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L'estate libera di Playground Games

La nostra recensione di Forza Horizon 2!

RECENSIONE di Antonio Jodice e Dario Rossi   —   25/09/2014
Forza Horizon 2
Forza Horizon 2
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Due anni fa, la nostra recensione di Forza Horizon iniziava paragonandolo a una stagione, l'autunno. Ecco, se dovessimo fare lo stesso con il seguito, la stagione sarebbe indubbiamente l'estate. Il sequel del racing di Playground Games ci riporta con le sue atmosfere indietro di un mese, o anche due, mentre sorseggiamo un drink sulla costa ligure o le spiagge di Nizza. E i luoghi citati non sono affatto un caso, perché la mappa, triplicata nella versione Xbox One rispetto al primo episodio, si sposta dal Colorado a una curiosa riproduzione del sud Europa, nella fattispecie il confine tra l'Italia e la Francia fino a una punta della costa amalfitana. Diciamo che l'area di ispirazione è più o meno questa, poi, considerando anche le ovvie proporzioni, si tratta di una libera interpretazione che coinvolge anche le campagne toscane e la Svizzera. Se siete stimolati all'idea, niente potrà prepararvi all'inizio di Forza Horizon 2, sicuramente uno dei più esaltanti degli ultimi anni e che non ha nulla da invidiare al primo capitolo. Un filmato introduttivo in live action ci prepara ai tre dogmi del titolo: musica assordante, bolidi da sogno e libertà totale. Mentre ascoltiamo ancora l'eco di una folla di giovani che dimena i propri corpi in un tripudio di gioia tribale, ci risvegliamo nell'hangar di un traghetto, all'interno di una lussureggiante Lamborghini Huracàn, scoprendo che stiamo attraccando la costa ligure per una corsa sulle note di Liberate di Eric Prydz. Brano scelto alla perfezione e che rappresenta la bandiera di questo sequel e che rende tremendamente pesanti le dita della nostra mano... sull'acceleratore. Arrivati al party di Horizon, collocato come di consueto nell'area centrale della mappa e funzionale come hub nevralgico per le varie competizioni, veniamo accolti dall'organizzatore, che ci propone una nuova sfida, ovviamente diventare campioni del nuovo Festival Horizon, siamo qui per questo.

Forza Horizon 2 migliora praticamente tutto dal capitolo originale, portando la serie in nuove direzioni

Il momento di scendere in campo

La struttura della carriera di Forza Horizon 2 ricorda quella del capostipite, lo scopo è sempre quello di vincere il Festival solo che questa volta i braccialetti di vario colore non sono più legati allo sblocco delle successive competizioni, ma al livello conquistato dal giocatore con i punti esperienza accumulati indicandone il livello come in un gioco di ruolo. Non ci vuole molto per capirne i motivi, le proporzioni sono cambiate considerevolmente, non solo per quanto riguarda la mappa, ma anche per il numero di gare disputabili e le varie attività possibili, oltre che l'integrazione online "seamless", ovvero che consente di giocare sulla stessa mappa solamente contro avversari in carne ed ossa piuttosto che contro i Drivatar. Ogni volta che si arriva in una delle aree che compongono la mappa, una location viene designata a centrale dislocata del festival, in cui parte un nuovo sotto campionato del Grand Tour che ci porta fino alla finale del festival.

