E chi se lo sarebbe aspettato! Alle prese con il multiplayer di Watch Dogs Legion, disponibile dal 9 marzo 2021 per tutti i possessori del titolo base, ci siamo divertiti, divertiti tantissimo. Eravamo pronti a qualcosa di buono, ma non così frenetico e folle. Dopo due ore con il gioco, possiamo tranquillamente dire che questa nuova modalità, ancora in lavorazione, è come una sorta di polpa viva dell'online da record di GTA. La differenza sostanziale è che qui non ci sono tempo morti, solo azione al 200%.
Dritto al punto
Nel multiplayer di Watch Dogs Legion non c'è niente che possa ricordare un MMO, genere al quale il capolavoro Rockstar Games strizza spesso l'occhio senza mai abbracciarlo davvero, ma la scelta di Ubisoft non potrà che essere premiata dai giocatori, a patto che il gigante francese riuscirà a pompare contenuti con sufficiente continuità ed ispirazione. L'unico limite (ma lo è davvero?) è che in una partita, non importa la modalità scelta, potranno collaborare al momento soltanto quattro giocatori contemporaneamente, ma è molto probabile che il limite verrà alzato in futuro.
Nella versione che Ubisoft ci ha permesso di provare in anteprima, le modalità presenti erano essenzialmente tre: il classico open world nel quale in questo caso ci si limita ad arruolare nuovi agenti, una manciata di missioni non molto diverse dalle classiche già viste nel single player, e un'allegra modalità PVP dove i protagonisti non saranno i nostri personaggi ma bensì gli agili Spiderbot, qui chiusi all'interno di diverse arene pensate per il combattimento.
A zonzo...
La modalità free roaming durante la prova non aveva molto da dire: si gira liberamente per Londra da soli o in compagnia, si interagisce con i diversi NPC come chi possiede Watch Dogs Legion è già abituato a fare, e si perde tempo nei diversi minigiochi presenti.
Questa modalità si sceglie praticamente solo per costruirsi la propria legione di hacker rivoltosi, ma è anche dove si svolgerà la semplice quanto veloce missione introduttiva del multiplayer di Legion, da fare esclusivamente in solitaria. Quando avremo arruolato il nostro primo agente, recuperato i documenti nemici in un'azione piuttosto semplice, e visitato il quartier generale per una breve introduzione, il gioco ci comunicherà che saremo finalmente pronti ad unirci ai nostri amici. È qui comunque che troveremo le missioni giornaliere e settimanali con le quali aumentare l'influenza del gruppo, che poi servirà a sbloccare quelli che a prima vista sono gli stessi upgrade tecnologici del single player.
Caoticamente insieme
Ed è così il turno delle missioni vere e proprie che, per stessa ammissione del portavoce di Ubisoft che ci ha fatto compagnia durante il test, inizialmente saranno soltanto una manciata ma cresceranno abbastanza velocemente e con cadenza regolare. Come anticipato, non c'è niente di davvero nuovo rispetto alle solite missione se non la difficoltà, decisamente meno permissiva che in single player. Si tratta comunque di incarichi totalmente nuovi che metteranno a dura prova la coordinazione del gruppo, specialmente se si cercherà di portarli a termine in modo silenzioso, almeno nei casi in cui questo approccio è possibile. Per spedire e accettare gli inviti, si utilizzerà lo smartphone di cui sono muniti tutti gli agenti, attraverso menù chiari e veloci.
Coordinazione letale
La prima missione con cui abbiamo avuto a che fare ci ha visti distruggere i veicoli e dei documenti dei Red Blade, uno dei malvagi gruppi che stanno seminando il caos nella Londra del gioco. Qui l'azione si concentra in un parcheggio sotterraneo a prima vista piuttosto tranquillo. La nostra inesperienza fa saltare subito la copertura del gruppo, inizia così un intenso scontro a fuoco durato diversi indiavolati minuti. È in questi momenti concitati che impariamo alcuni concetti fondamentali di quel che sarà Watch Dogs Online.
Per esempio, comunicare con gli altri giocatori è a dir poco fondamentale per evitare di sovrapporre gli hack e creare così un bel casino che potrebbe rendere le cose molto più complicate; un altro elemento fondamentale è cambiare al volo la strategia adottata in base agli agenti che i giocatori avranno portato in battaglia, in modo da sfruttare al massimo le loro peculiari caratteristiche; naturalmente è essenziale non lasciarci le penne, così da non rinunciare a un'abilità su cui l'intero gruppo aveva basato la propria tattica di guerriglia o di fuga.
