Blu-ray vs HD-DVD: una poltrona per due, o quasi…
Ci eravamo lasciati con il consorzio Blu-ray in vantaggio - in quanto a vendita di titoli in alta definizione in USA - rispetto al rivale HD-DVD, complice un trend molto più che favorevole fatto registrare in questi primissimi mesi del 2007 e per certi aspetti inaspettato anche per gli stessi produttori consorziati. Tale andamento positivo per il formato di Sony si è confermato anche per quest’ultimo mese, incrementando così il vantaggio pregresso, con ‘Casino Royale’ a fare da traino con più di 59.000 unità vendute contro le ”sole” 16.000 di ‘The Departed’ in HD-DVD. Molto interessante sarà verificare quanto il prezzo di vendita più aggressivo fissato da Toshiba (ricordiamo che a partire dal mese di aprile ci vorranno circa 399 dollari per acquistare un lettore HD-DVD entry level) possa invertire questa tendenza. Ed è proprio confidando sui nuovi listini che Toshiba ha di recente annunciato l’intenzione di voler vendere ben 3 milioni di player HD-DVD nel corso dell’anno fiscale in corso (da marzo 2007 a marzo 2008): un numero dodici volte superiore rispetto alle 250.000 unità di fatto vendute durante l'anno appena concluso. Al tal fine, oltre ad annunciare nuovi tagli di prezzo, Toshiba fa sapere della prossima penetrazione di nuovi mercati,finora esclusi dal proprio business (Brasile, Russia e Sud-est asiatico). Il tutto "annaffiato" da un parco titoli ricco come non mai. Un deciso passo in avanti verso il raggiungimento del traguardo prefissato potrebbe essere rappresentato da Wal-Mart, nota catena di distribuzione statunitense specializzata nella vendita di prodotti a basso costo. L’indiscrezione è partita direttamente da un sito cinese, il quale riferisce di un accordo tra la stessa Wal-Mart e la Fuh Yuan per la produzione e vendita di 2 milioni di lettori HD DVD, a prezzi addirittura inferiori rispetti agli attuali prezzi (scontati) dei player Toshiba, circa 299 dollari. L’ammontare dell’investimento dovrebbe essere pari a circa 300 milioni di dollari, e anche TDK dovrebbe essere della partita. Passo importantissimo, questo, per Toshiba se non fosse per il fatto che la smentita a quanto detto non si è fatta attendere. La stessa Fuh Yuan ha di fatto negato l’accordo circa la produzione di lettori HD-DVD commissionata dalla stessa catena di distribuzione americana, facendo sapere che al momento Wal-Mart si è semplicemente limitata a valutarne la fattibilità, richiedendo informazioni su costi e quantità producibili allo stesso produttore cinese. Insomma, una cosa è certa: il lettore HD-DVD economico è prossimo all’introduzione sul mercato, è questo segnerà una nuova alba per i formati ad alta densità.
E Lo sa bene il consorzio Blu-ray, il quale potrà contare sul nuovo lettore Panasonic, annunciato proprio in questi giorni ad un prezzo molto aggressivo: ci vorranno poco meno di 600 dollari (599,99 per l'esattezza) per portarsi a casa il DMP-BD10A (che abbiamo già avuto modo di presentare nel precedente articolo). Tutto ciò ovviamente in America, mentre per il nostro mercato al momento è previsto solo il DMP-BD10A al prezzo di 999 euro.
Pur non trattandosi di un lettore blu-ray da tavolo, il consorzio punta anche sul nuovo BDC-S02 di Pioneer, drive per PC in grado di incidere CD-R, CD-RW, DVD-R, DVD-RW, DVD+R e DVD+RW e leggere dischi blu-ray a 2x. A conferma dell’attuale corsa al ribasso dei prezzi, tale unità sarà venduta ad un prezzo di listino pari a 299 dollari. Sempre in area informatica, continua la cavalcata del consorzio verso il dominio anche in ambito storage: Panasonic ha infatti annunciato l’introduzione mercato nuovi dischi Blu-ray con capacità di scrittura fino 4x (1GB al minuto) entro la prossima estate, sia single che dual layer (rispettivamente, 25GB e 50GB).
