Non c'è pace per il pover Hogwarts Legacy, che ora è costretto a subire l'"infamante" accusa di essere troppo inclusivo e strumento di propaganda dell'agenda woke, dopo mesi passati a essere considerato un gioco che alimenta la transfobia perché figlio di J.K. Rowling, additata appunto per il suo appoggio alle posizione anti-trans delle TERF (femministe radicali trans escludenti).
Quindi attualmente c'è chi considera il gioco escludente perché frutta soldi all'autrice di Harry Potter (Hogwarts Legacy è ambientato nello stesso universo narrativo, nel caso vi fosse sfuggito), e chi lo considera troppo inclusivo, quindi woke, perché i personaggi non hanno "genere sessuale", nella scuola ci sono PNG di "diverse etnie", pur essendo il gioco ambientato a fine '800, ed è "positivo verso la comunità LGBTQ+" (i virgolettati sono traduzioni dirette delle accuse). Sulla rete stanno emergendo diverse discussioni in merito, di cui abbiamo riportato un campione come fonte a scopo esemplificativo.
Immaginiamo che il cortocircuito sia evidente anche senza il bisogno di spiegarlo. Molti di quelli che disprezzano l'inclusività presente in Hogwarts Legacy hanno prenotato il gioco per fare dispetto a quelli che ne chiedono il boicottaggio, perché visti come nemici politici, ma ora alcuni si stanno rendendo conto che non è un titolo che sposa i temi a loro cari.