Ve lo ricordate Overboard? Magari il titolo non vi dirà molto, ma se eravate fieri possessori della prima home console Sony lo avrete forse spizzicato in uno di quei dischi-demo che affollavano le riviste cartacee del tempo. Era il 1997 quando Psygnosis pubblicò su PlayStation un titolo con visuale isometrica che faceva di esplorazione, avventura e multiplayer a bordo di vascelli il suo punto forte.
Potremmo scommettere ad occhi chiusi su quanto i francesi di Henchmen Studio abbiano tratto ispirazione dal defunto studio d'oltremanica per realizzare Monkey Pirates, le similitudini sono semplicemente troppe. Sono passati più di tre lustri ed un gioco del genere non può più ambire ad una commercializzazione retail, per questo Nintendo ha ben pensato di accaparrarsi l'ennesima esclusiva per eShop e consegnare ad un prezzo di 4,99 euro un prodotto pensato esclusivamente per un approccio multigiocatore offline; un pacchetto di mappe e modalità capace di divertire quasi unicamente in gruppo, costruito in maniera assolutamente dignitosa che sovrasta in modo assoluto una cornice single player sulla quale soprassedere senza fatica. Tempo di issare le vele.
Monkey Pirates è un buon titolo multiplayer che non nasconde, però, delle ambizioni abbastanza limitate
Poppa o prua?
Monkey Pirates si presenta sin da subito come gioco votato agli scontri in locale: scordatevi infatti di combattere in rete in quanto l'online è una funzionalità completamente assente. Giusto una spolverata di istruzioni, un paio di consigli su come diventare assi degli scontri navali e siamo pronti per il single player. Nota dolente: la modalità in singolo altro non è che un'estensione del tutorial arricchito con obiettivi, completabile in una mezzora non appena prenderete mano, i punteggi per le medaglie d'oro sono infatti decisamente tarate verso il basso. Quattro capitani tra cui scegliere, quattro veloci competizioni collegate alle peculiarità di ognuno che terminerete in breve tempo. Monkey Pirates si aprirà solo quando deciderete di circondarvi di amici: due sono le macro-modalità da analizzare, a differenziarle l'utilizzo o meno del Gamepad. Iniziamo dal versus più tipico.
Con una compatibilità piena sia per Wiimote sia per Pro Controller, il gioco permette sino a 4 giocatori di sfidarsi in contemporanea lungo nove mappe, caratterizzate da tempeste di ghiaccio, teletrasporti, esplosioni vulcaniche e isole semoventi. Il design dei livelli riesce ad allontanare per un buon periodo lo spettro del déjà vu, grazie ad un impegno del team nel garantire caratteristiche ambientali uniche ad ogni mappa e permettere ai capitani di attuare le strategie relative al personaggio ed al potenziamento selezionato. In fase di scelta bisognerà infatti anche equipaggiare il proprio alter ego di un'abilità che lo aiuterà nel corso della sessione. Monkey Pirates propone tre classiche tipologie di gameplay per colorare le partite: si va dal classico scontro tutti contro tutti al Jolly Roger, assimilabile ad un "Capture the Flag", fino ad una caccia alle banane (ricordatevi che parliamo pur sempre di scimmie) in cui vale la regola che quando si muore si lascia tutto a colui che ci ha abbattuto. Un respawn veloce ed una direzionalità basata sulla rosa dei venti garantisce - indifferentemente dal tipo di regole scelte - un flusso di gioco piacevole, al quale bisognerà giocoforza prenderci la mano, ma che una volta padroneggiato garantirà delle belle ore in compagnia.
Online su eShop?
Essendo recente la spinta di Nintendo nell'avere titoli indipendenti esclusivi per il suo servizio di digital delivery, risulta non più una coincidenza il fatto che una gran parte dei giochi giunti su eShop venga privata del multiplayer online. Passino i port di prodotti datati analizzati recentemente, ma constatare anche di nomi nuovi ed esclusivi privi di qualsivoglia funzionalità di rete sembra ormai sempre più una scelta precisa della grande N atta unicamente ad incentivare il "couch play".
