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Mass Effect: Andromeda riuscirà a replicare all'epopea di Shepard?

Con le informazioni uscite nelle ore scorse possiamo avere un'idea più precisa di Mass Effect: Andromeda

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   24/02/2017
Mass Effect: Andromeda
Mass Effect: Andromeda
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Il Provato pubblicato ieri ha fatto emergere numerose informazioni su Mass Effect: Andromeda, che si presenta come una produzione piuttosto enorme per BioWare ed Electronic Arts, come si conviene all'importanza della serie. I rischi di un progetto del genere sono quelli soliti dei rilanci di serie del passato più o meno prossimo: con la conclusione definitiva della prima trilogia, non è facile trovare spunti per tornare nel medesimo universo, soprattutto quando l'epopea è stata così intensa e caratterizzata da una narrazione che ha comunque trovato una sua conclusione coerente all'interno del suo mondo.

Mass Effect: Andromeda riuscirà a replicare all'epopea di Shepard?

L'escamotage in questo caso è semplificato dall'ambientazione fantascientifica, che consente balzi spazio-temporali in maniera abbastanza sensata: invece di proseguire con gli stessi personaggi e nello stesso arco narrativo, cosa che sarebbe risultata decisamente incoerente, gli sviluppatori hanno deciso di spostare tutto a numerosi anni di distanza (634 anni avanti, per la precisione, nel 2819) e in tutt'altro luogo, ovvero la galassia Andromeda, riuscendo in questo modo a condividere l'universo (nel vero senso della parola) con la prima trilogia ma in questo modo riuscendo ad immettervi tutto un mondo di personaggi, ambientazioni ed elementi nuovi perfettamente calati all'interno della stessa cornice fantascientifica. Se non è un ripartire da zero, poco ci manca, e questo nuovo inizio è rimarcato anche da diverse variazioni applicate da BioWare alla struttura del gioco, con un'accelerazione generale impressa al ritmo e varie novità riguardanti il comparto più puramente ruolistico. La storia d'altra parte è emblematica della ricerca di qualcosa di nuovo: si tratta di trovare nuovi pianeti da colonizzare per l'umanità all'interno della nuova galassia, in qualità di pathfinder.

Le novità principali riguardano il sistema di combattimento, che appare ora più dinamico e veloce rispetto al passato, in linea con l'evoluzione che si nota già dal primo al terzo capitolo della trilogia originale. Viene da pensare che BioWare abbia cercato un certo avvicinamento all'action in terza persona, considerando l'attuale popolarità del genere e la volontà di cercare anche un nuovo pubblico oltre a quello che ha giocato alla prima parte della serie.

Mass Effect: Andromeda riuscirà a replicare all'epopea di Shepard?

Questo non esclude, tuttavia, la presenza di elementi ruolistici più canonici, come risulta visibile anche dal recente video sulla gestione dei personaggi, che mostra bene come gli skill tree siano ancora piuttosto complessi, e che nonostante la rimozione delle classi la possibilità di gestire liberamente le tre tipologie di abilità (combattimento, biotica e tecnologia) consente comunque un'alta personalizzazione dei combattenti. Allo stesso modo non poteva mancare il crafting, sebbene la sua presenza appaia piuttosto accessoria, così come il multiplayer, che sembra essere piuttosto disconnesso dalla storia principale sebbene utile per ottenere bonus che si riflettono anche nella Campagna.

Mass Effect: Andromeda riuscirà a replicare all'epopea di Shepard?

Per il resto, sembra non mancare proprio nulla delle caratteristiche richieste al momento da un gioco del genere: le quest secondarie sembrano essere profonde, ispirate a detta degli sviluppatori da The Witcher 3, tuttavia il tutto, comprensibilmente, non sarà inserito in un vero e proprio open world ma in una serie di hub e ambientazioni particolarmente vaste. Non potevano mancare, come cifra stilistica di molte produzioni BioWare, anche le relazioni interpersonali e gli eventuali intrecci amorosi con i vari personaggi. Insomma, l'idea è che BioWare abbia cercato di inserire quante più caratteristiche possibile per far piacere Mass Effect: Andromeda a uno spettro più ampio di giocatori: il rischio è che si perda in questo modo l'identità classica della serie, ma la scommessa posta da un progetto di questo calibro è sicuramente stimolante.