La storia videoludica di PlayStation 3 è stata piuttosto travagliata, cominciata nel peggiore dei modi e in un mare di problemi prima di approdare a porti più sicuri. Nel frattempo, però, Sony tramava dietro le quinte, curando e coccolando i suoi sviluppatori esclusivi allo scopo di donare alla propria console una longevità invidiabile e una qualità altissima fino ad oggi, con la nuova generazione di console dietro l'angolo.
Il monolite Sony ha infatti ancora diverse cartucce da sparare, e Beyond: Due Anime (quanta fatica facciamo a scrivere la traduzione italiana...) è tra le più importanti, frutto dell'esperienza maturata da Quantic Dream con Heavy Rain e testamento di una maniera di fare videogiochi diversa dal solito, sempre più cinematografica. Questa inclinazione la si nota fin dalla copertina, dove ci sono in bella mostra i nomi di Ellen Page e Willem Dafoe a mo' di attori principali - che poi lo sono per davvero - e guardando ovviamente tutti i precedenti lavori dello sviluppatore francese. Tra Heavy Rain e Beyond, però, c'è stato The Last of Us, che pur appartenendo ad un genere videoludico differente, ha alzato l'asticella in termini di esposizione narrativa, sconfinando in un campo che precedentemente Quantic Dream aveva fatto suo. L'esperienza ad ogni modo conta, e Beyond si muove su canoni decisamente di più ampio respiro rispetto al passato, dimostrando un certo grado di maturazione in chiave sia videoludica sia grafica, e posizionandosi come uno dei titoli più coinvolgenti e belli da vedere di questa generazione di console.
Quantic Dream chiude il cerchio con una storia grandiosa che abbiamo analizzato a fondo
Trofei PlayStation 3
Beyond: Due Anime mette a disposizione 46 trofei, dei quali ben 43 nascosti perché legati alla trama o azioni particolari all'interni di essa. Per ovvi motivi quindi evitiamo di parlarne, se non per dire che abbiamo completato la prima volta il titolo col 42% dei trofei sbloccati.
La vita di Jodie Holmes
Ellen Page è Jodie Holmes e Jodie Holmes è Ellen Page, mai come in questo caso un videogioco è stato cucito addosso ad un attore in carne e ossa: non a caso David Cage ha pensato immediatamente alla bella attrice canadese come interprete principale. Jodie è protagonista assoluta con amplissimo margine, sin da piccola è legata ad un'entità ultraterrena di nome Aiden e proprio per questo non può vivere una vita normale, tra persone interessate a studiare il suo "dono" e eventi che la metteranno in pericolo o richiederanno il suo aiuto. Ogni capitolo del gioco rappresenta una fase precisa della sua vita; Quantic Dream ha deciso di raccontarla senza soluzione di continuità temporale, bensì "saltando" da un punto all'altro e magari tornando indietro nel tempo, ovviamente con un taglio cinematografico per dare maggiore varietà e scoprire man mano diversi aspetti caratteriali della protagonista principale. Una volta portato a termine il gioco si ha accesso a tutti i capitoli che eventualmente si possono affrontare in ordine temporale; dobbiamo dire, però, che la scelta operata dallo sviluppatore francese è quella più azzeccata e permette di ricollegare meglio certi comportamenti passati, dopo aver analizzato quelli futuri. Quantic Dreams ha abbandonato quindi il racconto investigativo di Heavy Rain abbracciando un tema più grandioso: l'evoluzione e la crescita di Jodie avranno a che fare con problematiche che coinvolgeranno tante persone fino all'umanità stessa. La vita travagliata della protagonista principale la porterà ad affrontare fasi completamente differenti tra loro, sia in termini di condizione sociale sia di ambientazioni: braccata ed inseguitrice, povera e ricca, pericolosa e in pericolo, Jodie combatte con i propri sentimenti e la sua continua solitudine. Il suo rapporto con i genitori e quello con Aiden, i primi amori e l'addestramento alla CIA, la consapevolezza dei propri poteri; Beyond riesce ad approfondire alla perfezione il personaggio nelle sue molteplici sfaccettature e a generare empatia nel giocatore: una volta portato a termine il titolo, ci siamo sentiti molto legati alla protagonista e molto combattuti nello scegliere il suo destino. Da buona tradizione Quantic Dream, infatti, il gioco presenta finali alternativi e permette di affrontare ogni sequenza nella maniera più disparata. Non ci è bastato finire il gioco una prima volta, dopo circa 11 ore; ci siamo confrontati con altri giornalisti per capire come avevano affrontato le stesse situazioni e abbiamo rigiocato alcune sequenze per capire la varietà di fondo. Rispetto ad Heavy Rain, Beyond: Due Anime ci è sembrato più pilotato e lineare in termini di trama generale: le sequenze vanno affrontate giocoforza tutte; la premessa è identica e l'esito finale sarà sempre uno, fatti salvi i finali alternativi e cosa succederà, dopo, alla protagonista principale. Come ci si arriva, però, è tutta un'altra storia: il carattere di Jodie viene "forgiato" dalle scelte del giocatore, il suo destino dopo il finale egualmente; all'interno delle stesse sequenze è possibile fare parecchie scelte differenti, e basta confrontarsi già solo con un'altra persona per accorgersene. Cercando di rivelare il meno possibile della trama, nella scena all'interno della quale Jodie cerca di uscire dalla base per partecipare ad una festa, è possibile farsi scoprire nel tentativo e quindi subire la ramanzina da parte di Nathan Dawkins (ovvero Willem Dafoe, dottore che l'ha presa in custodia per studiare le sue capacità) oppure riuscirci, impossessandosi di una persona e nascondendosi nel cofano o nei sedili posteriori della sua macchina.