L'estate libera di Playground Games
L'estate libera di Playground Games

Ci sono dieci categorie di auto, suddivise in sotto classi che vanno da due a cinque ognuna, e tutte le volte che si arriva a una nuova fase del Tour bisogna scegliere a quale iscriverci e in base a questa scelta diverse saranno le quattro o cinque prove che dovremo affrontare per passare al campionato successivo, da attivare guidando alla location seguente circondati dai Drivatar che schizzano da ogni parte. Per accedere alla finale di Horizon ci sono 17 campionati da vincere (bisogna necessariamente arrivare primi nella classifica che scaturisce dal superamento delle prove delle tappe), scelti a piacere tra tutte le classi d'auto a seconda di quello che più ci va di guidare, senza limitazioni. Bastano pochi minuti, infatti, per capire che un'altra novità del titolo è proprio l'assoluta libertà concessa al giocatore. Salvo imbattersi in ostacoli come muretti o guardrail, si può andare praticamente ovunque, esplorando la mappa da subito e distruggendo gran parte degli elementi dello scenario. Per spostarsi nella mappa torna anche il sistema di fast travel che si attiva non più nelle postazioni da trovare sulla mappa, ma direttamente tra le location principali del Festival, quelle in cui si trovano i garage per modificare l'auto o per iscriversi alle diverse categorie del campionato, e servono solo i crediti per pagare il trasporto, crediti che diminuiscono al distruggere le insegne sconto disseminate sulla mappa. Vero che anche il primo Forza Horizon godeva di una struttura free roaming, ma l'uscita dalle strade era concessa solo in determinate situazioni, mentre adesso è diventata quasi un imperativo, tanto che ci troviamo spesso e volentieri a falciare allegramente vigneti e praterie. Le stesse gare, sempre rappresentate da circuiti chiusi o percorsi, integrano con grande gioia anche eventi off-road, stavolta vero fiore all'occhiello della produzione grazie anche alla presenza di Jeep e Pick-up, oltre ovviamente alle vetture da rally. Tra gli eventi più riusciti dobbiamo citare proprio quelli a struttura aperta, che alternano brevi sezioni su asfalto a interminabili e spettacolari scorribande fuoristrada. In questi casi non c'è l'obbligo di seguire un percorso preciso, seppure indicato nel navigatore, ma è sufficiente inforcare i vari checkpoint, che vengono segnalati a distanza per fornire un riferimento al giocatore, il resto è tutto a nostra discrezione. Playground rischia davvero molto con questa formula, la decisione di ridurre al minimo le ripercussioni dello sterrato sulla vettura rischiava di appiattire il piacere della guida, ma tutto funziona invece a meraviglia, e il divertimento è sempre assicurato. Purtroppo esistono degli effetti collaterali dei quali parleremo successivamente.

Harder, better, faster, stronger

Le possibilità offerte dalla mappa di Forza Horizon 2 e la libertà totale concessa al giocatore avvicinano il prodotto Playground a un vero free roaming open world, a livello di complessità ha poco da invidiare a prodotti come Grand Theft Auto, mentre le scampagnate in mezzo alla natura fanno quasi pensare a un The Elder Scrolls con le macchine. Il paragone sembra folle sulla carta, ma bastano poche ore in compagnia del titolo per capire come il tutto sia amalgamato splendidamente e l'unica vera limitazione sembra essere quella di non poter scendere a piedi, visto che in certe aree della mappa ci troveremo a correre solo scegliendo certe auto, piuttosto che altre, e che gli eventi dei campionati finiscono per ricordare le attività di un Grand Theft Auto come numero e varietà dello stile di guida richiesti.

L'estate libera di Playground Games

Tutto quello che aveva reso grande il capostipite è stato rivisto e migliorato, sono ritornati i cartelloni nascosti da distruggere, ma sono ora di vari tipi e in grado di offrire ricompense diverse non solo gli sconti per poter usare il fast travel, come detto, ma anche veri e propri boost di esperienza. Ci sono poi le fotografie e gli autovelox, che adesso calcolano anche la velocità in un tratto prestabilito come il tutor che da qualche tempo è arrivato anche sulle nostre autostrade. Ritornano anche le livree personalizzate e i gioielli perduti, vetture da scovare nella mappa sapientemente nascoste e che agevolano la libera esplorazione ogni volta che dalla radio ci viene segnalato che in una determinata zona potrebbe esserci un vecchio bolide da scovare e rimettere in sesto. Ogni manovra in gioco è ricompensata con un punteggio che è possibile aumentare sfruttando il moltiplicatore, si possono creare vere e proprie "linee" concatenando varie azioni, aumentando così l'esperienza del giocatore e i crediti guadagnati per comprare Auto, livree dagli altri giocatori, assetti da corsa e potenziamenti. E ancora. Potevano mancare le prove speciali? Ovviamente no, quindi prepariamoci ad affrontare, oltre alle frecce tricolori di cui tanto si è parlato, un'altra serie di mezzi ai confini della realtà, ma tarati sul vecchio continente, in cui il gioco è ambientato. Al solito, queste prove ci regalano le stesse vetture speciali impiegate per superarle. Non paga di aver migliorato sostanzialmente tutto, Playground ha inserito tante novità, come il sistema meteo dinamico, che porta finalmente la pioggia nella serie e in modo spettacolare con pozze che si formano progressivamente sull'asfalto per poi asciugarsi sotto il sole, una slot machine a cui giocare ogni volta che si sale di livello che ci regala crediti e nuovi bolidi e un sistema di perk per godere di una serie di agevolazioni per la campagna singolo giocatore e più di 700 eventi totali, un piatto di una ricchezza davvero invidiabile. Lungo le strade sono state disseminate anche quelle che si chiamano Sfide Imperdibili, che consentono di accaparrarsi l'auto protagonista, superando una prova a tempo su un tracciato prestabilito, la cui difficoltà viene indicata sulla mappa selezionando l'icona che la rappresenta. Ce ne sono decine e sono stimolanti col loro modo di introdurre sfide a difficoltà prestabilita che non dipendono dalla bravura che si decide di attribuire ai Drivatar come accade per le gare normali. Stimiamo che il completamento al 100% della campagna singolo giocatore possa portare via fino anche a 100 ore, portando il gioco di corse di Playground dalle parti di un vero free roaming su ruote.

