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Un pianeta in guerra

Sony ci riporta su Auraxis e questa volta l'orizzonte sembra molto più luminoso

RECENSIONE di Mattia Armani   —   06/12/2012
PlanetSide 2
PlanetSide 2
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A nove anni di distanza dal primo PlanetSide, Sony Online Entertainment prova ancora una volta a percorrere la complicata strada dell'MMOFPS. Niente istanze, di nessun genere, ma interi continenti da attraversare in una soluzione unica tra migliaia di giocatori impegnati in una perenne battaglia per la conquista di Auraxis.

Un pianeta in guerra

Le fazioni che si contendono il ricco pianeta sono le solite tre del primo capitolo ovvero la vecchia Terran Republic, governo autoritario e poco gentile con i coloni, il New Conglomerate, entità ribelle mossa da svariati interessi, e la Vanu Sovereignty, convinta che l'evoluzione passi per lo sfruttamento delle tecnologie aliene parte delle quali ancora nascoste sotto il suolo di Auraxia. Lo scopo principale del giocatore, oltre a a uccidere e conquistare basi per guadagnare punti esperienza e ottenere nuovi strumenti di morte, è quello di conquistare tutti i territori contesi di un continente per ottenere cospicui bonus per tutta la fazione.

Un traguardo tecnologico importante

Da tempo il mercato videoludico tiene d'occhio il promettente genere degli sparatutto in prima persona persistenti e Sony è tra gli sviluppatori più attivi quando si parla di lanciare sempre più giocatori nel medesimo campo di battaglia. Ma, fino ad oggi, gli ostacoli tecnici e le difficoltà di bilanciamento hanno sempre avuto la meglio. Infatti, a differenza degli incantesimi e delle ablità dei normali MMO, i proiettili di un FPS chiamano in causa geometrice precise, fisica e decine di impatti che devono essere calcolati con precisione e senza che questo pesi troppo sul framerate o sul traffico dei dati. PlanetSide 2 riesce finalmente a mescolare questa complessità con l'enormità di un MMO e lo fa piuttosto bene anche se non mancano alcuni problemi di gioventù. Di tanto in tanto i server mostrano qualche incertezza, la latenza cresce e i nemici scompaiono, ma generalmente l'azione scorre fluida, anche con decine e decine di soldati impacchettati in una piccola base. Ma la vera sorpresa ci si para davanti agli occhi solo quando usciamo all'aperto e non possiamo che restare meravigliati da quanto creato da SoE. La distanza visiva estrema consente di abbracciare con un solo sguardo canyon, velivoli in fiamme, basi arroccate su alture, enormi astronavi trasformate in roccaforti e centinaia di unità che si spostano verso gli obiettivi sensibili cercando di organizzarsi.

Un pianeta in guerra

Il tutto è avvolto da un sistema di illuminazione che esalta la situazione climatica ed è un elemento fondamentale per rendere piacevoli i continui spostamenti sull'enorme terreno di gioco che è suddiviso in tre grandi continenti. Il sole bruciante e caldo di Indar si alterna alla natura incontaminata di Amerish che si estingue gelido Esamir il cui biancore è screziato da aurore e da enormi cristalli viola. Non mancano poi boschi, praterie e versanti rocciosi frastagliati, con la fanteria che vi si può insinuare in situazioni probabilmente simili a quelle vissute dai combattenti in Afghanistan ma che in questo caso, per nostra somma fortuna, sono di natura ludica. Purtroppo con l'aumentare della distanza i modelli perdono di dettaglio, i movimenti dei soldati sono leggermente imbalsamati e gli interni delle basi sono spesso ripetitivi e non troppo dettagliati, ma il colpo d'occhio resta sempre più che valido e i sacrifici sono evidentemente funzionali a rendere il titolo pienamente giocabile anche su PC di fascia media.

