Lo squadrone supremo

Finanziato su Kickstarter con appena milleduecento dollari, a fronte di un obiettivo di soli duecento, Super Galaxy Squadron si pone come un piccolo ma significativo tributo al genere degli shoot'em-up classici a scorrimento verticale, da Raiden in poi, con tanti elementi bullet hell, due modalità (campagna ed endless), altrettanti livelli di difficoltà, quattordici navicelle differenti e alcune idee interessanti. Il tutto in un pacchetto che viene venduto su Steam a 7,99 euro, ma il cui ricavato verrà devoluto in beneficenza alla fondazione Child's Play. La trama a corredo del gioco potrebbe sembrare piuttosto banale a una prima occhiata, ma nasconde qualche sfaccettatura originale e un minimo di approfondimento. Quello che però conta è che un intrepido pilota, alla guida di una piccola ma potente astronave selezionata fra quelle disponibili, avrà il compito di affrontare la minaccia di un intero esercito alieno nell'ottica di sei stage man mano più complessi, ognuno corredato da un boss finale e con una sfida extra a concludere l'avventura.

Super Galaxy Squadron è un piccolo gesto d'amore nei confronti del genere degli shoot'em-up verticali

Spara che ti passa

I meccanismi che caratterizzano il gameplay di Super Galaxy Squadron sono piuttosto semplici e tradizionali, seppure ci siano aspetti dell'esperienza che si discostano dalla visione classica del genere sparatutto.

In primo luogo è la scelta della navicella (e del relativo pilota) a influenzare l'azione e il suo svolgimento, nonché lo stile che potremo adottare in battaglia, visto che ogni veicolo dispone di un arsenale e di un attacco speciale unici, nonché di valori differenti per quanto riguarda velocità, resistenza, capacità di infliggere danni e così via. Una volta catapultati nell'azione, potremo ricorrere al consueto autofire per spazzare via tutto ciò che si muove sullo schermo, in un contesto che si sviluppa come detto in verticale e che dunque non utilizza che una porzione dello schermo (ma in futuro potrebbe arrivare un aggiornamento per una visualizzazione in orizzontale). La raccolta di tre tipologie di potenziamento non andrà però a definire la conformazione del nostro fuoco, perché quella dipende esclusivamente dall'astronave che pilotiamo. A cambiare sarà dunque il numero di proiettili sparato, nonché la frequenza del fuoco primario e secondario, quest'ultimo rappresentato dai tradizionali missili a ricerca, che svolgono una funzione molto importante quando si tratta di colpire bersagli che si trovano ai lati o sotto rispetto alla nostra posizione. L'interfaccia mostra, nella parte in alto a sinistra, la quantità di energia vitale a disposizione, che chiaramente scende nel momento in cui veniamo colpiti, ma che può essere ripristinata raccogliendo gli eventuali kit di riparazione. Il problema di subire dei danni è che quando ciò accade perderemo contestualmente l'ultimo power-up acquisito, che comincerà a galleggiare nello spazio in attesa di essere recuperato, operazione però non sempre possibile durante lo scontro con un furioso boss. Questo tipo di soluzione rende arduo recuperare terreno nel momento in cui le cose cominciano ad andare male, ma al tempo stesso fornisce un fattore di bilanciamento essenziale rispetto a una impostazione in cui, magari, il nostro equipaggiamento dovesse rimanere sempre fisso e intoccabile.

Tutto cambia

Utilizzando un controller per Xbox 360, perfettamente supportato, il layout dei comandi di Super Galaxy Squadron è quanto di più semplice si possa immaginare, con lo stick analogico sinistro deputato al momento della navetta, uno qualsiasi dei pulsanti principali ad attivare il fuoco principale (automatico, come detto) e uno qualsiasi dei tasti dorsali per lanciare l'attacco speciale.

Anche questo elemento implica differenze sostanziali fra una astronave e l'altra, perché ci sono special che funzionano come tradizionali smart bomb, dandoci un attimo di tregua e ripulendo lo schermo dai nemici (o quantomeno provandoci), e altre che invece funzionano come veri e propri attacchi diretti, molto efficaci contro i boss ma non ugualmente capaci di farci evitare qualche danno. In realtà il gioco si comporta in maniera "comprensiva" quando si tratta di schivare i tantissimi proiettili nemici, arrecando danno solo quando il colpo ci prende in pieno e permettendoci, dunque, di esibirci in incredibili schivate perfette al pixel. Situazioni che si ripetono con grande frequenza e che costituiscono il fulcro del gameplay per il titolo sviluppato da Psyche Studios, capace in tali frangenti di far sentire il giocatore come una imbattibile macchina da guerra, un "piccolo grande mago dei videogame" dall'occhio bionico, che stabilisce record su record in una delle tante, fumose sale giochi che imperversavano in Italia nei primi anni '90. A contribuire al senso di nostalgia c'è chiaramente il comparto tecnico nella sua interezza, portatore di una pixel art non sempre inappuntabile (specie per i fondali, generalmente anonimi) ma gradevole, accompagnata da una colonna sonora anch'essa in stile 16 bit, capace di coinvolgere ed entrare in testa. Alla fine dei conti Super Galaxy Squadron non introduce innovazioni particolari né segna il possibile ritorno in forze di un genere che ha purtroppo fatto il suo tempo, ma offre ai nostalgici e agli appassionati un intrattenimento leggero, divertente e genuinamente ispirato.