Arrivati sul luogo della festa può accadere di rischiare di essere violentati, evitare del tutto questa scena, spaventare gli aguzzini o farli uccidere da Aiden. In base a questa scena, il ricordo della tentata violenza inciderà o meno in una cena tra Jodie e uno degli altri comprimari, la quale si concluderà in maniera più o meno piacevole a seconda dei casi. E ancora, si può giungere alla fine dell'avventura con tutti i comprimari in vita oppure no (e ci saranno sequenze differenti anche nei riconoscimenti finali) se non addirittura mutilati in base agli eventi precedenti... abbiamo contato almeno otto combinazioni differenti e ad un certo punto siamo stati posti dinnanzi ad una scelta tra due macro sequenze, e nell'epilogo avevamo quattro scelte ulteriori a disposizione. Di contro ci è capitato diverse volte di vivere situazioni estreme dove Jodie voleva togliersi la vita per il troppo fardello da sopportare: niente da fare, un accadimento esterno o lo stesso Aiden hanno evitato che ciò accadesse. Insomma, Beyond propone un'unica grande storia pilotata all'interno della quale è possibile definire in maniera autonoma il carattere della protagonista principale e i suoi rapporti con l'esterno, attraverso sequenze di qualità alterna per come si legano alle altre e come sono sceneggiate, talvolta troppo sconclusionate, talvolta eccessivamente melodrammatiche. Alcune sono nel mezzo, davvero belle a sé stanti - come quella desertica - ma chiaramente fuori contesto, denotando elementi della trama non legati alla perfezione come in Heavy Rain (a parte il buco narrativo finale, s'intende).
Extra che ti passa
Nel corpo della recensione vi abbiamo parlato di finali multipli, alcuni accessibili direttamente rigiocando l'epilogo e altri frutto di scelte fatte in precedenza; utilizzando Aiden è possibile, inoltre, "colpire" punti segreti per sbloccare contenuti all'interno della sezione bonus presente nel menu principale. Tra i tanti abbiamo scorto dei bozzetti davvero belli sul gioco e sui personaggi, il making of in diverse "puntate" e perfino il corto "The Dark Sorcerer" nella sua interezza, quello mostrato durante la conferenza Sony dell'E3 e creato completamente in real time su PlayStation 4. Sotto la voce "Contenuti Extra" abbiamo scorto un episodio denominato "Esperimenti Avanzati" che presumibilmente sarà una scena aggiuntiva (gratuita?) legata ai test su Jodie quando era piccola. Dulcis in fundo, una volta terminato il gioco (noi ci abbiamo messo circa 11 ore, non c'è un contatore esplicito) è possibile affrontare tutti i capitoli/sequenze nell'ordine preferito, per provare magari a fare scelte differenti.
Film alla mano
Per Beyond: Due Anime, Quantic Dreams ha deciso di eliminare alcune ridondanze o feature superficiali che caratterizzavano il gameplay del precedente Heavy Rain, allo scopo di renderlo più fluido e vario. Il controllo di Jodie avviene nella sua interezza con l'analogico sinistro, senza distinzione tra direzione della testa e movimento; le sequenze quicktime sono meno pressanti per le azioni di base e semplicemente basta dirigere lo stick analogico destro verso la posizione giusta per eseguirla. Stiamo parlando di azioni basilari come aprire porte, bere caffè o altro, che in Heavy Rain erano inutilmente varie in termini di tasti premuti e qui sono state "semplificate" nell'ottica di rendere il gameplay più fluido e realistico. Ovviamente, in caso di corsa, scalate o momenti di tensione, ritorna la pressione dei tasti del Dualshock 3. La parte che richiede maggiore abilità è invece legata ai combattimenti: quando la protagonista o il nemico sferrano un attacco, l'azione rallenta e bisogna muovere l'analogico destro in direzione dell'attacco stesso oppure in quella opposta per evitarlo; un giocatore navigato e con un buon senso del ritmo porterà a termine il gioco senza patemi ma in queste fasi è sicuramente richiesta una discreta dose di scelta e tempismo.