Se da un lato troviamo gli schieramenti capitanati da Sony e Toshiba darsi battaglia, dall’altro troviamo invece chi - in principio LG e adesso Samsung - sta pensando di far convergere i due formati. Dopo il BH100, infatti, il primo lettore ibrido compatibile sia con Blu-ray che HD-DVD, si chiamerà BD-UP5000 il lettore universale della coreana Samsung in grado di riprodurre entrambi i nuovi formati di dischi ottici in alta definizione. Il ”Duo HD Player” sarà compatibile, a differenza di quanto avviene per il lettore di LG, con tutte le specifiche previste dai due standard, ovvero sia BD-Java che HDi, quest’ultima il vero tallone d’Achille - unitamente al prezzo – del BH100. Questa nuova unità riprende il family look del lettore Blu-ray di seconda generazione Samsung, il BD-1200 (in uscita sul mercato in questi giorni), mentre il suo esordio sul mercato è previsto per il nostro paese entro la fine dell’anno, ad un prezzo ancora non comunicato.
Il nemico pubblico: la pirateria!
Ebbene si, come era lecito aspettarsi, anche questi nuovi formati sono caratterizzati dal fenomeno della riproduzione non autorizzata dei propri contenuti, in barba a tutti gli investimenti fatti dai colossi in termini di protezione, i quali, ovviamente, si vanno a ripercuotere sul prezzo finale del titolo (e quindi sul consumatore): AACS, HDCP e derivati rischiano di diventare solo un lontano ricordo, che incomberà solamente al momento di acquistare un film, il cui prezzo sarà inevitabilmente maggiorato per via dei costi fissi sostenuti per lo sviluppo dell’ormai quasi inutile sistema di protezione. HD-DVD e Blu-ray, sin dall'inizio della loro storia, sono stati annunciati "a prova" di pirata, prevedendo un algoritmo di protezione molto più complesso rispetto al CSS presente dei tradizionali dvd. Il CSS (Content Scrambling System) venne bucato piuttosto semplicemente e velocemente da un ragazzino, a pochi mesi dall'uscita dello standard, scatenando le ire più funeste dei maggiori produttori, che però poco poterono se non arrendersi all'evidenza del fatto che ognuno era libero, a casa propria, di copiare tranquillamente ciò che loro avevano voluto, o meglio creduto, di proteggere. Sia HD-DVD che Blu-ray, invece, sono accomunati da uno standard comune per la protezione dei dati, denominato AACS, acronimo per Advanced Access Content System. E' di qualche settimana fa la notizia del rilascio del primo software (Slysoft AnyDVD HD) user's friendly che di fatto rimuove completamente tale protezione in pochi passaggi, dando via libera alla duplicazione (abusiva e non) di titoli in alta definizione. Tale applicativo aggiunge, altresì, la possibilità di riprodurre tali software anche in catene non HDCP Compliant, che oggigiorno non sono insolite rinvenire nella case dei consumatori, soprattutto laddove l'acquisto di un costoso schermo in alta definizione è avvenuto prima del rilascio di tali specifiche: in questi casi si richiederebbe la sostituzione di quei display - anche se nativamente HD - per via dell'assenza di un ingresso HDMI (oppure di un DVI compatibile con HDCP). Attualmente il fenomeno della copia del disco non è ancora molto diffuso, per il semplice fatto che i supporti vergini non sono reperibili ancora a “buon” mercato, ma quello che sta prendendo sempre più piede è il trasferimento di tali contenuti su disco rigido, per poi essere ricompressi come DIVX HD o H.264 su DVD9 mediante la diffusione via torrent. Ed è proprio a partire da questo mese che Bluray e HD-DVD sembrano essersi attivati per limitare tale fenomeno, con mezzi differenti: a partire dallo scorso 23 aprile i titoli rilasciati su 'HD DVD non possono essere riprodotti sulla maggior parte dei player software presenti in commercio, proprio perchè le chiavi di questi software sono state revocate, e pertanto tali player richiedono un apposito aggiornamento del loro firmware (prontamente rilasciato da Toshiba per i lettori da tavolo); per quanto riguarda il Blu-ray, invece, lo strumento utilizzato è ancora più complesso: secondo indiscrezioni, sembrerebbe che pare infatti che sui prossimi dischi Fox verrà introdotta la protezione BD+, finora non utilizzata per via dell’aumento dei tempi di produzione dei dischi (mediamente una settimana in più di lavoro).