Dimmi chi sei e ti dirò come guidi

Ereditando il motore grafico e il sistema di Forza Motorsport 5, Forza Horizon 2 fa uso, come il più serioso cugino, dei Drivatar, una nuova concezione di intelligenza artificiale basata su Cloud, in grado di memorizzare e imparare gli stili di guida dei giocatori. Il risultato è eccellente, ancor più che in precedenza, e ci fa dire addio alle tristi file di macchine, o "trenini", del tutto estranei alla presenza del giocatore con un effetto ancora più notevole proprio per gli spazi aperti in cui i Drivatar si trovano a muoversi segnando uno stacco ancora più evidente rispetto alle macchine mosse dalla CPU e che rappresentano il normale traffico sulle strade di Horizon 2.

L'estate libera di Playground Games
L'estate libera di Playground Games

I Drivatar non vengono proposti solo nelle gare, ma sono parte integrante del mondo di gioco, mescolandosi al traffico, risultando anche imprevedibili nelle dinamiche e aprendo tutta una nuova serie di possibilità. È possibile sfidarli semplicemente posizionandosi dietro con la propria vettura, mentre la presenza di particolari Drivatar professionisti permette di vincere grandi quantità di crediti. Questa scelta ha avuto un costo, Forza Horizon 2 è un sequel palesemente votato al social, chi preferisce sessioni in solitaria troverà una campagna duratura e piena di cose da fare, ma risulta chiaro che la connessione alla rete è fondamentale per scaricare i comportamenti dei Drivatar e per sfidare e gli amici che questi continuamente ci riportano alla mente mentre ne leggiamo le gamertag mentre sfrecciano nelle campagne. Le stesse modalità multiplayer fanno sovente capolino nel single player, non risultando mai invasive ma al contrario fondamentali per comprendere qualche dinamica, come quella dei Club, vere squadre in cui i giocatori possono unirsi per affrontare le gare, o il raduno, dove è possibile guardare le macchine e scambiarsi le livree (a proposito, ricordate che il Club di Multiplayer.it è già lì che vi aspetta!). Tutto è integrato senza soluzione di continuità, tanto che basta entrare nel menu per convertire la campagna nel Grand Tour Online o l'Esplorazione Libera, ma parleremo più approfonditamente di queste modalità in un apposito paragrafo. Qual'è quindi il rovescio della medaglia? I Darius Flynt del primo Horizon sono ora i Drivatar più agguerriti, tanto che risultano del tutto scomparsi i vari personaggi da affrontare, che facevano le veci dei boss finali. Come conseguenza la storia ne ha fortemente risentito, un aspetto che non era particolarmente forte neanche nell'originale, ma sta di fatto che non c'è un vero scopo o immedesimazione nel protagonista a parte vincere il festival, che alla fine rappresenta una piccola parte delle numerose gare disponibili. Le scene di intermezzo intervengono solo per legare tra loro la successione di campionati da vincere per poter finalmente avere accesso alla gara finale di Horizon, ma sono brevissime, coinvolgono non più di due personaggi e vengono fagocitate dall'enorme mole di contenuti del gioco.

Questione di equilibrio

Il sistema di guida deve essere stato lungamente discusso dai programmatori di Playground, ereditando anche in questo caso il patrimonio di Forza Motorsport 5, ritorna un sistema di impostazioni completo, che permette di personalizzare ogni aspetto del gioco, dagli aiuti alla guida, al sistema di danni, l'usura delle ruote e il motore, tuning, assetti e molto altro. In sostanza anche in questo seguito ognuno può crearsi il gioco che desidera, impostando il livello di difficoltà in base alle proprie esigenze, ma guadagnando meno crediti se si decide di utilizzare gli aiuti.