Per venire incontro ai giocatori meno smaliziati esiste la modalità Facile che elimina la diversificazione dei tasti ed inoltre un'applicazione per iOS e Android, denominata Beyond Touch, che permette di controllare il gioco direttamente da smartphone e tablet. L'abbiamo provata su iPhone e iPad, si sincronizza immediatamente con la console, rendendo il controllo del gioco è ancora più immediato, probabilmente indicato anche per chi mastica meno videogiochi ma vuole vivere alla grande l'esperienza interattiva pensata da Quantic Dream. Tutta nuova è ovviamente la parte dedicata ad Aiden: col tasto triangolo il controllo passa all'entità legata a Jodie, che può muoversi liberamente anche attraverso i muri e in un spazio limitato. Con L1 è possibile interagire con oggetti specifici o persone: si possono colpire, uccidere direttamente o prenderne il controllo, in maniera tale da avere la meglio nelle situazioni più complesse come quella quando Jodie è braccata da decine di poliziotti delle unità speciali. Dulcis in fundo, è possibile giocare in cooperativa demandando il solo utilizzo di Aiden ad un secondo giocatore, un buon viatico per chi vuole giocare in compagnia. Il gameplay di Beyond, in definitiva, è più fluido e vario rispetto a quello di Heavy Rain, pur rimanendo nell'ambito di ruolo da comprimario rispetto al contesto narrativo. Contesto che si incastona in un comparto artistico e tecnologico davvero eccezionale: Beyond è clamorosamente bello da vedere e ha beneficiato di tutto il progresso tecnologico maturato da Quantic Dream nel corso degli ultimi anni. L'utilizzo della telecamera è sempre tarato al centimetro, tecniche fotografiche e non quali profondità di campo, luci, saturazione della scena ed effetti atmosferici restituiscono un impatto davvero grandioso, supportato da ambientazioni che presentano scorci indimenticabili.
Tanto per citarne un paio, la sequenza all'interno della città innevata offre una morbidezza del tratto e un dettaglio che abbiamo fatto fatica a vedere perfino in The Last of Us; la scena autunnale nel parco è un quadro in movimento di qualità eccezionale a partire dai colori fino al dettaglio in lontananza, tenendo conto ovviamente che rispetto al capolavoro di Naughty Dog la complessità dello scenario e la velocità del gameplay sono visibilmente inferiori. I personaggi principali, poi, sono incredibili: Ellen Page è più bella che dal vivo; ogni più piccolo dettaglio della pelle e dei vestiti è realizzato con dovizia di particolari, il labiale durante i dialoghi denota come Quantic Dream abbia raggiunto un livello di motion capture proprio dei migliori film di animazione. Anche gli altri personaggi denotano tanto dettaglio, seppur non al livello della protagonista principale, e non di rado capita di trovarsi in situazioni dove le scelte stilistiche e tecniche fanno sembrare la scena quasi indistinguibile da una reale, magari di un film di fantascienza. La colonna sonora, prodotta da Hans Zimmer ed eseguita dalla Royal Philarmonic Orchestra, è di qualità eccelsa e accompagna sempre l'azione nella maniera giusta, anche se è forse meno memorabile di quella di Heavy Rain. Il doppiaggio inglese è di livello cinematografico, quello italiano si mantiene sui livelli molto alti e permette di godersi l'avventura senza sottotitoli su schermo. Forse Willem Dafoe poteva avere un timbro di voce più corposo, ma anche il missaggio dal punto di vista tecnico è migliore di quanto visto, anzi sentito, in The Last of Us.
Conclusioni
Beyond: Due Anime è il prodotto finale della visione videoludica di Quantic Dream: una commistione praticamente perfetta tra cinema e videogiochi, dove il giocatore può fare le sue scelte ma sempre all'interno di un disegno già definito. Rispetto ad Heavy Rain abbiamo una sceneggiatura più grandiosa ma meno coerente e amalgamata, che anche a causa dell'argomento trattato vive di alti e bassi seppur sempre con un altissimo valore produttivo. La recitazione, la regia e l'impianto tecnologico sono tra gli esempi migliori mai visti in un videogioco, in grado di creare un'empatia emozionale e visiva con la protagonista principale davvero incredibile. Chi è Aiden, cosa c'è nell'aldilà, quali sono le entità oscure che tormentano Jodie... Beyond cercherà di dare una risposta a tutte queste domande, non senza lasciare spazio ad un seguito: l'esecuzione è eccezionale, ma la narrazione, seppur ottima, ha qualche sbalzo di troppo che non permette di raggiungere al titolo l'agognato status di capolavoro.
PRO
- Artisticamente e graficamente eccezionale
- Ogni partita è differente dalla successiva grazie alla varietà concessa all'interno delle sequenze
- La caratterizzazione di Jodie Holmes è fantastica e crea tanta empatia
CONTRO
- La trama è più pilotata di Heavy Rain
- La sceneggiatura non è sempre ben legata ed ha tanti alti ma anche qualche basso