HD-DVD e Blu-ray, non solo video…
Lo abbiamo ribadito più di una volta. La rivoluzione garantita da blu-ray e hd-dvd non è solo video: c’è anche l’audio a giocare la sua parte in modo ugualmente importante, e tra questi ritroviamo ancora una volta il Laboratori Dolby e DTS, con, rispettivamente, il Dolby True HD e il DTS HD.
Il Dolby TrueHD è accreditato essere quasi identico al master originale che viene utilizzato negli studi cinematografici, garantendo una definizione e una dinamica nettamente più coinvolgente rispetto alle codifiche tradizionali, con compressione lossless (senza perdita) e bitrate fino a 18mbit. Come dicevamo, l’antagonista del True HD è rappresentato dal DTS-HD, la nuova decodifica della “Digital Theater Systems, Inc.” , la quale vanterà per grandi linee le stesse caratteristiche tecniche della controparte realizzata dai laboratori Dolby. Sebbene i precedenti siano formati lossless (senza perdita), essi rappresentano nonostante tutto un formato compresso rispetto all’originale. Un buon passo avanti in tal senso è rappresentato dal formato PCM multicanale, esattamente identico alla traccia stereo che siamo soliti trovare sui CD musicali (tipicamente molto superiore alla migliore dolby digital e/o dts tradizionale), solamente con 6 o 8 canali previsti.
Finora se n’è fatto solo un gran parlare di queste nuove codifiche, ma in termini pratici attualmente amplificatore in grado di decodificare tali nuovi formati non sono presenti sul mercato, o quelli annunciati si vanno a posizionare in una fascia di prezzo proibita ai più. Questo fino a quando ONKYO ha annunciato la proprio nuova linea di ricevitori digitali multicanale, formata da ben 5 nuovi modelli, compatibili con le suddette nuove codifiche HD, mediante la disponibilità di un ingresso HDMI (anche più di uno a seconda dei modelli) in versione 1.3, con prezzi che spaziano dai 599 ai 2099 dollari. Di seguito i nuovi amplificatori: TX-SR605, TX-SR705, TX-SR805, TX-SR875 e TX-NR905.
Dal versante video, quello che differenzia i vari modelli è il numero di ingressi e uscite HDMI a disposizione. Dal punto di vista video, le differenze maggiori tra i vari modelli iniziano dagli ingressi e dalle uscite HDMI a disposizione, oltre che dal DSP video per lo scaling dei segnali fino a 1080p. Il TX-SR605 vanta due ingressi, i modelli TX-SR705 e TX-SR805 tre. Il TX-SR875 e il TX-SR905 si spingono addirittura fino a ben 4 ingressi con chip video Reon VX. Il modello di punta dispone, inoltre, di ben due uscite HDMI. Per quanto riguarda la disponibilità italiana, TX-SR605 sarà disponibile a partire dalla seconda metà di giugno ad un prezzo di listino di 599 Euro. A settembre, invece, toccherà al TX-SR705 e al TX-SR805, con prezzi di listino, rispettivamente, di 899 e 1299 Euro. Novembre, infine, è il mese utile per i due modelli top, TX-SR875 e TX-SR905, i cui prezzi per il mercato italiano ancora non sono stati annunciati.