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L'impostazione delle gare e la tipologia di mappa però suggeriscono una scelta verso orizzonti marcatamente arcade, rinforzando ulteriormente l'animo maggiormente "caciarone" rispetto a Forza 5, e forse è giusto così. Ci lascia solo leggermente perplessi la scelta di aprire le gare off-road anche a vetture palesemente estranee al tipo di competizione, ritrovarsi ad arare campi di grano con una Lamborghini o una Dodge Viper potrebbe infastidire qualcuno, ma trova una logica con lo spirito festaiolo del titolo ed è divertente in maniera liberatoria, mentre si sfreccia lasciando scie di pneumatici su campi di grano o vigneti. Preso per il verso giusto, Forza Horizon 2 è uno dei titoli più divertenti e appaganti da giocare degli ultimi anni, risultando anche particolarmente impegnativo nel caso si decida di disattivare tutti gli aiuti. Oltre agli aiuti ci sono anche i danni alle vetture che possono essere solo estetici o anche meccanici, ma anche se attivati, proprio per garantire la guidabilità nelle situazioni estreme a cui si è chiamati, portano a difetti di traiettoria e di stabilità, quanto piuttosto alla totale ingestibilità del mezzo. Apprezziamo infine la presenza di ben duecento macchine, tutte incluse al day one, e la rimozione dei gettoni da acquistare con soldi reali, che scongiura qualsiasi pericolo di meccaniche "pay to win" o "pay to play".

Dell'online, di Kinect e di ANNA

All'online di Forza Horizon 2 si accede con la semplice pressione di un tasto, quello dei menu. Da qui si va nella sezione social, in cui sono inserite anche le sfide con gli amici, e si possono attivare due modalità: Grand Tour Online o l'Esplorazione Libera. A quel punto, mentre si torna a guidare liberamente nel gioco, il codice cerca una sessione libera, ognuna può contenere fino a 12 giocatori contemporaneamente, in cui si viene inseriti per correre. Trovatane una, vengono sincronizzati il traffico, le condizioni atmosferiche e l'ora del giorno e si inizia a guidare, capitanati da un capo gruppo. Nel caso del Grand Tour Online ci si trova a correre in rete in una struttura del tutto simile a quella del single player con una serie di eventi successivi che vanno a comporre una classifica in cui bisogna primeggiare al meglio delle tappe.

Online fanno la loro comparsa anche le modalità Playground come quella in cui bisogna colpire il Re del gruppo e in cui vince chi tiene la corona per più tempo durante la prova. La cosa bella è che tra una tappa e l'altra ci si sposta guidando e che c'è un tempo limite per farlo, pena la perdita di un cospicuo premio in crediti ed esperienza. L'altra cosa è che per arrivare alle altre tappe si può correre dove si vuole anche ignorando le strade, dando adito a scene di ordinaria follia. In Esplorazione Libera, invece, tutta la mappa si apre al gruppo che corre da una parte all'altra decidendo di volta in volta quale evento attivare tra quelli selezionati e che compaiono sulla mappa stessa. I ogni caso si continuano ad accumulare punti esperienza e crediti buoni anche per la campagna in solitaria a cui si può tornare dallo stesso menu di cui prima. C'è anche un'implementazione di Kinect che però si limita all'assistente vocale chiamato ANNA, che funge da navigatore al quale si può chiedere di essere indirizzati verso una determinata locazione. La nostra amica fa anche di più visto che, se sollecitata, ci indica l'evento utile più vicino a noi, non solo con le gare del Tour, ma anche con i cartelloni sconto o fast travel, ma anche con le vetture nascoste da cercare tra fienili e colline. Purtroppo non è presente alcuna funzione di Head-Tracking che per chi usa la visuale dal cruscotto è piuttosto funzionale.

Obiettivi Xbox One

Come di solito accade coi titoli della schiera Microsoft Studios, anche Forza Horizon 2 elargisce i suoi obiettivi in maniera costante e generosa. Anche solo arrivando alla fine del Festival (in circa 15 ore di guida senza contare il tempo trascorso nei menu o nelle attività accessorie del gioco) ci trova con circa metà del bottino senza accorgersene. I 1000 punti saranno appannaggio dei più tenaci e quelli disposti a stare in compagnia di Playground Games non meno di cinquanta ore, ma il tempo corre più veloce dei bolidi del gioco.

