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Sopravvissuti al vapore

Survarium ha ormai più di qualche mese sulle spalle, scopriamo se vale la pena continuare a seguirlo

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   21/04/2015
Survarium
Survarium
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Di Survarium abbiamo già parlato in un provato di qualche mese fa, in cui avevamo avuto modo di testare la prima versione europea del gioco. Per le considerazioni generali sul gameplay vi rimandiamo a quell'articolo, ancora valido al 100%. Lo sparatutto free-to-play di Vostok Games, considerato il più accreditato erede spirituale della serie S.T.A.L.K.E.R., nonostante il deciso cambio di impostazione, ha da allora fatto dei decisi passi in avanti dal punto di vista tecnico, con molti problemi che sono stati limati e altri risolti. Nonostante manchi ancora molto per la versione definitiva (al momento di scrivere questo articolo il client indica che siamo alla versione 0,27b) e ci sia ancora tanta strada da fare, è il momento perfetto per tirare qualche somma ed essere più decisi nel determinarne il valore, consigliandovi o meno di provarlo e, magari, di spenderci soldi sopra. Ovviamente non lo abbiamo affrontato come se fosse un gioco fatto e finito, ma è giusto che, dato che i vostri soldi sono veri, si metta qualche paletto e si inizino a chiarire in modo più deciso quali potenzialità sono state espresse, quali languono ancora nel limbo dello sviluppo e quali non avranno mai modo di palesarsi.

Matchmaking e stabilità

Iniziamo subito parlando dei due problemi che più hanno piagato la vita degli utenti nei primi mesi di vita del gioco. Il matchmaking ha fatto infuriare moltissime persone. C'è stato un periodo in cui Survarium era semplicemente inaccessibile, tra impossibilità di entrare nei server di gioco e blocchi improvvisi. Quindi è stato cambiato il sistema di matchmaking, facendo perdere le staffe ai giocatori navigati perché non più basato sulla skill del giocatore, ma su dei valori arbitrari che creavano solo caos.

Sopravvissuti al vapore

Ora, fortunatamente, le molte patch minori rilasciate a ritmo costante e il ritorno al vecchio sistema di organizzazione dei match, hanno sistemato la maggior parte dei problemi, ed è quindi possibile riuscire a giocare senza doversi prima imbottire di tranquillanti. Solo in situazioni particolari le attese possono allungarsi, ad esempio nel caso in cui ci siano pochi giocatori collegati. Diciamo che in generale si riesce ad accedere al gioco in meno di un minuto, ma in alcuni casi le attese possono protrarsi oltre i dieci minuti (verificati). Solitamente questo accade nei momenti di minore traffico sui server, quindi da noi durante la mattina. Mentre il pomeriggio o la sera non abbiamo mai riscontrato problemi nel trovare qualcuno con cui giocare. Anche dal punto di vista della stabilità la situazione è enormemente migliorata, tanto che nell'ultima settimana non abbiamo sperimentato blocchi di sorta o ritorni al desktop indesiderati. Pensate che nella versione che usammo per il provato cui vi abbiamo indirizzati a inizio articolo, era difficile riuscire a giocare per più di un'ora di fila senza che qualche evento apocalittico distruggesse il gioco. Insomma, dal punto di vista tecnico i progressi sono evidenti, progressi che si riflettono anche nella fluidità della grafica. A parità di configurazione, da allora, con i dettagli impostati a "Ultra", abbiamo guadagnato almeno sei fotogrammi al secondo. Non male.

Siamo tornati a combattere nelle lande di Survarium per scoprire se ci sono stati passi in avanti

E l’open world?

Una delle caratteristiche di annuncio di Survarium che più aveva ingolosito i giocatori di S.T.A.L.K.E.R. era la promessa che sarebbe stato open world con missioni da compiere e clan da creare per andare a caccia di manufatti per la Russia post-apocalittica che fa da sfondo all'azione. Stando alle tempistiche di sviluppo dettate da Vostok Games stessa queste feature avrebbero dovuto essere implementate già nel 2013.

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Bene, anzi, male, siamo nel 2015 e ancora non ce n'è traccia. Le mappe presenti sono comunque molto belle e progettate in modo ottimale, con un buon bilanciamento nonostante la varietà degli ambienti e il realismo degli scenari, che camuffano bene il loro essere arene di un videogioco. A ben vedere danno anche una buona idea di quello che potrebbe essere l'open world, dato che suggeriscono di essere pezzi di un'area più grande e omogenea, più che singoli livelli sviluppati singolarmente. Purtroppo sapere se l'open world arriverà mai è il più grosso punto interrogativo di Survarium, perché i tempi di sviluppo si sono effettivamente allungati più del dovuto, con molti interventi resi necessari dal lancio in più regioni che hanno rallentato l'implementazione delle caratteristiche promesse. Per ora è giusto considerarlo per quello che è: uno sparatutto multiplayer a squadre tradizionale, incentrato sul PvP. Niente che vada oltre quanto visto in molti altri titoli simili, con però il grosso vantaggio dell'unicità dello scenario. Non è poco, se siete stanchi delle ambientazioni tradizionali, ma non è sufficiente se cercate altro.

Modello free-to-play e conclusioni

Ovviamente, essendo Survarium un titolo free-to-play, è giusto chiedersi quanto il modello economico incida sul gameplay. Mettiamola così: prendendolo come un titolo da giocare di tanto in tanto, va benissimo tenersi le funzioni base, accontentandosi dell'equipaggiamento standard acquistabile con la moneta di gioco.

Sopravvissuti al vapore

Invece, se si diventa dei giocatori dedicati e si inizia a pretendere di più, è inevitabile spenderci sopra dei soldi per avere l'equipaggiamento migliore. Badate bene che non tutte le armi e le corazze sono acquistabili con la moneta di gioco, quindi le differenze tra i giocatori paganti e quelli free ci sono e si sentono, come del resto è tristemente naturale che sia (il modello free-to-play è in assoluto il più classista della storia dei videogiochi). D'altra parte almeno i primi livelli del personaggio sono accumulabili senza troppa pena, quindi si hanno a disposizione molte ore di gameplay prima di dover decidere se spendere o no i propri soldi. La spesa è invece sconsigliata a tutti quelli che sono in attesa della modalità open world, che dovrebbe arrivare entro il 2015, ma che come abbiamo sottolineato, è già stata rimandata più volte. In questo caso si spenderebbe alla cieca, anche perché, pure nel caso arrivasse nei tempi previsti, bisognerebbe comunque valutarla e, visti gli enormi problemi di stabilità avuti dalle modalità PvP, diamo per scontato che avrà un periodo di assestamento prima di funzionare a dovere. Insomma, tirando le prime somme, se vi interessa giocare in PvP Survarium è già da adesso un titolo valido, se invece siete in attesa di altro... continuate ad attendere.

Conclusioni

Digital Delivery Steam
Multiplayer.it

Lettori (10)

6.8

Il tuo voto

PRO

  • Mappe davvero molto belle
  • Molte ore di gioco prima di sentire il peso del free-to-play
  • Più stabile rispetto al recente passato

CONTRO

  • L'open world è ancora un miraggio
  • Molti altri contenuti ancora da implementare