Ovviamente i produttori specializzati nel settore non hanno di fatto smesso di introdurre sul mercato nuove soluzioni per i sistemi “tradizionali”. Tra questi troviamo Kef, che ha recentemente annunciato un nuovo set di diffusori anche se definirlo tradizionale potrebbe risultare alquanto offensivo. La rinomata casa Inglese ha infatti annunciato i nuovi diffusori Muon, che a vedersi non possono che “impressionare”. La loro linea è stata progettata niente meno che da Ross Lovergrove, noto ai più per aver disegnato sia il Walkman che l’iMac, e di esclusivo avranno anche la tiratura: prevista in soli 100 esemplari. Il cabinet, oltre ad essere un vero e proprio “pezzo d’arredamento”, è realizzato interamente in alluminio dallo spessore di 6mm, e contiene ben 8 trasduttori, per un totale di 4 vie, la cui altezza è prossima ai due metri. Il peso complessivo è di 115kg. Dicevamo 8 altoparlanti: 4 woofer da 25cm con tecnologia al neodimio, 1 midrange da 25cm sempre con tecnologia neodimio a bassissima distorsione tecnologia, il tanto esclusivo quanto famoso altoparlante coassiale Uni-Q con midrange da 16,5cm e tweeter centrale da 2,5cm. A terminare il corredo, troviamo 2 woofer posteriori da 25cm per la riproduzione ottimale delle basse frequenze. Il prezzo? Preparate un assegno da 100.000 e cominciate a sperare.
Sempre più cristalli liquidi
Lo avevamo preannunciato nel corso del precedente capitolo di questa rubrica: benché sia la qualità in termini assoluti che in proporzione al prezzo parli a favore della tecnologia al plasma, il mercato tutto (produttori e consumatori) sembra sempre più indirizzato verso la tecnologia LCD. E il numero delle novità presentate lo scorso meno ne rappresenta una prova tangibile.
Toshiba arricchisce la propria gamma di LCD della serie X con due nuovi modelli da 37 e 42 pollici, rispettivamente 37X3030D e 42X3030D, con un design molto elegante grazie ad una cornice caratterizzata da finitura nera laccata e da un piedistallo a forma di boomerang. Entrambi i modelli vantano una risoluzione nativa 1920x1080 punti, con rapporto di contrasto di 3200:1, una luminosità di 500cd/mq, un angolo di visione di 178° e una latenza di 8ms. Pienamente supportato il il materiale riprodotto a 24p, essi integrano un processore video Faroudja DCDi Cinema per l'upsacling e il deinterlaccio, oltre a circuiti di conversione video analogico/digitale a 10bit. Sul fronte delle connessioni troviamo due ingressi HDMI (non sappiamo in quale versione), un D-Sub 15pin, 2 SCART, un component , 2 videocomposito e S-Video e la dotazione è completata dal doppio sintonizzatore analogico e digitale terrestre. Questi due modelli sono già disponibili in alcuni paesi europei al prezzo di 1.499 Euro (37 pollici) e 1.799 Euro (42 pollici).
La joint venture tra Sony e Samsung, nota come S-LCD Corp, ha annunciato il prossimo inizio della produzione di nuovi pannelli LCD che utilizzano l'ultima generazione in fatto di substrsati in vetro: tale avvio è fissato per il prossimo mese di luglio, circa 3 mesi prima rispetto a quanto previsto dalla stessa Sony mesi addietro, il che lascia prevedere per questo prossimo natale una nuova ondata di mega offerte di display a cristalli liquidi.