Un vero campo di battaglia

Durante le prime partite, soprattutto se non si ha una squadra su cui contare, l'opzione più valida è quella di seguire il flusso del proprio contingente, lanciandosi alla carica in un movimento fluido di giocatori, creando un fronte, proteggendo i medici e tentando di sfondare la difesa nemica. Lo spostamento in massa dopo la conquista di una grossa base, che passa per diverse fasi e nel caso delle roccaforti consente anche diversi capovolgimenti di fronte, è davvero spettacolare con decine di mezzi che si districano in un flusso continuo di soldati alla ricerca di un nuovo fronte da conquistare. In questi casi è facile trovare per strada i nemici appena sconfitti, decisi a riprendersi la base appena perduta o a conquistarne una nuova nelle vicinanze.

Un pianeta in guerra

Inizia così una breve battaglia nel mezzo del nulla, destinata a sfaldarsi vista la mancanza di difese e di spawn point vicini, ma che offre nuove situazioni di gioco e che può tenere impegnate delle forze fuori dalle basi consentendo a squadre organizzate di conquistare una posizione affrontando una resistenza minima. Una squadra da 12 uomini, ben variegata, può fare la differenza in molte situazioni, soprattutto puntando sulla sorpresa e mirando a zone ai margini della battaglia. I velivoli da trasporto più grandi hanno, non a caso, 12 posti e possono sganciare un intero team nel bel mezzo del territorio avversario. Ma gli avversari hanno abbastanza tempo per intervenire in difesa, se sono attenti a quanto accade sulla mappa, ed è necessario che un territorio sia conquistabile ovvero che sia collegato a un'altra zona in mano alla nostra fazione e quindi, di solito, abbastanza vicino al fronte principale. Inoltre, nel caso delle basi più grandi è necessario disattivare i reattori per aprire le vie d'accesso principali e spesso è anche necessario mantenere i punti di conquista secondari. Molte strutture sono infatti contraddistinte da tre posizioni chiave, segnalate sulla mappa dalle prime tre lettere dell'alfabeto, e la fazione che ne mantiene due per un certo tempo alla fine ottiene anche la terza. Dunque, anche se una fazione riesce a tenere il centro della base, che è più difendibile e spesso dotato di devastanti cannoni da postazione, non può rimanere tutto il tempo asserragliata. Inoltre in diverse situazioni è consigliabile mantenere il controllo delle basi vicine, spesso posizionate proprio in difesa di quelle principali e che, quando dotate di cannoni, possono essere usate dagli assalitori per indebolire le difese di una roccaforte prima di portare un assalto in massa. Insomma, avere il dominio di alcune zone è piuttosto complesso e tutto questo anche senza considerare il marasma di giocatori che piombano dal cielo in capsule orbitali, scendono dagli spawn mobili e balzano fuori dalla base sotto assedio, spesso a bordo di velivoli, per disturbare i nostri piani.

Il gioco dei bilanciamenti

Le unità di PlanetSide 2 sono decisamente classiche e sono uguali per tutte le fazioni anche se le diverse tecnologie alterano comunque l'esperienza di gioco. Le possibilità di scelta, con il giocatore che può cambiare classe a piacimento come in un normale FPS, includono il medico, che può resuscitare e curare i compagni; l'ingegnere, vitale per riparare i veicoli e dotato di torretta semovente; il soldato, equipaggiato con un jetpack; il soldato pesante, più robusto e abilitato ai lanciamissili; l'infiltratore, dotato di modulo di mimetizzazione e di fucile da cecchino; e infine il max, un potentissimo androide, disponibile solo in determinati frangenti, generato mescolando tessuti viventi e protesi meccaniche.