Tamigi di fuoco
Come nel single player, se un personaggio muore o verrà arrestato rimarrà fuori gioco per un tempo più o meno lungo, ma a differenza del single player la sua mancanza sarà molto più pesante visto che ne risentirà l'intero gruppo e non soltanto voi. Nella prima missione questo accade più volte, lasciandoci alle prese con i nemici più forti con dei personaggi alquanto impreparati. Una volta portati a termini i primi compiti è il momento di fuggire, ma nell'atto siamo chiamati a mettere fuori gioco altri Red Blade, questa volta su chiatte corazzate che cercheranno in ogni modo di impedire la fuga di noi quattro lungo il Tamigi. Qui l'azione si fa caotica, ridicola ma in senso buono: ci sono i nostri droni in cielo e i droni nemici, ci sono torrette che sparano indiavolate, c'è l'acqua con le sue onde e le nostre barche che in questo inferno non sono mica tanto manovrabili. I nostri compagni urlano d'adrenalina ordini sconclusionati. Ben presto, non riusciamo nemmeno a capire come, forse per uno scontro con un'altra barca o per un'esplosione all'improvviso, una delle nostre due navi si ritrova proprio sopra una delle chiatte nemici. Ma alla fine ce la facciamo.
NPC al volante, pericolo costante
La seconda missione si dipana completamente tra le strade della città. Niente parcheggi sotterranei questa volta, niente Tamigi e barche, bensì autovetture, strade e NPC che si fanno prendere dal panico rendendo l'evento ancora più imprevedibile e divertente. Lo scopo qui è di hackerare quattro laptop per triangolare la posizione di un vigilante. Come pazzi cerchiamo di rubare un bus a due piani scoprendo amaramente che soltanto uno di noi può entrarci, cosi ripieghiamo su un caratteristico taxi. Nel cercare la vettura giusta terrorizziamo i londinesi che iniziano a dar di matto sfogandosi sui clacson e cercando fughe improvvise che mettono a serio rischio la nostra incolumità. Triangoliamo la posizione del tizio che dobbiamo salvare, scendiamo in un cantiere difeso da centinaia di nemici e tra esplosioni e smitragliate riusciamo a ripristinare la pace abbastanza presto, ma non è certo finita qui. Uno dei noi chiama un drone da carico, di quelli belli carichi e su cui saliamo tutti tranne il tizio gestito dalla IA. Non c'è verso di convincerlo quindi risaliamo le fondamenta in costruzione e ci affidiamo a delle perfomanti moto da corsa, tranne uno di noi che poterà il vigilante salvato al sicuro su una berlina piuttosto modesta.
Missione completata?
C'è però un ulteriore step da portare a termine: rubare due vetture da un quartier generale nemico. Sembra facile, almeno su carta, ma arriviamo sul luogo inseguiti da una polizia col dente avvelenato che in un effetto domino rende le altre vetture civili piuttosto nervose. Scendiamo davanti al luogo prestabilito e una signora di mezza età decide che per evitare pallottole vaganti è meglio schiacciare sull'acceleratore e l'azione innesca una carambola di vetture che schiaccia due di noi. L'evento ci spinge ad agire in fretta: entriamo, spariamo, rubiamo e nell'inseguimento successivo tutto va male. Missione fallita. Ma la rifaremo, sfidando un'imprevedibilità che è forse la cosa più divertente di questo multiplayer, sicuramente l'elemento che ci spingerà a calcare di nuovo i server quando il 9 marzo verranno aperti a tutti i possessori di una copia di Watch Dogs Legion.
Ragni metallici
Per chiudere, prima di salutarci, proviamo anche la modalità PVP con i Spiderbot. All'inizio non ne usciamo proprio esaltati ma poi, una volta entrati nel ritmo di gioco, anche in questo caso le cose si riveleranno essere piuttosto divertenti. Per certi versi, combattere con gli Spiderbot rimanda ai primi PVP degli anni '90, decidete voi se è un bene o un male. Nelle mappe pensate per questa modalità, molto limitate nella grandezza, vengono continuamente proposti nuovi power-up che una volta raccolti cambiano l'arma montata sul nostro piccolo ma agile robot, e altre concedono un completo ripristino dell'energia. Alla fine, senza sorprese, vincerà chi ha ucciso più Spiderbot degli altri. Quel che non ci aspettavamo è una progressione pensata appositamente per questa modalità, incentrata su elementi cosmetici con i quali customizzare il proprio robot.
Da questo test in anteprima ne usciamo ampiamente soddisfatti. C'è ancora molto da lavorare, per perfezionare il tutto ma soprattutto per arricchire la modalità con nuove intriganti missioni. Se riusciranno a rispettare delle tempistiche intelligenti, Watch Dogs Legion diventerà automaticamente molto più interessante di quanto già non fosse.
CERTEZZE
- Divertentissimo
- Caotico nel modo giusto
- PVP interessante
DUBBI
- Momentaneamente solo per quattro giocatori
- I contenuti saranno sufficienti?
- Nel free roaming ci aspettano nuove attività?