Non rimane di certo a guardare JVC che ha annunciato una nuova linea di TV a schermo piatto con tecnologia LCD, che promette prestazioni migliori rispetto ai modelli precedenti, un'estesa gamma di connessioni e una profondità ridotta. Due sono le finiture previste (argento e nero) mentre quattro sono i tagli: 26, 32, 37 e 42 pollici. Due sono, infine, le serie: Premium e Deluxe. Della prima fanno parte LT-32DP8, LT-37DP8 e LT-42DP8, i quali possono fare affidamento, tra le altre cose, su un sintonizzatore DVB-T, un nuovo design denominato airy frame, un motore grafico Clear Motion Drive da 100Hz, un motore d'immagine DynaPix HD e la tecnologia audio MaxxAudio. I modelli Deluxe, LT-37G80 e LT-42G80, vantano lo stesso design airy frame, un pannello 1366x768p WXGA, il motore d'immagine DynaPix Plus e la tecnologia audio MaxxBass. I modelli LT-26A80, LT-32A80, LT-37A80 e LT-42A80, sono invece dotati di motore d'immagine DynaPix e di un pannello WXGA. I modelli Premium sono dotati anche della tecnologia Clear Motion Drive da 100Hz, esclusiva di JVC che lavora su ombre e sfumature, alla ricerca di una maggiore naturalezza dell'immagine. Tra le connessioni segnaliamo anche ingressi component e due HDMI.
Il mercato dei pannelli a cristalli liquidi si fa sempre più appetibile ogni giorno che passa, e sempre nuovi produttori cercano di entrarvi. È il caso di Quali-TV, azienda olandese specializzata nella fornitura di apparecchiature per HDTV come cavi, set-top box e lettori HD DVD, che ha annunciao il lancio sul di Magnifica 37, display a cristalli liquidi full HD. Tale display può fare affidamento sulla tecnologia Pixelworks e DNX (Digital Natural Expression), che garantiscono una migliore resa cromatica e una immagine molto nitida e dettagliata. Molteplici gli ingressi, tra cui SCART, Component, HDMI, S-Video e composito. Il prezzo al pubblico è fissato in 1999 euro.
Aria di cambiamenti anche per Philips, da tempo impegnata nella produzione di display LCD. La casa olandese, infatti, ha deciso di abbandonare la tecnologia di retroilluminazione da lei stessa progettata, per passare all’illuminazione mediante LED per i suoi schermi a cristalli liquidi.
Quasi nessuna novità dal versante dei display basati sulla tecnologia al plasma, se non Samsung che ha annunciato il primo display con ricevitore bluetooth. Questo nuovo schermo prende il nome di SPD-50P91FHD, e trattasi – per l’appunto – di un plasma da 50 pollici Full HD in grado di riprodurre i segnali HD nativi fino a 1080p. Sviluppato attorno ad un pannello di ultimissima generazione "True Black Panel", esso integra le tecnologia ed elaborazioni digitali delle immagini "Cinema Screen", "Ultra day Light", "Natural True Color" e "Real Motion Studio", accreditato di un miglior rapporto di contrasto e una migliore illuminazione per le visioni diurne. Come dicevamo, esso è il primo televisore completo di connessione Bluetooth 2.0. In questo modo si potranno senza fili periferiche compatibili come cuffie, cellulari, macchine fotografiche, stampanti. Il prezzo consigliato al pubblico è di circa 3.400 Euro.
Sempre restando in ambito LED, ecco che ritroviamo Samsung ad annunciare un nuovo LCD da 24 pollici illuminato a led. Questo nuovo display, con risoluzione 1920x1200 punti, può vantare un rapporto di contrasto di 1000:1, una gamma cromatica più estesa (111% dello standard NTSC), di un angolo di visione di 180 gradi grazie all'implementazione della tecnologia S-PVA (super patterned-ITO vertical alignment) e di una migliore uniformità. Al momento non sono stare rilasciare informazioni circa la data di disponibilità sul mercato, tantomeno il prezzo.
In chiusura riportiamo una indiscrezione: Sony avrebbe intenzione di introdurre sul mercato il primo combo TV-Blu-ray basato sul nuovo televisore LCD Bravia da 40 pollici (KDL-40J5000) e quindi completo di lettore a laser blu integrato nella scocca.
