Che le console siano oramai diventate il centro gravitazionale del mercato videoludico lo si sa già da tempo, gli sviluppatori (salvo casi minoritari) guardano inevitabilmente prima agli hardware posti nei salotti dei videogiocatori e solo successivamente ad altre piattaforme. Alla luce di tutto questo però quanti di voi si sarebbero aspettati lo sbarco dei MOBA su Xbox 360 e PlayStation 3? I Monolith hanno raccolto la sfida di plasmare un gioco con le caratteristiche peculiari dei Multiplayer Online Battle Arena, cercando di adeguarle a quelle che sono le esigenze della comunità di giocatori su console e al loro differente approccio al gioco rispetto alla base storica che ha fatto crescere il genere su PC con nomi altisonanti quali DOTA 2 e League of Legends.
A guardia della Terra di Mezzo
Portando avanti l'ambizioso progetto di Guardians of Middle-Earth alla Monolith Productions c'era l'intenzione di rendere al massimo fruibile il gameplay dei MOBA anche a un'utenza che mai prima d'ora si era relazionata a questa tipologia di gioco. Un genere questo che è caratterizzato da un'azione frenetica e caotica, dove il giocatore è portato a pensare in fretta e ad agire ancora più velocemente. Per i meno avvezzi a questa realtà stiamo parlando di una tipologia di gioco multiplayer dove i giocatori impersonano degli eroi (qua chiamati Guardiani) dotati di numerose abilità uniche e di classi diverse, supportati da unità minori generate e controllate dalla cpu. L'obiettivo delle partite è quello di avanzare lungo delle mappe dotate di uno o più percorsi per arrivare a distruggere la base, o meglio la torre avversaria, in caso di partita in stallo vincerà la squadra che allo scadere del tempo avrà ottenuto più punti.
Perché un MOBA risulti godibile da giocare è assolutamente necessario che il bilanciamento tra le numerose unità e le relative abilità siano perfettamente bilanciate, in modo da non creare squilibri o classi troppo avvantaggiate e il risultato che in questo caso è stato pienamente raggiunto. Con Guardians of Middle-Earth si è voluto snellire la formula, cercando di rendere le partite più brevi rispetto ai classici per PC, e di evitare il crearsi di quelle tipiche situazioni di eterno stallo dove i due schieramenti non riescono ad avanzare protraendo così la battaglia per tempi assai lunghi. In effetti le partite, seppur bene equilibrate (merito anche di una comoda funzione di matchmaking che accoppia i giocatori in base al loro livello di esperienza e in caso di attesa eccessiva sostituisce i posti mancanti con la cpu) solo in rari casi si protraggono in maniera eccessiva e quando succede è dovuto al merito e all'esperienza dei giocatori che imparano a non prendersi dei rischi inutili che potrebbero compromettere il raggiungimento della vittoria. La bontà della produzione la si può subito intuire dalla splendida caratterizzazione dei ben venti guardiani, divisi tra forze del bene e dell'oscurità ma che per ragioni puramente tattiche e di equilibri possono essere liberamente selezionati nello steso team creando così degli insoliti eserciti misti, senza avere vincoli legati alla struttura narrativa dettata dai libri di J. R. R. Tolkien. I personaggi selezionabili appartengono a varie classi con differenti inclinazioni delle quali è impossibile non tener conto quando si va a impostare il proprio stile di gioco: unità più votate all'attacco o al supporto dei compagni necessitano di approcci diametralmente opposti alla partita, così come è importante comporre dei team quanto più eterogenei dal momento che la cooperazione tra i giocatori è fondamentale, infatti come tutti i MOBA anche GoME non è un gioco fatto per i lupi solitari.
Tutto a portata di anello
Il lavoro più importante è stato fatto sull'ingegnerizzazione del sistema di controllo, totalmente riscritto per poter permettere di aver il pieno controllo dell'azione attraverso il pad. Questo aspetto rappresentava sicuramente la parte più rischiosa del progetto di portare un MOBA su console, ma va detto che i Monolith hanno saputo risolvere al meglio ogni problematica senza snaturare il gameplay di questo genere. Ogni guardiano presenta un'aura circolare che rappresenta il raggio di azione degli attacchi, questa area cambia di forme e dimensioni in base all'attacco selezionato e all'abilità del personaggio.