Un pianeta in guerra

Nonostante la somiglianza, inevitabile, con le classi di altri titoli, i personaggi del titolo SoE vantano un bilanciamento maggiore grazie a limiti imposti dagli sviluppatori e grazie alla necessità di attingere ad alcune risorse, che hanno un tetto massimo, per ottenere veicoli e parte dell'equipaggiamento. Il C4, che deve essere sbloccato spendendo punti esperienza, è letale contro i veicoli ma non può essere ricaricato con le normali munizioni. Come le granate e i veicoli, l'esplosivo speciale deve essere pagato in risorse e può essere recuperato solo presso specifiche postazioni di rifornimento che sono disponibili solo quando una base viene catturata dalla propria fazione. Inoltre, dopo aver abbandonato un veicolo, è necessario che questo venga distrutto, o che scompaia allo scadere di un timer prefissato, per poterne richiamare un altro del medesimo tipo. Questo sistema impedisce che centinaia di unità possano essere tutte dotate di carro, senza però costringere i giocatori ad aspettare il respawn dei mezzi come accade in Battlefield. Ma, per rendere l'esperienza godibile per tutti, ci sono altri tipi di bilanciamento, ancor più radicali, che impediscono al singolo giocatore di diventare troppo decisivo in un combattimnento. Il cecchino, per esempio, ha come perk l'invisibilità, ma non può iniziare a sparare prima di essere tornato visibile. Il soldato pesante, invece, può contare un potente scudo, ma il mitragliatore è poco preciso e servono diversi colpi di lanciamissili per abbattere un veicolo nemico. Purtroppo, di contro, non è possibile raccogliere l'equipaggiamento dei compagni e usare un veicolo che non ci appartiene se non si possiede l'apposita abilità di hacking, riservata ai cecchini. Questa scelta limita le possibilità contestuali, con parecchi veicoli che restano abbandonati nel mezzo del campo di battaglia, me è un sacrificio accettabile per garantire un bilanciamento altrimenti impossibile.

Nessun aiuto esterno

Sony Entertainment Online ha recentemente deciso di vietare l'uso di qualsiasi tipo di modifica client side con la sola esclusione dei file *.ini. Eliminando tutte le mod, senza alcuna esclusione, il team ha maggiori possibilità di identificare ed eliminare i cheater. Questi sarebbero infatti distruttivi in una formula esclusivamente legata al combattimento agonistico in prima persona che non permette di creare server privati per sfuggire alle cattive abitudini di una parte dei giocatori.

Ruote, cingoli e propulsori verticali

I mezzi di PlanetSide 2 hanno un ruolo fondamentale nell'attacco diretto alle basi. I quad consentono alla fanteria di arrivare rapidamente, il trasporto truppe può diventare uno punto di spawn e i carri sono essenziali per indebolire le difese nemiche prima dell'arrivo della fanteria. Senza il giusto supporto è difficile soverchiare il nemico che può contare su spawn point sicuri e vicini. Questi, tra l'altro, sono protetti da uno scudo, fino a che la base non è conquistata, per impedire lo spawn kill degli avversari sotto assedio. Ovviamente una decina di carri che tiene d'occhio le uscite della camera di teletrasporto è un ostacolo quasi invalicabile ma, se non altro, i giocatori bloccati nella stanza hanno la possibilità di teletrasportarsi in una nuova zona senza essere costretti a morire.

Un pianeta in guerra

I carri, tra l'altro, hanno un punto debole, e questo è rappresentato dai velivoli che sono a propulsione verticale e quindi estremamente maneggevoli. Questo vuol dire che possono stare fermi a mezz'aria sparando grossi confetti e salve di missili con estrema precisione. Per fortuna l'elevato numero di velivoli e di veicoli sparsi per i tre continenti del titolo rende difficile, anche per i piloti più esperti, la pessima pratica del camping aereo. Certo, un soldato isolati tra i monti è una preda facile, ma nelle zone più popolate è impossibile restare fermi per troppo tempo senza essere individuati da un caccia nemico e non c'è alcun modo di impedire il respawn dei velivoli avversari. Non tutti i mezzi aerei sono studiati appositamente per il combattimento, alcuni sono deputati al trasporto delle truppe. In ogni caso un velivolo da trasporto per dodici persone come il Galaxy possiede abbastanza torrette da scoraggiare i nemici e, con tutte le posizioni offensive occupate dai giocatori, è una vera corazzata volante, decisamente migliore dei velivoli da trasporto più piccoli che sono lievemente più agili ma anche meno difendibili. I mezzi aerei da trasporto non dispongono del turbo, al contrario dei caccia monoposto che permettono evoluzioni rapide e fughe altrettanto veloci, ma la propulsione verticale consente al pilota di effettuare comunque manovre estreme per spiazzare l'avversario e permettere ai compagni di scaricare quante più munizioni sia possibile sull'avversario. In solitaria, invece, i trasporti sono poco più che cassoni tenuti in volo per miracolo e, all'arrivo di un caccia, si trasformano rapidamente in enormi bare di metallo. Inoltre, con l'aumentare dell'esperienza e dei rank, sempre più piloti e soldati avranno a disposizione missili a ricerca rendendo il cielo sempre meno sicuro per i velivoli più lenti. Risulta quindi difficile valutare il bilanciamento assoluto in questa fase, tanto più che SoE ha intenzione di rilascire update importanti che implementeranno addirittura mech e portaerei volanti. Ma un gioco come PlanetSide 2 deve essere valutato proprio per la sua essenza in divenire che prevede un'evoluzione continua, speriamo senza sbilanciamenti eccessivi.

