Se pensate che fare sempre lo stesso gioco sia semplice, beh forse è meglio che vi ricrediate. Creative Assembly e la sua fortunatissima serie Total War sono in circolazione da tempo, sfondano ogni anno nuovi record di vendita e hanno centinaia di migliaia di fan fedelissimi, ma un simile successo non si deve unicamente alla riuscita intuizione iniziale.
Certo il gameplay del serie, quel mix di strategia a turni e tattica in tempo reale che permette di governare il proprio impero a livello politico, economico e militare, ha rappresentato e ancora rappresenta una formidabile molla per gli appassionati di storia e di esperienze videoludiche profonde, ma è soprattutto la capacità di rinnovarsi a decretare la buona riuscita dei progetti del team londinese. Ci sono stati alcuni passi falsi ma gli sviluppi recenti e il supporto ad una community sempre molto attiva, hanno mitigato gli attriti e fatto sì che le attese per il neo rilasciato Total War: Rome II fossero alle stelle. E a conti fatti non possiamo non dirci soddisfatti dal risultato ottenuto: soffre di alcuni problemi a cui Creative Assembly ci aveva già abituato ma si tratta del titolo più ambizioso dell'intera saga e le ragioni per giocarlo superano abbondantemente quelle per lasciarlo sugli scaffali.
Non solo Roma
Nel 272 a.C. Roma si prepara a conquistare lo Stivale e poi ad estendere il proprio dominio sul Mediterraneo. In quegli anni però, gli equilibri europei sono in bilico e chi avesse osservato dall'alto la cartina continentale avrebbe trovato difficoltà a predirne il futuro:
il mondo ellenico ancora florido, le popolazioni barbariche a nord e le civiltà della costa africana stringevano quella che sarebbe divenuta la forza motrice delle epoche successive in una morsa apparentemente senza uscita. Storie e culture differenti commerciavano, combattevano e prolificavano in uno scenario irripetibile, che Creative Assembly ha utilizzato per creare una mappa gigantesca composta da centosettantatre regioni conquistabili. Rispetto a Shogun II, che fondava molto del suo fascino sul territorio contenuto e sulla sfida circostanziata, qui la sensazione di libertà è forte e sulle prime anche un po' spiazzante.
Scegliere una delle nove civiltà disponibili (Romani, Egiziani, Macedoni, Cartaginesi, Pontici, Suebi, Parti, Iceni e Averni) a cui se ne aggiungono tre per chi avesse preordinato il gioco (Ateniesi, Spartani ed Epiri) vuol dire non solo partire da posizioni geografiche differenti, ma anche fondare disgrazie e fortune del proprio operato su culture differenti. La caratterizzazione storica del periodo e dei suoi protagonisti ci ha convinto appieno, grazie ad un sistema di obiettivi personalizzati che guida, volendo, le azioni del giocatore pur senza imporre nulla. E poi, soprattutto, attraverso le distinzioni fatte per ogni civiltà, ad esempio in termini di alberi tecnologici e quindi evoluzioni tecniche, militari e sociali possibili. Si vede che c'è un grosso lavoro di ricerca e questo aiuta a far emergere naturalmente le dinamiche storiche del periodo, senza limitare per questo la libertà del giocatore. Giocato il buon prologo in tre atti, insomma, non occorre che selezionare la propria fazione, il livello di difficoltà e partire; basteranno pochi turni per essere completamenti assorbiti dal Total War: Rome II.
Rome II riprende ed amplia un titolo storico e amatissimo: non è perfetto ma convince
Le dimensioni pesano…
Nonostante l'esperienza di gioco sia di fatto divisa in due, da una parte quella a turni incentrata sulla gestione del proprio dominio e dall'altra quella in tempo reale riservata alle battaglie, è inutile negare che la prima sia anche quella che quasi sempre ha decretato le fortune e le (parziali) disfatte della serie.
