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Mortal Kombat 11, fatality ed easter egg: il processo creativo dietro la brutalità

Le fatality non sono solo brutali assassinii, ma anche il frutto di mesi di lavoro: ecco come nascono le mosse distintive di Mortal Kombat 11

VIDEO di Raffaele Staccini   —   10/03/2019
Mortal Kombat 11
Mortal Kombat 11
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Le fatality, ovvero le mosse finali con cui eliminare un avversario, sono un elemento distintivo di Mortal Kombat 11 e di tutta la serie. Vere e proprie esecuzioni, estremamente brutali, che mescolano gore e decessi improbabili. In occasione di un evento stampa a Chicago, abbiamo avuto l'occasione di parlare con il team di NetherRealm, che nel corso delle varie interviste con la stampa ha spiegato anche il processo creativo dietro la brutalità di queste mosse. Ve lo raccontiamo in questo nuovo video.

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La creazione delle fatality di un nuovo capitolo di Mortal Kombat parte sempre da Edward Boon. Infatti è lo storico direttore creativo della serie che crea la prima fatality del gioco, settando così il tono e lo standard tecnico di quelle successive. Nel caso di Mortal Kombat 11, Boon è partito dalla fatality di Scorpion, quella che è stata mostrata nel trailer di annuncio.

Per prima cosa ha creato le basi della coreografia, disegnando figure stilizzate e descrivendo i vari effetti, i particellari e i movimenti. Poi è passato alla fase artistica, sottoponendo i suoi schizzi ai disegnatori per le concept art. L'ultimo passo è la registrazione delle animazioni in motion capture, che permettono di vedere a schermo una prima bozza del risultato finale. Questo è un passaggio fondamentale, perché anche senza tutti gli effetti avanzati, consente al team di avere un'idea del ritmo e del tono della fatality prima di passare alla rifinitura vera e propria. Alla realizzazione della prima fatality seguono poi settimane e mesi di riunioni, nel corso delle quali i membri del team confrontano le proprie idee per i diversi personaggi; qui si discutono le espressioni dei volti, si imitano i suoni che dovrebbero fare i colpi e quando si raggiunge una soluzione condivisa, si ripetono gli stessi procedimenti della prima fatality. Ovvero si disegna, si anima e si vede se funziona. Questo complicato processo va moltiplicato per decine di volte e solo a questo punto si ha un'idea di come si arriva ad avere tutte le fatality.

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Ovviamente non sempre il risultano convince al primo colpo. Se qualcosa non va a livello di animazioni o regia, si fanno delle modifiche, si tagliano degli elementi o se ne aggiungono degli, finché la nuova fatality non raggiunge lo stesso livello di qualità delle altre e una coerenza artistica soddisfacente. Nel corso degli anni, poi, le fatality sono diventate sempre più brutali e impressionanti. Tuttavia il team ha fatto di tutto per evitare che risultassero troppo realistiche. Nessuno infatti deve poter pensare di poterle replicare nella realtà. Per questo i modi in cui vengono smembrati i personaggi finiscono per essere quasi ridicoli e fuori della realtà, al punto da essere una sorta di parodia della morte, un elemento per certi versi umoristico e dissacratorio.

D'altronde le fatality nascondono spesso dei simpatici easter egg, che rimandano ai vecchi capitoli della serie, non senza una certa dose di autoironia. È il caso della nuova fatality di Johnny Cage, una sorta di scena cinematografica dagli infiniti take. Un modo simpatico per richiamare in maniera scherzosa un glitch del primo Mortal Kombat, dove era possibile decapitare per ben tre volte l'avversario. Oppure quello della brutality di Sub Zero, che richiama le fatality del secondo capitolo che sfruttavano il soffitto dello scenario.

Insomma, c'è davvero tanto lavoro dietro la realizzazione delle fatality, che nel corso degli anni sono diventate uno dei più apprezzati dai giocatori. E voi? Cosa ne pensate della loro brutalità? E qual è la vostra preferita? Fatecelo sapere, come sempre, nei commenti al video.

La data di uscita di Mortal Kombat 11 è fissata al 26 aprile 2019. Trovate maggiori informazioni sul gioco nel provato a cura di Aligi Comandini.