Se si pensa alle Tartarughe Ninja in termini videoludici, diventa impossibile non fare riferimento a Turtles in Time, beat'em up a scorrimento di enorme successo prima in sala giochi e poi in versione SNES, che ha rappresentato senza dubbio il più alto picco mai raggiunto dalla serie in quest'ambito. Dal 1991 ad oggi, nessun prodotto con protagonisti Donatello, Raffaello, Michelangelo e Leonardo ha saputo bissare un simile exploit, nemmeno confrontandosi con altri generi: ora ci prova questo Teenage Mutant Ninja Turtles: Smash Up, picchiaduro che prende le mosse nientemeno che da Smash Bros.
Fratelli coltelli
Sviluppato da Game Arts per conto di Ubisoft, Teenage Mutant Ninja Turtles: Smash Up non ha ancora una data d'uscita ben definita, e a conferma di ciò la versione che abbiamo avuto modo di provare era certamente figlia di un processo di sviluppo ben lontano dalle sue fasi finali. La demo metteva a disposizione sette personaggi (Donatello, Raffaello, Michelangelo, Leonardo, Splinter, April e Shredder) e cinque stage, numeri destinati ad aumentare sensibilmente in occasione della release finale. Come anticipato in apertura di articolo, il gioco è evidentemente debitore a Smash Bros. per molte delle sue caratteristiche ludiche, a cominciare dal fatto che gli scontri possono coinvolgere da due a quattro personaggi contemporaneamente, opportunamente divisi in squadre oppure o lasciati al più classico dei "tutti contro tutti". Pure il sistema di controllo ricorda quello apprezzato nella serie Nintendo, con pochi tasti che assolvono a tutte le funzioni necessarie, ovvero attacco leggero e pesante, parata e mossa speciale, mentre la funzione motion sensor sembra avere un ruolo assolutamente marginale.
La beta in oggetto offriva l'opportunità di giocare sfruttando la combo Remote/Nunchuck oppure il solo controller principale, disposto in senso orizzontale: entrambe le soluzioni presentavano però diverse lacune che auspicabilmente verranno corrette in corso d'opera, nella fattispecie una scarsa precisione nei movimenti tramite lo stick analogico del Nunchuck ed una palese scomodità nell'esecuzione delle mosse speciali con il solo Remote, visto che è necessaria la pressione contemporanea di due tasti. A parte questo, il sistema sulla carta è indirizzato sulla giusta strada, rivelandosi tutto sommato immediato e capace comunque di dare all'utente un significativo numero di mosse in tutta semplicità. A questo proposito, i vari personaggi denotano caratteristiche immediatamente riscontrabili sul campo di battaglia: April è dunque estremamente agile ma poco potente, trovando in Shredder il suo esatto contrario, ma sussistono anche differenze più sottili come quelle tra le quattro Turtles, che si distinguono prevalentemente per la gittata delle armi in proprio possesso e la varietà dei rispettivi attacchi.
Così uguali, così diversi
Per quanto diversi elementi siano obiettivamente molto simili a quanto già visto in Smash Bros, non mancano degli importanti fattori di distinzione: anzitutto, in Teenage Mutant Ninja Turtles: Smash Up ci sono le classiche life bar in bella vista che determinano lo stato di salute del personaggio e ne decretano il KO una volta esaurite. Ancora, le arene messe a disposizione nella demo hanno dato sfoggio di un dinamismo grafico e di un livello di interazione leggermente superiore alle controparti della serie Nintendo. Tanto per fare un paio di esempi, il livello ambientato nella giungla cominciava su un precario ponte sospeso su un burrone, il quale dopo poco crollava per lasciare spazio ad una manciata di piattaforme sopra ad un fiume infestato da mortali coccodrilli. Un altro scenario vedeva invece i personaggi impegnati a picchiarsi all'interno di un laboratorio, dove era possibile attivare dei laser da indirizzare contro uno o più avversari. Tutto questo movimento può far pensare ad un gioco confusionario, e a tratti obiettivamente abbiamo avuto proprio questa impressione: tra cambi di zoom, effetti speciali e quant'altro, a volte si può perdere di vista il proprio personaggio o subire attacchi senza capire bene da dove provengano. I coders Game Arts hanno tentato di ovviare al problema distinguendo i vari combattenti con degli aloni colorati, ma nelle situazioni più concitate nemmeno questo espediente riesce a dare un grande contributo. Parliamo comunque sempre di sfumature che c'è tutto il tempo di sistemare, e che ad ogni modo vanno bilanciate con altri aspetti già decisamente positivi della produzione Ubisoft.
La realizzazione tecnica è sicuramente la voce che spicca maggiormente in tal senso, complice anche la stretta collaborazione del team di sviluppo con Peter Laird, uno dei creatori delle Turtles: i grafici hanno potuto accedere direttamente ai lavori di Laird, traendone un character design che non fa riferimento a nessuna serie in particolare ma che denota uno stile apprezzabilissimo, soprattutto per i fan del cartone animato. Parlando strettamente di cosmesi in-game, degne di nota sono le animazioni dei personaggi (particolarmente fluide) ed il livello di dettaglio delle ambientazioni, ricche di particolari e di preziosismi notevoli considerando sempre che si tratta di Wii. In generale, l'impressione globale che abbiamo avuto di Teenage Mutant Ninja Turtles: Smash Up è quella di un picchiaduro sì ispirato a Smash Bros, ma che con qualche limatura potrebbe avere sufficiente personalità per essere ben più di un semplice clone.
CERTEZZE
- Potrebbe essere una valida alternativa a Smash Bros.
- Fondamentale una corposa componente multiplayer
DUBBI
- Il sistema di controllo va perfezionato
- Rischia di essere confusionario