Chi segue con attenzione da qualche tempo il mondo del gaming su App Store probabilmente si ricorderà di Rocketcat Games, team composto da soltanto 3 persone e che nel 2009 diede vita ad uno dei primi "fenomeni" del negozio online di Apple, ovvero Hook Champ. Da allora i ragazzi hanno intrapreso una strada fatta di grandi successi, con la pubblicazione di un totale di 6 giochi che hanno raccolto milioni di download, eppure non si sono mossi di una virgola dalla formazione originaria e da un certo tipo di "valori produttivi" che rappresentano anche il filo conduttore e l'elemento distintivo della loro opera. Sembra incredibile, eppure Kepa Auwae, Jeremy Orlando e Brandon Rhodes, questi i nomi dei componenti e fondatori di Rocketcat Games, non si sono nemmeno mai ancora incontrati di persona. Come può uno team così bizzarro e per certi versi unico riuscire a inanellare un best seller dopo l'altro? Fortuna, talento, qualità, idee? Della risposta in realtà non ci interessa più di tanto; quello che conta è che Wayward Souls, il nuovo titolo di questo trio, è davvero bello.
Wayward Souls è un roguelike molto impegnativo e di straordinaria qualità
Partire è un po' morire
Un altro roguelike. Sì esatto, Wayward Souls poggia su una delle formule più in voga del momento. Ma come sa bene chi conosce il genere in questione, gli elementi dei roguelike sono soltanto delle "regole" sulla base delle quali possono poi prendere vita titoli anche completamente diversi tra loro.
L'opera di Rocketcat Games ovviamente rispetta i dettami di cui sopra, che tradotti significano sostanzialmente livelli generati in maniera casuale e morte permanente. Seguito spirituale di quel Mage Gauntlet datato 2011, il gioco permette di scegliere tra 6 personaggi diversi, tre dei quali sbloccati all'inizio, ognuno con caratteristiche estremamente distinte: warrior, mage, rogue, adventurer, spellsword e cultist. Lo scopo è sostanzialmente quello di attraversare dungeon generati casualmente cercando di sopravvivere il più a lungo possibile, eliminando tutti i nemici presenti in ogni stanza e raccogliendo oggetti, equipaggiamento, pozioni, magie e denaro. Semplicissimo a dirsi, meno a farsi: perché le creature ostili sono numerose e diverse tra loro, ognuna con attacchi pericolosi in grado di intaccare pesantemente l'energia, e con la cattiva abitudine di attaccare spesso in gruppo. Il combattimento è un elemento fondamentale di Wayward Souls, e in tal senso è encomiabile il lavoro svolto dal team nel cercare di ottenere il massimo dal sistema di controllo via touch screen: i movimenti sono gestiti dalla classica levetta virtuale a sinistra, mentre un tap a destra gestisce l'attacco con l'arma principale. Interessante la gestione degli attacchi secondari, legati a swipe in alto e in basso: malgrado i rischi di imprecisione, in realtà durante la nostra prova abbiamo praticamente quasi sempre riscontrato la felice traduzione in pratica dei nostri input, fattore essenziale per permettere un'azione fluida e ridurre deleterie fonti di frustrazione. E sarebbe stato un dramma, perchè Wayward Souls è già parecchio difficile di suo: la barra di energia cala in maniera impietosa, le pozioni per ristabilirla sono straordinariamente infrequenti, e il recupero di una parte di essa passando da un piano all'altro spesso non è sufficiente per garantire la sopravvivenza.
In tal senso diventa molto importante lo sviluppo del personaggio che passa sì attraverso il miglioramento dell'equipaggiamento, ma soprattutto tramite il miglioramento delle caratteristiche e delle abilità da comprare prima dell'inizio dell'avventura. L'acquisto richiede il denaro virtuale raccolto all'interno del dungeon durante i precedenti tentativi: ci teniamo a sottolineare come si tratti di valuta virtuale perché Wayward Souls non fa alcun uso di acquisti in-app, con la promessa che gli unici soldi reali che l'utente dovrà sborsare durante tutta l'esperienza sono quelli del download del gioco da App Store. Una scelta coraggiosa, e che rappresenta una sorta di passo indietro dopo l'esperienza freemium di Punch Quest e che ci auguriamo venga sostenuta dal pubblico. Tornando al gioco, la formula di Wayward Souls si dimostra quindi rapidamente assuefacente: ogni partita è diversa dalla precedente, e l'inevitabile morte porta con se comunque un piccolo bottino da investire, nella speranza di riuscire con il tentativo successivo a raggiungere un traguardo più lontano. Certo, chi non ama il grinding potrebbe storcere il naso, ma sarebbe un peccato di fronte alle tante qualità del gioco. Un gameplay raffinato, equilibrato e coinvolgente che si sposa e viene sostenuto alla perfezione dallo stile grafico, nuovamente assolutamente riconoscibile: proprio come per i lavori precedenti, anche in questo caso Rocketcat Games ha scelto uno stile pixel art a 16-bit affascinante e ricco di personalità, mai povero, e contraddistinto da una varietà di ambientazioni, nemici ed elementi assolutamente straordinario. Anche l'accompagnamento musicale è di qualità, con brani d'atmosfera che non fanno mai venire voglia di attivare il tasto mute.
Conclusioni
Wayward Souls è senza dubbio uno dei migliori titoli per iOS degli ultimi mesi: tutt'altro che casual, la nuova fatica di Rocketcat Games conferma le qualità del piccolo team statunitense capace nuovamente di dar vita a un prodotto curato in ogni dettaglio, coinvolgente e sostenuto da uno stile grafico estremamente piacevole. Un roguelike molto impegnativo ma anche capace di dare straordinarie soddisfazioni, del tutto privo di acquisti in-app, Wayward Souls non può quindi che essere un acquisto consigliatissimo per chi desidera giocare "seriamente" sul proprio device.
PRO
- Gameplay curatissimo
- Molto impegnativo e gratificante
- Grafica piena di personalità
CONTRO
- Spesso frustrante
- I soliti limiti del controllo touch