Carte all'ombra delle piramidi

Il gioco del solitario è un classico indiscutibile, che funziona molto bene anche in versione digitale, specie quando gli sviluppatori non si limitano a riprodurne le tradizionali meccaniche ma le integrano con qualche idea nuova, che si tratti di bonus, potenziamenti, ostacoli o sfide particolari. Due anni fa abbiamo visto un eccellente esempio in tal senso, quel Fairway Solitaire con cui ancora oggi tantissime persone si divertono, che propone un'interpretazione del solitario miscelata al gioco del golf, con una "nemesi" irresistibile nelle sue espressioni di rabbia a ogni nostra vittoria. Oggi è la volta di Pyramid Solitaire Saga, il nuovo prodotto freemium targato King che arriva sui dispositivi iOS e Android dopo aver riscosso un grande successo sotto forma di applicazione su Facebook. Il contesto in questo caso è l'Egitto delle piramidi, che dovremo esplorare nei panni di un'avventuriera che non si separa mai dal suo fido topolino. L'interfaccia del gioco è dunque a tema, così come le differenti zone che dovremo attraversare all'interno della lunga campagna in single player, nonché gli oggetti che compariranno di volta in volta sul tabellone per bloccare o rendere più difficile l'uso di determinate carte. In realtà gli sviluppatori di King non hanno osato più di tanto, ma soprattutto hanno scelto un approccio al solitario talvolta limitante, molto basato sulla fortuna e poco sulla nostra abilità strategica. Cerchiamo di spiegarci: durante alcuni stage ci verrà chiesto di eliminare le carte che si trovano nella parte superiore di un mucchio, ma il successo o il fallimento della missione in questo caso dipenderanno esclusivamente da cosa verrà fuori dal mazzo. Superare alcuni stage, dunque, si trasformerà nella tradizionale sequenza di prove ed errori, nell'attesa della "volta buona" e aspettando eventualmente che le nostre vite si ricarichino, operazione necessaria dopo un tot di game over, come succede in tante altre produzioni freemium.

Pyramid Solitaire Saga è una versione spensierata e interessante del classico solitario

Pesca la tua carta

Pyramid Solitaire Saga parte piano, in modo piuttosto graduale, con le immancabili integrazioni social che mostrano dove sono i nostri amici sul tabellone, quali risultati hanno ottenuto nei vari livelli e così via. La manciata di lingotti d'oro inizialmente a disposizione può essere utilizzata, in piccole quantità, per sbloccare di volta in volta le nuove zone e proseguire dunque l'avventura senza dover mettere mano al portafogli, cosa che non ci siamo mai sentiti costretti a fare nel corso delle ore che abbiamo dedicato al gioco in questi giorni. Insomma, l'approccio al modello freemium di King si conferma permissivo, con alcune inevitabili limitazioni (vedi i boost solo a pagamento) a cui però si può porre rimedio semplicemente con la pazienza e la perseveranza, ovvero riprovando più e più volte una missione che inizialmente sembrava davvero difficile da completare con successo. Le cose si fanno più complicate quando entrano in ballo i requisiti minimi, come ad esempio l'obbligo di realizzare una combo di dieci carte che ne includa una blu, terminando poi il tavolo con l'immancabile raccolta delle carte d'oro, che determinano la fine dello stage. In nostro soccorso, però, oltre ai classici jolly abbiamo una feature di un certo valore strategico, ovvero la possibilità di "mettere da parte" l'attuale carta del mazzo per utilizzarla successivamente, magari nelle fasi finali della partita. Il risultato finale, gradevole ma non più di tanto sia dal punto di vista della grafica che del sonoro, in particolare afflitto da qualche disattenzione di troppo nei raccordi fra un jingle e l'altro o nella traduzione in italiano, si rivela gradevole e divertente, ma per il valore originale del solitario piuttosto che per il modo in cui gli sviluppatori lo hanno interpretato in questo caso.