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Una rivoluzione?

Scopriamo tutti i contenuti e il valore del nuovo DLC di CoD: Black Ops II

RECENSIONE di Matteo Santicchia   —   30/01/2013
Call of Duty: Black Ops II - Revolution
Call of Duty: Black Ops II - Revolution
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Il primo pacchetto di contenuti aggiuntivi per Call of Duty: Black Ops II, Revolution, segna una prima volta per il franchise, ovvero l'aggiunta di una nuova arma. Non sarà certamente la rivoluzione che molti utenti si auspicano, ma oltre alla singola bocca da fuoco i ragazzi americani hanno saputo inserire un buon numero di nuovi elementi per continuare a giocare.

Una rivoluzione?

Accanto al Peacekeeper (questo il nome dell'incrocio tra una SMG e un fucile d'assalto) troviamo quattro mappe per il multiplayer, una, intricatissima, per Zombie, e una nuova modalità di gioco in cui gli utenti svestiranno i panni dei sopravvissuti per indossare le cadenti ossa dei non morti. Un pacchetto quindi senza dubbio interessante e ben confezionato.

Le mappe

La mappa che più ci ha piacevolmente sorpreso è Grind. Il setting è quantomai particolare. Siamo all'interno di uno skate park, di conseguenza la superficie (non molto vasta) è piena di rampe, superfici curve, e rialzi per arrivare in cima ai "punti di lancio". Idealmente divisa in due parti, una struttura al chiuso che ospita piccole rampe da allenamento e il parco vero e proprio che non ha nulla da invidiare a quelli visti in Tony Hawk, Grind ha dalla sua due peculiarità molto interessanti. Le pareti curve ci impongono uno sfruttamento delle coperture sensibilmente diverso da quello solito. In tal senso è impossibile strisciare di soppiatto senza esporre quasi sempre buona parte del corpo.

Una rivoluzione?

Alla stessa maniera il level design ci impone di usare le granate non solo lanciandole in linea retta verso gli avversari o tentando di saturare l'area, ma anche facendole dolcemente scivolare sulle rampe. Ovviamente non stiamo parlando di qualcosa che cambia un gameplay granitico, ma è piacevole constatare come un level design ben pensato possa farci rivedere abitudine consolidate. Certo è che quando tutti i giocatori si trovano nella zona centrale esterna l'abbondanza di ripari crea frenetici scontri quasi da close quarter. Dal parco sul lungomare di Venice arriviamo nel deserto del Gobi per Mirage. Questa mappa è probabilmente la migliore del lotto. Innanzitutto è la più grande: il complesso alberghiero devastato dalla tempesta di sabbia ci fa combattere tanto in una gigantesca sala su cui si affacciano balconate e vere e proprie dune quanto nelle zone esterne tra diverse casupole e costruzioni. Anche qui il level design è davvero ben pensato. La sabbia accumulata all'aperto ci permetto di salire sui tetti e quindi, più che a terra, ci dà linee di tiro piuttosto libere, dando il là ad azioni di cecchinaggio dalla distanza, mentre nella sala dell'albergo i diversi punti di accesso e soprattutto le zone rialzate garantiscono molteplici vie e zone defilate, andando ad ampliare i diversi approcci di gioco, cosa questa che rende molto divertenti e "complicate" le modalità d gioco ad obiettivo.

Da notare poi sia dentro che fuori la mira viene resa instabile dagli avvallamenti della sabbia, centrare gli obiettivi in corsa è più difficile. Una mappa quindi che concilia le diverse anime del gioco e che grazie alle generose dimensioni si presta prevalentemente alle partite con il massimo numero di giocatori in campo. Rimaniamo in Asia con Hydro, ma dalla Cina ci spostiamo in Pakistan. La mappa è ambientata in una diga ed ha come caratteristica più importante, come già avevamo visto in Express, una zona che non rimane fissa ma che cambia, andando ad impattare direttamente sul gameplay. Se in Express era un treno che sfrecciava per la stazione, qui è l'acqua della diga che una volta rilasciata inonda la zona centrale della mappa, uccidendo tutti coloro che non sono stati veloci nello spostarsi nelle zone antecedenti o sottostanti. Decisamente simmetrica nel suo disegno Hydro è tra tutti i contenuti rilasciati in Revolution quello più "anonimo", che molto probabilmente sarà il meno giocato del pacchetto.

Una rivoluzione?