Comunicazioni, avanzamenti e prospettive

La parte "social" funziona bene. Mancano notifiche visibili per i messaggi privati, che spesso si perdono nella chat generale, ma creare o unirsi a una squadra è semplice e veloce. La voce Outfit ci permette di caratterizzare socialmente il nostro profilo, consentendoci di trovare persone con uno stile di gioco o una filosofia affini alla nostra. Questa feature sostituisce le classiche gilde e può dare vita a veri eserciti composti da platoni e squadre da organizzare. Ma è anche possibile giocare come cani sciolti e unirsi a gruppi estemporanei di giocatori. Le squadre pubbliche, ovvero quelle prive di filtri legati a Outfit o alla friends list, possono essere create semplicemente invitando qualcuno e sono visibili in una comoda finestra che ci consente di unirci al gruppo con il nome più convincente o, magari, a un drappello di connazionali. Una volta entrati nel team i compagni vengono sempre mostrati sulla mappa con bollini verdi contrassegnati da un numero e questo ci consente di raggiungerli rapidamente puntando al punto di spawn attivo più vicino. Una volta entrati in team diventa possibile comunicare usando la chat vocale del gioco anche se non manca, ovviamente, un sistema di comunicazione automatico controllabile con la tastiera. Questo sistema, simile a quello di Battlefield, consente di chiedere munizioni o cure con la semplice pressione di un tasto e permette di accedere a opzioni più complesse tenendo premuto Q mentre si ha sotto mira un compagno.

Un pianeta in guerra

Il team leader, inoltre, può fissare un waypoint e diventare esso stesso uno spawn point anche se quest'ultima possibilità deve essere usata con cognizione di causa visto che è vincolata a un cooldown. La progressione dei personaggi è piuttosto lenta, con i punti esperienza che alzano il livello ma non corrispondono ai punti certificazione ben più duri da ottenere, ma per alcune abilità lo sforzo vale certamente la candela. Tra gli elementi sbloccabili ci sono moltissimi potenziamenti anche per i veicoli, che includono bonus specifici anche per le postazioni secondarie come le torrette. Questo garantisce ai passeggeri numerosi bonus tra cui zoom, numero maggiore di proiettili e visori. Inoltre, nel caso dei rank più elevati, i bonus crescono notevolmente e, per esempio, è possibile ridurre anche alcuni cooldown, come quello dello spawn sul team leader, garantendo benefici per un'intera squadra. Non manca, inoltre, una nutrita lista di armi da sbloccare, differenziate per ogni personaggio, che possono essere modificate grazie a quattro slot per i potenziamenti. Si va dall'ottica 12x fino al soppressore, con l'immancabile maniglia anteriore che riduce il movimento verticale dell'arma quando si spara. Sono presenti in quantità, infine, potenziamenti contestuali alla specifica unità come i miglioramenti per l'abilità di classe. Per velocizzare le cose e ottenere da subito armi più performanti, è possibile mettere mano al portafogli, com'è ormai normale nell'attuale mondo del free to play, ma i prezzi dei singoli oggetti sono fin troppo elevati e comunque, spulciando tra mitragliatori e fucili, non abbiamo trovato armi da fine di mondo. Certo, lo spawn sul mezzo da trasporto, il C4 e una buona ottica per il fucile da cecchino cambiano parecchio l'esperienza di gioco ma si tratta di oggetti resi appositamente poco costosi e quindi rapidamente disponibili per tutti.