... non finiranno mai di stupirci
E’ proprio il caso di dirlo. Quanto emerso dal sito NewScientistTech ha fatto sorridere in un primo momento un po’ tutti. L’olandese Philips ha rilasciato un curioso brevetto presso la US Patent & Trademark Office inerente il "Fabric Display", tradotto in italiano come "display a tessuto", in cui ogni singolo pixel è in realtà costituito da un pelo in grado di modificare il proprio stato una volta sottoposto ad una carica elettrostatica: trattasi del primo caso al mondo di “display a peli”. Non riusciamo attualmente ad ipotizzare un capo di utilizzo per questa tipologia di display, ma magari gli ingegneri Philips sapranno illustrarci in seguito il tutto con maggiore dettaglio.
Tornando al mondo “reale”, non possiamo non riportare il deciso cambiamento di rotta di Toshiba in ambito delle nuove tecnologie di display. Ricordiamo che Toshiba, unitamente a Canon, fino a qualche mese fa era tra i produttori maggiormente impegnati allo sviluppo della tecnologia SED, ritenuti da molti la naturale evoluzione del tubo catodico. Poi le numerose vicissitudini che stanno minando il cammino verso il mercato di tale meravigliosa tecnologia deve aver fatto rivedere un po’ i piani del produttore giapponese. Infatti, Toshiba ha virato tutte le sue attenzioni sulla tecnologia OLED, annunciando dapprima un display OLED da 20,8 pollici,e a distanza di pochi giorni l’annuncio di un nuovo display, sempre OLED, da 30 pollici. Nel 1985, in un laboratorio di ricerca Kodak, fu scoperto quasi per caso che una certa categoria di materiale organico sottoposto ad una tensione elettrica è in grado di emettere luce. OLED è un dispositivo elettronico costituito da una serie di film sottili di materiale organico interposti tra due elettrodi. Con una bassa tensione (2-10V tipicamente) applicata agli elettrodi, il sandwich di polimeri organici emette luce. Per ottenere migliori performance o emissioni colorate, si usano poi materiali particolari o opportunamente "drogati", con lo stesso procedimento che si utilizza normalmente nei semiconduttori. L’emissione della luce si basa sul fenomeno della elettroluminescenza. A differenza dei display LCD attuali, dove la luce proviene da una retroilluminazione (una lampada bianca) e si colora passando attraverso la griglia di cristalli liquidi, negli OLED, ogni punto del display emette luce propria. La tecnologia è estremamente promettente e rispetto ai tradizionali LCD si hanno infatti numerosi vantaggi: 1) peso e dimensioni: negli OLED non è necessaria la lampada per la retroilluminazione e il relativo telaio, questo comporta una forte riduzione del peso complessivo ed un minore ingombro. 2) consumo: l'efficienza energetica a parità di luminosità è superiore negli OLED di quasi un fattore 10 rispetto agli LCD. Infatti la griglia degli LCD assorbe la luce in modo considerevole, ad esempio un LCD che visualizza un’immagine nera consuma la stessa energia di un’immagine molto luminosa. Negli OLED si consuma solo per la luce che realmente si emette, quindi i fenomeni di assorbimento sono molto più contenuti. 3) luminosità, contrasto, angolo visuale: è possibile aumentare la luminosità mantenendo bassi i consumi, inoltre l'assenza di una griglia di trasmissione della luce, porta a valori estremi di angolo visuale Gli OLED hanno un tempo di transizione rapidissimo che li mette al riparo da un indesiderato lag e connesso effetto scia, mantenendo le caratteristiche peculiari degli attuali cristalli liquidi: colori accurati e immagini molto definiti. Il contrasto migliore è una conseguenza della caratteristica emissiva di questi pannelli, a differenza degli LCD che sono trasmessivi. 4) flessibilità: dispositivi così piccoli, leggeri e sottili permetteranno la creazione di display avanzati utilizzabili in un’enorme quantità di applicazioni. Già adesso sono stati sperimentati OLED trasparenti, OLED flessibili, OLED accatastati per ottenere display dalle caratteristiche sempre più avanzate. Gli ingegneri Toshiba si dicono fiduciosi circa l’introduzione sul mercato di questi schermi già a partire dal 2009. Un altro passo avanti verso l’immissione sul mercato per tale tecnologia è rappresentato da quanto mostrato da Sony in della mostra Finetech Japan. Il produttore giapponese, infatti, ha rimostrato i monitor OLED già presentati in occasione dell'ultimo CES di Las Vegas. Si tratta dei modelli da 11 e 27 pollici con rapporto di contrasto dichiarato di 1.000.000:1 e risoluzione dei pannelli rispettivamente di 1024x600 punti e 1920x1080 punti.