Non è che non funzioni, ma l'impressione è che, nonostante un design piuttosto intricato, tra zone al chiuso, passaggi defilati e linee di tiro rotte da numerosi ostacoli, con o senza inondazione, sia la mappa meno affascinante, la più "normale" del lotto. L'Europa, anzi le Alpi francesi sono protagoniste di Downhill, mappa innevata che ci fa tornare in mente le gelide atmosfere di Summit del primo Black Ops. Anche qui dobbiamo tenere in considerazione una parte "interattiva" del terreno di scontro. Ovvero una teleferica che fa la spola tra due stazioni e che oltre ad offrire un riparo mobile, uccide all'istante il malcapitato che non si è accorto di trovarsi sulla sua corsa. Oltre alle zone al chiuso che offrono il solito gameplay fatto di frenetiche sparatorie tra corridoi e angoli ciechi, la parte all'aperto è quella più interessante della mappa, in salita e con linee di tiro piuttosto pulite e lunghe. Anche qui troviamo un bel numero di vie secondarie e defilamenti, per una mappa senza dubbio meno anonima di Hydro ma che non ha quel qualcosa in più come Grind e Mirage. Ben fatta, ma senza dubbio non il punto più alto del lotto.

Tutto il resto

Riguardo al Peacekeeper possiamo dire che non ci ha dato l'impressione di essere un'arma sbilanciata, visto il suo essere a metà tra un SMG e un fucile d'assalto. Dal grande volume di fuoco e dal rinculo che si fa sentire, Peacekeeper è anche piuttosto precisa dalla distanza, un'arma praticamente perfetta in mappe in cui si uniscono diverse tipologie di approccio agli scontri a fuoco. Senza per fortuna mai sfociare nell'essere overpowered, sia nel close quarter sia negli scontri in cui è richiesta grande precisione di mira. Un'arma media insomma.

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Se i nuovi contenuti del multiplayer competitivo offrono il solito, ottimo pacchetto, ma senza aggiunte significative, Zombie invece fa fare il salto di qualità al DLC. La mappa Die Rise è l'esatto opposto di quanto giocato sinora: caratterizzata da una spiccata verticalità e un intricato e contorto level design, più in generale richiede molta attenzione (e buona memoria) al giocatore. Invece di porci in un ambiente piatto, Die Rise ci mette sulla cima di un palazzo che cade a pezzi, il nostro compito è quello di arrivare a terra, sfruttando tanto l'ascensore quanto le pericolanti rampe di scale, saltando da una struttura all'altra, e facendo attenzione a non cadere nel vuoto visto che nelle prime battute non sapremo se svoltando un'angolo troveremo un corridoio o un bel baratro non previsto. Inutile dire che non c'è una via unica per arrivare alla fine e mai come in questo caso, dati gli spazi angusti e il labirintico level design il gioco di squadra è l'unico modo per sopravvivere. Chi rimane indietro, magari un piano più in alto è carne per zombi. Die Rise ci è piaciuta, ma ancor di più l'inedita modalità Turned ci ha colpito. Il concept è tanto semplice quanto abusato potremmo dire.

Una rivoluzione?

Si parte tutti come zombi, il primo a trovare la cura diventa umano e dovrà sopravvivere il più lungo possibile. Basta che uno degli zombi lo tocchi per farlo diventare carne putrescente mentre lui a sua volta tornerà vivo e vegeto. A complicare il tutto Treyarch ha reso gli zombi più veloci dei vivi, ma quest'ultimi ad ogni kill guadagnano un'arma più potente, anche se molto lenta nel ricaricare. Alla fine del round il vincitore è colui che è stato umano più volte e che ha messo a segno più kill. Una modalità molto veloce, frenetica e divertente, dal ritmo per certi versi simile alle fasi più concitate della modalità "competitiva" di Zombie, bilanciata nel trovare quella che sembra la giusta via di mezzo tra pro e contro delle due fazioni. L'unica cosa che ci ha lasciato perplessi è che è possibile giocarla solo su una mappa. Peccato. Rivoluzione o no, Treyarch ha saputo realizzare un primo DLC senza dubbio interessante, capace di venire incontro a tutte le tipologie di giocatori. Il pacchetto merita l'acquisto da parte di tutti coloro che giocano quotidianamente a Call of Duty: Black Ops II. La qualità è ben spalmata tanto nelle mappe del multiplayer competitivo quanto nelle entusiasmanti addizioni Zombie, senza ovviamente dimenticare l'introduzione, quasi un contentino però, della nuova SMG Peacekeeper.

Conclusioni

Versione testata: Xbox 360
Digital Delivery: Xbox Live Arcade, PlayStation Network, Nintendo eShop, Steam
Prezzo: 1200 Microsoft Points, 13,99€
Multiplayer.it

Lettori (4)

2.6

Il tuo voto

PRO

  • Solito, ottimo level design
  • Die Rise e Turned sono il fiore all'occhiello del DLC

CONTRO

  • Novità: un'arma! Bene, ne vogliamo altre