Un pianeta in guerra

Per risparmiare i giocatori possono anche scegliere l'abbonamento, nello stile del classico MMO, che garantisce bonus di esperienza cumulativi, un ammontare prestabilito di monete di gioco e qualche altro extra. Quest'ultima scelta è ovviamente riservata a chi ha intenzione di giocare per parecchio tempo e solo in questo caso diventa vantaggiosa. Purtroppo la mancanza di strutture pacifiche, di stazioni orbitali e bar spaziali non accontenterà chi cerca una piena esperienza MMO. PlanetSide 2 non ha crafting, fuochi per cucinare, banche, fiere o quant'altro. Al lato MMO, insomma, non corrisponde alcun fattore RPG, di nessun tipo, e la componente sociale è esclusivamente legata all'organizzazione delle battaglie. Un vero peccato, visto il traguardo tecnico raggiunto, con gli elementi di contorno che avrebbero fatto di Auraxis un pianeta vivo e non un mero campo di battaglia. Ma non è possibile chiedere troppo al titolo SoE che ha già raggiunto un traguardo invidiabile regalandoci una guerra dalle meccaniche credibili, popolata da centinaia di unità e con spazi abbastanza grandi da permettere l'uso di decine di veicoli senza che questi risultino troppo preponderanti rispetto alle unità appiedate.

Conclusioni

Multiplayer.it
8.5
Lettori (144)
8.5
Il tuo voto

PlanetSide 2 poggia le basi per il futuro degli FPS. Le grandi battaglie, le decine di situazioni diverse, la strategia globale, il numero estremo di unità, gli spazi enormi e la possibilità di aggirare il nemico aprono orizzonti inarrivabili anche per le mappe più grandi di Battlefield 3. Il comparto estetico, almeno in relazione al particolare, è certamente inferiore rispetto a quello del titolo DICE e manca dell'elemento distruttibilità, ma l'enormità dell'esperienza compensa egregiamente. L'unico problema è che non c'è una fine né una leaderboard conclusiva e questo può lasciare in qualcuno un senso di incompiutezza, soprattutto una volta arrivati all'hi-end, con tutti gli elementi importanti sbloccati. Ma per compensare c'è il gioco organizzato, con le gilde che hanno la possibilità di coordinare assalti sempre più sofisticati che troveranno ad aspettarli difese sempre più elaborate. Non mancheranno inoltre nuovi continenti e nei prossimi mesi SoE avrà tutto il tempo di trovare nuovi reward e implementare nuove meccaniche. D'altronde il free to play un vantaggio sicuro ce l'ha ed è quello di costringere gli sviluppatori a mantenere l'esperienza di gioco sempre fresca.

PRO

  • Battaglie immense senza particolari problemi di latenza o framerate
  • Mappe gigantesche e geograficamente variegate
  • Posizione delle basi studiata con perizia per esaltare la coordinazion strategica
  • Il bilanciamento è stato preso molto seriamente

CONTRO

  • L'ambiziosa formula comporta una serie di vistosi problemi iniziali
  • Qualche elemento di contorno in più avrebbe magnificato la credibilità del mondo di gioco
  • Servono decine di ore di gioco per ottenere le certificazioni per le armi più performanti

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • La redazione usa il Personal Computer ASUS CG8250
  • Processore Intel Core i7 2600
  • 8 GB di RAM
  • Scheda video NVIDIA GeForce GTX 560 Ti
  • Sistema operativo Windows 7

Requisiti minimi

  • Processore Intel Core 2 Duo E6850, AMD Phenom II X2 o superiore
  • 4 GB RAM
  • nVidia GeForce 8600, AMD or ATI 4850 o superiore
  • 15 GB di spazio su disco

Requisiti consigliati

  • Processore Intel i5, AMD Phenom II X6 o superiore
  • 6 GB RAM
  • nVidia GeForce 540, AMD HD 6870 o superiore