitivo, caratterizzata inoltre da tutte le meccaniche tipiche degli extraction shooter, anche se qui sono declinate tra le stringhe di un action in prima persona. Ciò significa che lo scopo principale di ogni partita è sostanzialmente quello di esplorare la mappa insieme ai propri compagni, sopravvivere ai mostri, alle trappole e agli altri giocatori, mentre si raccoglie del loot che va poi estratto attraverso una delle uscite del dungeon.
Il processo è molto più semplice a parole che nei fatti, dato che lo studio ha confezionato un gameplay ruvido, spigoloso, ma anche estremamente punitivo, quasi al punto da essere respingente. I movimenti dei personaggi sono lenti e macchinosi, le animazioni trasmettono tutto il peso del combattimento corpo a corpo, ed è divertente accorgersi che sebbene assomiglino più a delle disordinate risse che a un elegante duello, i combattimenti rimangano divertenti e appaganti, malgrado qualche hitbox ballerina. Chi è alla ricerca di un gameplay più tecnico non riuscirà a innamorarsi di Dark and Darker, eppure riteniamo che il suo gameplay funzioni a dovere, cercando di restituire un'impronta di realismo all'esplorazione del dungeon, un luogo ostile e pericoloso, da cui è difficile uscirne vivi.
Le cure sono estremamente ridotte, le trappole disseminate ovunque, e a ogni angolo del dungeon si nascondono ogni genere di creature mostruose - dai più semplici scheletri fino a ragni, mummie, goblin e lich - che fanno tutti enormi quantità di danno, ecco perché nella nostra esperienza arrivare agli ultimi minuti del contatore che segna la fine di una partita si è rivelato sempre una piccola impresa.
Come se non bastasse, nelle oscurità di Dark and Darker è sempre possibile incontrare altri giocatori umani, che non vedranno l'ora di farci fuori per impossessarsi di tutto il loot accumulato fino a quel momento. Insomma, morire è la cosa più semplice da fare nel titolo di IRONMACE, cosa che coincide con la perdita di tutto quello che si raccoglie durante l'esplorazione, oltre che del proprio equipaggiamento iniziale.
Tanti progressi nell'ultimo anno
L'oscurità delle gallerie, i rumori sommessi dei mostri, aggiunti alla costante pressione di poter perdere tutti gli oggetti faticosamente guadagnati nel corso di ore di gioco, rendono una partita di Dark and Darker un bagno d'adrenalina, specialmente nel momento in cui ci si trova di fronte a uno dei boss che lo studio coreano ha disseminato per i dungeon. Il titolo di IRONMACE include infatti moltissimi nemici speciali, alcuni talmente pericolosi che non è raro osservare i giocatori allearsi per eliminarli insieme, invece che uccidersi a vicenda.
I combattimenti coi boss possono anche essere dotati di meccaniche uniche e complesse e, osservando questo e altri elementi, è facile notare quanto Dark and Darker sia cresciuto e migliorato tantissimo nell'ultimo anno solare. Oltre ad aver accolto nuove classi come il druido, il warlock e il bardo, i personaggi che mettono in vendita l'equipaggiamento offrono adesso anche una batteria di missioni - vicine a quelle di Escape from Tarkov per design - e che garantiscono un senso di progressione e uno scopo, quando si esplorano i dungeon.
La formula free-to-play è un mimic
Il ritorno di Dark and Darker su Steam coincide con la sua uscita ufficiale - anche se non completa considerato l'accesso anticipato - ed è curioso che lo studio abbia optato per una formula free-to-play, che fino a questo momento è riuscita a causare solo una buona dose di polemiche.
Di recente IRONMACE ha cercato di fare chiarezza sulla questione con un comunicato, ma non cambia il fatto che giocando la versione gratuita di Dark and Darker, ciò a cui si ha accesso è sostanzialmente una demo, sprovvista di una buona fetta di quei contenuti di gioco che sono invece riservati a chi acquista lo status Leggendario, un pacchetto del valore di 30€.
Chi non se lo procura può creare un solo personaggio alla volta, non può vendere oggetti sul mercato tra giocatori, ma soprattutto è praticamente escluso da tutto l'elemento mid ed end-game di Dark and Darker, non potendo avviare i dungeon High-Roller, delle versioni ancora più difficili dei dungeon normali, ma che conservano tutto il loot di livello di avanzato. Quest'incomprensibile ripartizione dei contenuti adottata da IRONMACE si osserva di rado nel mercato dei free-to-play, e la community è prevedibilmente insorta, tanto che lo studio è corso ai ripari spiegando che la scelta è stata necessaria per la mole di giocatori che avevano già acquistato il gioco sul loro sito ufficiale. Questo, però, non cambia il fatto che la versione gratuita include solo una parte dei contenuti di Dark and Darker, contrariamente a quanto si potrebbe pensare con l'etichetta "free-to-play".
Con Dark and Darker, IRONMACE ha confezionato un action grezzo, spigoloso e rudimentale, proprio come i dungeon crawler che hanno fatto innamorare generazioni di videogiocatori negli anni '90. In questo ritorno al passato, lo studio coreano ha commesso più di qualche errore dovuto principalmente alla sua inesperienza, ma siamo certi che se il team riuscirà per una volta a lasciarsi alle spalle le polemiche, il gioco ha tutto il potenziale per germogliare, crescere e migliorarsi, sulla base di un concept che ha saputo davvero convincere. Tenetelo d'occhio.
CERTEZZE
- L'idea di un dungeon crawler old school multigiocatore basato sul loot è sensazionale
- Il gameplay è spigoloso e respingente, proprio come dovrebbe essere
- Il nuovo sistema di missioni regala una solida struttura di progressione al titolo
DUBBI
- La ripartizione dei contenuti del modello free-to-play penalizza chi gioca gratuitamente
- Difficoltà di base molto elevata, forse troppo per il pubblico di massa