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Devolver Digital ha rifiutato accordi con Game Pass e PS Plus perché svalutavano i nuovi giochi

Devolver Digital avrebbe rifiutato accordi per portare i suoi giochi su Game Pass e PlayStation Plus, perché svalutavano i suoi giochi.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   25/09/2023
Devolver Digital ha rifiutato accordi con Game Pass e PS Plus perché svalutavano i nuovi giochi

Devolver Digital ha scritto nero su bianco di aver rifiutato accordi per portare i suoi giochi sul Game Pass e su PlayStation Plus nel 2023 e nel 2024 perché svalutavano i suoi giochi. In realtà i due servizi non vengono mai nominati, ma si è dedotto che siano loro per la presenza di giochi di Devolver negli scorsi anni. L'informazione è emersa da un documento finanziario, in cui si parla delle prospettive per il futuro e dei problemi attuali della compagnia.

Nella sezione "Dare priorità alla qualità per creare valore a lungo termine", Devolver ha scritto che "Come annunciato nell'aggiornamento del quadro economico del 3 agosto 2023, dei titoli ad alto potenziale sono stati rinviati al 2024 per supportarli meglio e dargli più possibilità di successo."

Il risultato è stato che nella prima metà del 2023 sono stati pubblicati solo quattro titoli, contro i sette dello stesso periodo del 2022, con Terra Nil che ha rappresentato il prodotto di punta.

Devolver ha poi spiegato di aver rifiutato accordi per i servizi in abbonamento che "svalutavano i giochi e riducevano le opportunità di ricavi nel 2023 e nel 2024." Il risultato è che per gli anni indicati sono diminuiti i ricavi provenienti dagli abbonamenti.

Per il resto viene ribadito che i titoli di catalogo hanno prodotto l'87% dei ricavi complessivi, con in particolare Cult of the Lamb che continua a produrre ottimi risultati.

Difficoltà in vista?

Cult of the Lamb continua ad andare bene
Cult of the Lamb continua ad andare bene

Probabilmente dopo un periodo iniziale di offerte al rialzo per potenziare i loro cataloghi, i servizi in abbonamento come Game Pass e PlayStation Plus stanno iniziando a fare valutazioni più conservative dei titoli che pensano di aggiungere, fatto che andrà a detrimento soprattutto degli editori AA e indie, considerando che sono quelli con il minore potere di contrattazione. Vedremo se in futuro anche altri editori si tireranno fuori dal settore degli abbonamenti.