La sostanza rispetto ai capitoli precedenti non cambia ma Creative Assembly ha intelligentemente capito che le dimensioni della nuova mappa richiedevano alcune novità che non rendessero troppo dispersivo il controllo delle proprie forze. Le regioni sono ora raggruppate in province, che grazie ad un pannello unificato permettono di tenere sotto controllo più facilmente le statistiche fondamentali dell'area, rendendo immediata anche la gestione degli edifici. Si tratta di una scelta brillante supportata da un'ottima interfaccia, che riduce i tempi spesi a navigare tra le schermate ma non mortifica i propri compiti. Anzi uno sviluppo armonioso delle città, complice la gran quantità di territori controllabili, risulta ben più complesso che in passato. Capita ad esempio di perdere territori fondamentali, magari perché specializzati nella produzione di risorse come il cibo, e di trovarsi in difficoltà anche in altre caselle della stessa provincia con il rischio di veder scendere il livello di ordine pubblico. Quindi di perdere i sostanziosi bonus ad esso legati, fino allo scoppio di rivolte.
La gestione degli eserciti risulta anch'essa meno confusa soprattutto grazie all'opzione che permette di reclutare nuove truppe in loco, senza che queste debbano essere costituite nei centri cittadini e spedite a destinazione attraverso la mappa. La pubblicizzata presenza delle tradizioni militari, che assegna dei valori statistici permanenti al proprio esercito slegati dalla crescita delle singole truppe e che quindi persiste anche qualora queste cadano in battaglia, è un'aggiunta interessante ma non certo epocale. Più sostanziosa, a nostro vedere, la possibilità di assegnare un "atteggiamento" a ciascuna compagine, fortificando una posizione oppure preparando un'imboscata. È stata insomma sacrificata la micro gestione del proprio impero, diminuendo le interazioni ma aumentando al contempo l'importanza di ciascun clic. Una direzione che manifesta i benefici maggiori quando il territorio da tenere sott'occhio raggiunge certe dimensioni.
Se l'esperienza di gioco sulla mappa ci ha convinto, complici anche tante aggiunte che rifiniscono una formula consolidata ed una splendida resa visiva, è innegabile che ci siano contemporaneamente delle pecche che si manifestano in questa metà dell'offerta. La politica interna, quindi i delicati equilibri tra le famiglie di maggior rilievo nel caso di Roma, prevede opzioni che vanno dai matrimoni combinati fino agli omicidi passando per l'attribuzione di cariche ai vertici delle compagini militari, ma non riesce ad emergere dallo status di mera e un po' noiosa statistica, finendo per essere più che altro una scocciatura. Un dettaglio trascurabile, tutto sommato, che può essere tenuto in secondo piano.
Non possono invece essere ignorate le lacune dell'intelligenza artificiale, prevedibile e scomposta soprattutto quando deve rifarsi con il giocatore per le perdite territoriali subite. A tratti, si ha la sensazione che le forze che ci circondano reagiscano alle nostre azioni piuttosto che agire per conto loro, seguendo un percorso ben definito. Si tratta di un problema noto agli amanti della serie, che qui rispetto a Shogun II, soprattutto a causa delle dimensioni della mappa e della quantità di fazioni e variabili, sembra accentuarsi. Non è semplice decidere quale peso attribuire a questi difetti: considerando la riuscita del progetto nel suo complesso crediamo siano bilanciati e superati da tanti punti a favore, ma è innegabile che Creative Assembly dovrà mettersi al lavoro su patch correttive. Idem dicasi per l'ottimizzazione grafica, che proprio qui piuttosto che sui campi di battaglia in tempo reale sembra perdere diversi colpi sia in termini di immagini al secondo, sia in quanto a lunghezza ingiustificata dei caricamenti a fronte di hardware anche molto evoluti.
Terra e mare
Le battaglie tornano in Total War: Rome II arricchite da aggiunte di rilievo. Come sempre vanno posizionate le proprie forze per poi manovrare la spettacolare rappresentazione di uno scontro all'arma bianca con migliaia di personaggi a schermo e una resa visiva che qui gode di texture, un'illuminazione e animazioni davvero senza pari. Il passo in avanti tecnologico, anche rispetto ai capitoli più recenti della serie, è importante e viene ulteriormente valorizzato dalla varietà di scenari disponibili.
