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Diario del capitano

DIARIO di La Redazione   —   24/10/2001

Diario del capitano

Non è stata la prima volta che ho avuto Xbox tra le mani. Quello che è stato definito "sistema di videogioco targato Microsoft" (attenzione, il sesso è importante e Xbox è maschio - come direbbe Bossi, ce l'ha... va beh lasciamo perdere) ha accarezzato i miei sogni videoludici fin dal suo annuncio. Mi ricordo ancora quando seguì in diretta lo scorso anno in streaming video, l'evento con cui Bill Gates si presentò tra la platea in scarpe da tennis (firmate Xbox) per mostrare le mirabolanti prestazioni della sua creatura. Al tempo rimbalzavano palline e volavano farfalle. Oggi invece, mentre guardo le cassette digitali riportate dallo staff dal Game Show di Tokyo, volano schiaffoni da Dead or Alive 3, la cui prestazione grafica non lascia spazio a ma e però.
Io e Xbox ci siamo incontrati più d'una volta, dicevo. L'ultima, in senso temporale, è stata l'altro giorno, in contemporanea con l'inaugurazione di Xboxitalia. Questa volta l'ho apprezzata più in intimità e ho potuto guardare una versione semidefinitiva di Halo. Alcune finezze nel gameplay, tipo la possibilità di dare un calcio di fucile in bocca all'alieno cazzuto che si ripara dai nostri proiettili con uno scudo d'energia, e altre finezze grafiche, mi hanno indubbiamente bendisposto. Halo è stato circondato, da sempre, è il caso proprio di dirlo, da un'aureola di "super gioco" o "killer application" (come si usa dire oggi). L'attesa che si è creata nella community dimostra quanto sia stata abile l'azione di marketing underground fatta da due anni a questa parte. Oramai mancano meno di venti giorni al commento finale, basta un po' di pazienza.

Non posso chiudere il diario senza parlare della notizia con cui ho inaugurato Internet Explorer stamattina: Electronic Arts ha tagliato il 30% della forza lavoro (ovvero quasi 300 persone licenziate) dedicata ai progetti online (EA.com, Sims Online, Majestic e via dicendo). Non è una bella news. Anzi. Non solo sono preoccupato per il ritardo verso cui si predispongono progetti interessantissimi come Sims Online, che avrebbe dovuto dare uno scossone positivo alla diffusione del multiplay tra le "masse", ma anche del fatto che EA ha deciso di tagliare, per ora, gli investimenti su Internet. Se glielo chiedessimo ovviamente negherebbero, attribuendo la responsabilità ad altri fattori, ma la verità è questa. L'incertezza dei ritorni degli investimenti online hanno fatto fare un passettino indietro al gigante dei videogiochi.
Ed è un vero peccato.