Lupo di mare
Nel creare un titolo votato al multiplayer, Henchmen Studio non poteva non introdurre potenziamenti. Ad arricchire ogni sessione ci penseranno armi e armature per il vostro vascello, così da fornire tutti gli ingredienti necessari. Veniamo ora finalmente alla modalità che prova a rendere onore a Wii U ed il suo controller - denominata Sea King - la quale, prendendo spunto da tutto ciò che è stato elencato finora, aggiunge un quinto giocatore e lo rende una sorta di master di gioco grazie al Gamepad. Chi ha possesso del secondo schermo avrà l'obiettivo di aiutare questo o quel capitano per raggiungere i propri obiettivi esclusivi, che sceglierà man mano che verranno completati. Ecco quindi che il quinto giocatore dovrà predisporre armi, banane e potenziamenti difensivi per tenere sempre costanti gli equilibri e arrivare ad avere, a fine partita, il punteggio maggiore della cricca. La modalità ha delle potenzialità ma non è esente da carenze che la avrebbero resa sicuramente quella definitiva. Prima fra tutte viene l'impossibilità di ostacolare fisicamente gli avversari con l'utilizzo di agenti atmosferici, trappole e tutto ciò che avrebbe reso le sessioni in cinque qualcosa di attivo per tutti e non mera attività di compensazione per chi usa il Gamepad.
Se il livello di bravura non è equamente distribuito sarà molto frequente - e frustrante - notare come le azioni del Sea King non potranno mai contrastare la predominanza di uno o l'altro sfidante. Altro fattore francamente inspiegabile riguarda il differenziare i punteggi dei capitani di vascello con quello del possessore di Gamepad: in questo modo il team abbassa inconsapevolmente il mordente ed il divertimento del master, che si ritrova non solo a dover faticare il doppio nel valutare ogni mossa per mantenere eque le forze in campo, ma non potrà mai risultare vincitore reale per via del doppio binario di premiazione che ne abbassa irrimediabilmente il fascino. Un gran peccato: la parentesi ludica del Sea King poteva ambire ad essere un'aggiunta veramente interessante nell'universo del multiplayer di Wii U, ma stante così le cose non possiamo che sperare in una patch che ne migliori di gran lunga le caratteristiche. Piccola nota sul fronte tecnico e sonoro: il motore di gioco in cel shading regala buoni sprite, colori accesi e un impianto visivo pulito, piccola riserva va però fatta sul frame rate che talvolta scende a fronte di situazioni concitate. L'audio non faticherà invece a portarvi idealmente su una nave a zonzo per i mari equatoriali, grazie ad un paio di tracce semplici ma non stancanti, adatte ad accompagnare come sottofondo delle partite.
Conclusioni
Pescando i suoi ingredienti da una tipologia di multiplayer offline che non tramonta mai, la piccola fatica di Henchmen Studio ha delle belle ore di divertimento sotto la scorza. Tra le critiche da muovere ai francesi vi è certamente un single player praticamente inconsistente ed una mancanza di ambizione nell'offrire quel balzo in avanti per rendere Monkey Pirates un acquisto obbligato con il quale divertirsi in questa estate. L'assenza di gioco online ha un peso incredibile proprio in virtù della frequente impossibilità per il giocatore medio di circondarsi per ogni sessione di almeno due o tre amici, il che lo porta ad essere per forza di cose particolarmente indicato ad un pubblico giovane e socialmente più incline a pomeriggi in gruppo. Se soddisfate i criteri di cui sopra, procedete senza remore; se siete invece lupi solitari, vi consigliamo di guardare altrove.
PRO
- Sezione multigiocatore divertente
- Nove mappe caratterizzate
- Perfetto per sessioni con amici...
CONTRO
- ...ma solo per quelle
- Privo di funzionalità online
- Spessore di gioco alla lunga limitato