Ci sono decine e decine di mappe diverse divise a seconda dell'area geografica, della popolazione che le domina e del tipo di scontro, tra le quali spiccano le cinque capitali Roma, Atene, Cartagine, Babilonia e Alessandria. A queste corrispondono altrettante mappe dedicate e pensate apposta per ricreare gli assedi più spettacolari e memorabili dell'intera esperienza di gioco. Per la prima volta inoltre, battaglie terrestri e navali si uniscono: capita così che uno scontro si svolga sia per terra che per mare, permettendo ad esempio alle forze sopravvissute ai flutti di sbarcare e dare man forte alla propria compagine impegnata nello scontro. Anche in questo caso ci sono alcuni problemi di intelligenza artificiale, soprattutto legati alle imbarcazioni, ma non sono drammatici. Ci è piaciuta la miglior rappresentazione della linea visiva dei soldati, una novità che ricalca su scala enormemente maggiore quanto visto in Company of Heroes 2. Ora il giocatore è costretto a utilizzare le truppe più rapide come scout per tenere d'occhio i nemici, rendersi conto delle altrui forze ed evitare di essere preso alla sprovvista.
Il numero di unità disegnate dagli artisti di Creative Assembly, tra civiltà giocabili e non, è impressionante e rimarca ancora una volta la straordinaria abbondanza contenutistica di questo capitolo. Complessivamente l'esperienza single player di Total War: Rome II è di quelle da consigliare senza troppe remore. Purtroppo la portata del progetto non sembra aver permesso la miglior ottimizzazione di tutti gli aspetti ludici e tecnici, ma sarebbe miope non prendere atto della preponderanza dei pro rispetto ai contro. Quando sarete stanchi di giocare da soli, sappiate che torna il multiplayer. Qui si perde la progressione persistente del proprio account, uno dei punti forti di Shogun, in favore di una selezione delle modalità molto più snella. Oltre alla campagna cooperativa e 1 contro 1, Creative Assembly ha inserito la classica sfida fino ad un massimo di otto giocatori: la sovrabbondanza di mappe e fazioni diverse aiuta questo particolare frangente che gode anche di un migliore sistema di matchmaking per sperare di trovarsi davanti qualcuno del proprio livello. Se l'esperimento Total War: Arena dovesse rivelarsi un successo crediamo che gli sforzi in ottica multiplayer dello sviluppatore possano sempre più andare in quella direzione, quindi se cercavate chissà quale quantità di opzioni multigiocatore fate bene i vostri conti.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- La redazione usa il Personal Computer ASUS CG8250
- Processore: Intel Core i7 860 a 2.8 GHz
- Memoria: 8 GB di RAM
- Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 670
- Sistema operativo: Windows 7 a 64 bit
Requisiti minimi
- Processore 2 GHz Intel Dual Core o 2.6 GHz Intel Single Core
- 2GB RAM
- Scheda video con 512 MB di memoria
- DirectX 9.0c
- 35 GB di spazio su disco
Requisiti consigliati
- Processore Intel Core i5 di seconda generazione
- 4GB RAM
- Scheda video con 1024 MB di memoria
- DirectX 11
- 35 GB di spazio su disco
Conclusioni
Nel documento informativo che Creative Assembly ci ha fornito, Mike Simpson, direttore creativo, dice: "[...] I nostri giochi stanno diventando sempre più simili agli MMO nel modo in cui li supportiamo post lancio". E questo non può che essere un bene. Sì perché se lo sviluppatore inglese intende rilasciare aggiornamenti ed espansioni con regolarità, dovrà presto affrontare e risolvere i problemi che ancora affliggono il gioco. Difetti che interessano alcuni aspetti dell'esperienza, ma che nel complesso non si può dire rovinino il lavoro fatto per questo attesissimo ritorno a Roma. Le proporzioni della mappa, la quantità di contenuti e le ore che si celano in Total War: Rome II sono impressionanti. Così come lo è la resa visiva da urlo. Le tante novità aiutano a godersi il meglio che il titolo ha da offrire sia che questo rappresenti un primo contatto con la serie, sia che ci si consideri degli esperti. Un risultato non da poco per un progetto di questa portata.
PRO
- Mappa enorme e dettagliata
- Fazioni controllabili interessanti e diversificate
- Il periodo storico resta uno dei più affascinanti in assoluto
- Eccellente realizzazione tecnica ed estetica
CONTRO
- Ancora necessita di un po' di ottimizzazione
- L'intelligenza artificiale può essere migliorata
- Multiplayer meno ambizioso che nell'apparizione precedente