Ci sono soluzioni offensive che interessano un'area circolare o a cono, oppure attacchi più mirati che colpiscono in una singola direzione. Per avere il maggior controllo possibile dell'azione che spesso raggiunge delle vette di frenesia considerevoli viene usato lo stick analogico destro per orientare la direzione degli attacchi, una soluzione che ricorda quella dei cosiddetti twin stick shooter, mentre al grilletto destro è adibito l'uso dell'attacco normale. Determinanti per imporre la propria supremazia in battaglia sono le abilità, richiamabili con i quattro tasti frontali del pad, la padronanza di quest'ultime risulta imprescindibile: avere dimestichezza con i tempi di cooldown e sapere sempre a quale attacco o magia di supporto ricorrere senza farsi prendere dalla frenesia dell'azione sono aspetti che si impara presto a tenere in considerazione se si vuol essere minimamente competitivi. Ad ogni modo, per dare al giocatore la possibilità di avere tutto sotto controllo, le abilità non hanno mai un raggio d'azione troppo distante dal giocatore stesso. Fondamentale è anche gestire con cognizione di causa le possibilità di potenziare queste abilità ogni volta che il personaggio sale di livello nel bel mezzo degli scontri, così come lo è l'equipaggiamento del nostro guardiano che è composto da una cintura divisa in varie sezioni con la possibilità di incastonarvi delle gemme che apportano numerosi bonus che si attivano durante la partita in maniera progressiva. Da segnalare anche alcuni, seppur sporadici, problemi di netcode che portano talvolta a dei fastidiosi momenti di lag diffuso, speriamo gli sviluppatori intervengano presto per ottimizzare questo aspetto.
Obiettivi Xbox 360
Guardians of Middle-Earth presenta 29 obiettivi per i canonici 400 punti totali. Se i primi 50 punti verranno sbloccati praticamente subito senza alcuna fatica, per ottenere il pieno bottino ci sarà da impiegare molto tempo online e imparare a padroneggiare ogni classe a disposizione come dimostra l'obiettivo che impone di vincere ben 100 partite online.
La solita strada per la Contea
In GoME la gestione dei tempi della battaglia fa la differenza tra la vittoria e la sconfitta: capire quando è necessario imporsi andando all'attacco delle torri avversarie, oppure temporeggiare per accumulare livelli e far crescere il proprio guardiano in vista di un assalto successivo, le partite dei MOBA vengono scandite da queste decisioni e dalla coordinazione tra le differenti classi dei personaggi. Anche il terreno di scontro ricopre un ruolo fondamentale nella dinamica delle partite, la stessa struttura a uno o tre percorsi per raggiungere la base avversaria cambia radicalmente l'approccio al gioco. In presenza di un solo percorso infatti le partite si sviluppano in uno scontro frontale al centro mappa dove a farla da padrone è l'equilibrio precario dei due eserciti, laddove invece siano presenti tre sentieri diventa tatticamente vantaggioso andare a individuare su quale fronte è più scoperto l'avversario in un gioco di continui cambi di fronte e ribaltamenti dei rapporti di forza.
Utili per potersi aggiudicare una supremazia sugli avversari sono i santuari che regalano bonus permanenti al team che ne ha il controllo (non è rado vedere due o più guardiani che si contendono uno di questi preziosi elementi del campo di battaglia), a questi si aggiungono le caserme dalle quali è generata a intervalli regolari la fanteria di supporto (vera e propria carne da macello da prima linea) e le torri intermedie che attaccano automaticamente le unità avversarie, queste ultime due strutture possono essere migliorate dai guardiani di livello più alto. Il limite più evidente della ricca offerta di Guardians of Middle-Earth risiede proprio nell'esiguo numero di mappe, appena due: la prima con una strutturata molto lineare a un solo percorso mentre la seconda, più vasta e articolata presenta tre diverse corsie. Quel che stupisce (o forse non stupisce) è il fatto che siano già stati annunciati dei DLC che porteranno nuove mappe per sopperire a questa mancanza, ma resta il fatto di come sarebbe stato più che lecito aspettarsi un numero maggiore di stage già all'uscita del gioco, senza dover essere costretti ad un esborso ulteriore.
Conclusioni
Lo sbarco dei MOBA su console si è rivelato decisamente positivo, merito del lavoro di adattamento svolto dai ragazzi di Monolith che hanno saputo adeguare perfettamente lo stile di gioco ai comandi via pad e alle tempistiche della nuova utenza. Il risultato è un prodotto che non pecca in profondità e tatticismo, snellito quanto basta ma mai troppo semplicistico. I numerosi guardiani sono tutti ben caratterizzati e regalano approcci al gioco differenziati facendo così aumentare esponenzialmente al longevità e dispiace solo per l'imperdonabile presenza di due sole mappe di gioco. Come tutti i prodotti espressamente dediti al multiplayer a decretarne il successo sarà la presenza o meno di una community attiva e numerosa ma c'è da dire che Guardians of Middle-Earth ha tutte le carte in regola per attirare a sé molti di giocatori che già adesso occupano in gran numero i server di gioco.
PRO
- Il carisma dei protagonisti di LOTR
- I controlli via pad sono perfettamente implementati
- Numerosi guardiani e ben differenziati
CONTRO
- Solo due mappe disponibili
- Alcune incertezze del netcode