La violenza è più violenta sul Wii
Una giornalista del Boston Globe, Barbara Meltz, ha pubblicato un interessante articolo in cui riprende la recente polemica generatasi attorno a Manhunt 2 per valutare la possibilità che i giochi violenti possano avere un impatto maggiore quando giocati su Nintendo Wii. Perchè? A causa del controller, naturalmente, che permette un'immedesimazione superiore nel giocatore. Tutto ok quando si tratta di imitare una racchetta da tennis, dice la Meltz, qualche problema invece si viene a creare nel momento in cui i nostri movimenti debbano simulare quelli che faremmo imbracciando una motosega, ovviamente con intenti differenti dal farsi una riserva invernale di ceppi di legno per il nostro caminetto. L'articolo del Globe cita inoltre a suo sostegno una ricerca sugli effetti dei media sui bambini effettuata da una psicologa ricercatrice del Wiskonsin, Joanne Cantor:
"Più il gioco diventa realistico e coinvolgente, maggiori sono le similitudini fra le azioni nel gioco e quelle della vita reale, più potrebbero essere negativi gli effetti. No, vostro figlio non diventerà un criminale. Ma tale esposizione richiederà un prezzo alla sua vita, prima o poi, probabilmente in termini di relazioni interpersonali. Sono effetti profondi. Hanno bisogno di tempo per venire in superficie."
Ci viene da chiederci in che modo le nostre relazioni interpersonali siano state contaminate dalle ore di gioco passate sui vari FPS bellici, sui picchiaduro, sui survival horror... ma dubitiamo che possa esserci una risposta a questo quesito. David Finkelhor, co-direttore del Family Research Lab presso la University of New Hampshire è più prudente nelle sue considerazioni:
E' quando ci sono altri fattori influenti - problemi familiari, salute mentale, stress estremo... giocare a questi giochi con o senza il potenziamento del Wii non prenderà un giovane adolescente tipico per trasformarlo in un killer."