A spasso per l'Italia

Uno degli aspetti che verranno probabilmente discussi di Forza Horizon 2 è quello estetico, il gioco è un'autentica meraviglia da vedere grazie alla risoluzione di 1080p nativi e 30 fotogrammi al secondo, veramente granitici, e che portano un evidente passo in avanti rispetto ai titoli di lancio di Xbox One facendone il classico titolo da mostrare agli amici nel salotto di casa. Qualsiasi delle cinque visuali si usino per guidare, torna quella dall'interno dell'abitacolo per tutte le 200 macchine, non è raro trovarsi a bocca aperta di tanto in tanto. Certo sarebbe stato preferibile un frame rate più elevato, ma la stabilità è totale, in circa quindici ore di gioco non abbiamo assistito mai a un'incertezza nel frame rate, se escludiamo un lieve pop-up del fondale utilizzando le vetture più veloci, ma veramente roba da poco considerando che l'intera mappa è caricata in streaming senza interruzioni. Gli effetti di luce, le particelle che esplodono dagli scontri tra carrozzerie di notte, le pozze d'acqua progressive e le gocce che si depositano sul cofano contribuiscono a creare momenti davvero memorabili. I colori molto saturi allontanano dai territori del fotorealismo, ma questo non è mai stato un obiettivo degli sviluppatori.

L'estate libera di Playground Games

Ma è la gigantesca mappa a essere protagonista assoluta di questa produzione, nella sua bellezza e varietà si tratta di una delle migliori ambientazioni mai viste in un racing. Ovvio che per noi è un colpo particolarmente basso, dato che è facile riconoscere molte location italiane negli scenari di Montellino e Castelletto (come detto, c'è tanta Liguria e Toscana), ma anche Nizza non si dimentica facilmente. Sulla stessa linea si muove la mastodontica colonna sonora, ancora plasmata chirurgicamente dal DJ Rob da Bank, ben 150 brani distribuiti lungo sette stazioni radiofoniche, tre delle quali selezionabili fin dall'inizio, che trasmettono alla perfezione l'atmosfera della festa. A hit mondiali come I Got U di Duke Dumont si affiancano i giovani artisti della Hospital Records, come Reso e Fred & Grafix, ma il vero capolavoro arriva con la presenza di Levante, un'immaginaria emittente toscana che trasmette solo musica classica. L'apoteosi arriva nel testa a testa con le mongolfiere, accompagnato da una suadente The Flower Duet di Delibes, uno dei momenti più bizzarri e onirici della storia dei racing. Le varie radio presentano ancora speaker italiani che commentano le gare e danno qualche consiglio sui segreti che è possibile scovare, un'aggiunta sempre apprezzabile. Immagini e musica assumono pari importanza in Forza Horizon 2, raggiungendo un'armonia che altre produzioni possono solo invidiare.

Conclusioni

Versione testata Xbox One
Multiplayer.it
9.3
Lettori (244)
9.2
Il tuo voto

Forza Horizon 2 migliora praticamente tutto dal capitolo originale, proponendosi come un vero seguito capace di portare la serie in nuove direzioni. L'inaspettata vocazione off-road si rivela una carta vincente, rappresentando al meglio il senso di libertà che il prodotto vuole comunicare, anche se qualcuno potrebbe non apprezzarne lo scarso realismo. Ma è solo un aspetto di una produzione mastodontica. La quantità di roba da fare e vedere è semplicemente impressionante, con un'ambientazione che non finisce mai di stupire nei suoi scorci mozzafiato e una struttura che sposa con rara armonia la campagna singolo giocatore con le modalità online. L'estate di Playground Games rapisce come pochi altri titoli di corse sanno fare, anche se a risentirne è la presenza di una storia che leghi i passaggi che portano alla gara finale del festival. Se possedete una Xbox One, non ci sono motivi per non farlo vostro.

PRO

  • Una gioia da vedere
  • Ambientazione irresistibile
  • Single player longevo e pieno di cose da fare
  • La musica classica

CONTRO

  • Storia appena accennata
  • L'open world che obbliga ai 30 frame al secondo
  • La mancanza di realismo potrebbe turbare qualcuno