Uno dei prossimi cavalli di battaglia della stessa Sony in ambito di display è senza ombra di dubbio la tecnologia FED. Concepiti a metà degli anni ’90 i FED (Field Emission Display) sembravano l’evoluzione naturale degli attuali CRT e perfino degli LCD. Infatti sono concepiti con lo stesso principio di base: una maschera di fosfori sullo schermo e un fascio di elettroni per eccitare e rendere luminosi tali fosfori. A differenza del CRT che utilizza un unico cannone per produrre gli elettroni, i FED hanno tanti piccoli emettitori, uno per ogni pixel dello schermo, portando con sé innumerevoli benefici, tra cui innanzitutto la profondità: il core di un FED può essere spesso solo un centimetro, quindi l’assenza di problemi di geometria, perché gli elettroni non devono essere deviati nel loro cammino ma vanno sempre dritti eliminando anche il sistema di fuoco. I FED si scaldano molto meno ed essendo un sistema attivo (producono luce e non necessitano di una sorgente esterna) garantiscono ottima luminosità, contrasto ed angolo di visione e nessun problema di lag, il tutto pari ad un attuale CRT. Ovviamente non sono tutte rose e fiori, altrimenti avremmo già dei FED nelle nostre case. Questa tecnologia è costosa e complessa da produrre proprio nel suo sistema principale: gli emettitori di elettroni e consuma tanta elettricità quanto un plasma per lo stesso schema di funzionamento a cellette, il ché non è benvisto per uno schermo next gen. Altro problema è dato dalla "mortalità" dei transistor emettitori, col rischio elevato di dead pixel. I primi emettitori erano dei piccoli coni detti “spindt tips” ma considerati i costi furono accantonati; ora con lo sviluppo dei semiconduttori e delle nanotecnologie questa categoria di schermi è pronta per entrare in produzione ed essere venduta tra il 2008 ed il 2010, almeno stando alle dichiarazione del maggior sostenitore di questa tecnologia, Sony. SED Al progetto FED si erano associate tutte le maggiori compagnie produttrici di schermi, salvo poi chiamarsi fuori visti i tempi e i costi di sviluppo, ma da questo gruppo di produttori alcuni si sono distaccati per portare avanti una strada alternativa e parallela: il SED Sempre alla stessa fiera giapponese, Sony ha mostrato il primo FED da 26 pollici, con risoluzione full HD, e annunciando altresì un monitor da 24 pollici “pronto” al debutto, per la modica di cifra di 10.000 dollari.
Chi ha detto che il futuro prossimo sarà a due dimensioni? Sicuramente non Samsung che ha ha annunciato alcuni modelli di TV DLP a LED di seconda generazione con tecnologia 3D. Già a partire dal prossimo settembre, il colosso coreano offrirà per il mercato americano TV "3D Ready" che verranno accompagnati dalla vendita, per circa 100 dollari, dell'hardware e di due paia di occhiali necessari appunto alla visione 3D.
Eccoci giunti al secondo appuntamento della nostra rubrica sulle ultime novità tecnologiche, specificatamente quelle inerenti il cinema in casa. Succose nuove anche questo mese, sia dal fronte della lotta per la successione del DVD tra Blu-ray e HD-DVD, che tra plasma e LCD. Interessanti novità anche dal fronte audio, con l’introduzione sul mercato dei primi ricevitori multicanale entry level in grado di decodificare le nuove codifiche lossless di Dolby e DTS. Ma procediamo con ordine.