Considerato uno dei migliori titoli del 2014 anche sulle nostre pagine, Shovel Knight ha fatto proseliti, venduto tante copie (digitali) e dimostrato, ancora una volta che gli sviluppatori indipendenti possono fare grandi cose. Il gioco di Yacht Club Games non muove millemila poligoni, non sfoggia una grafica in alta risoluzione e, urca, non è un remaster: è un platform vecchia maniera, tanto nell'aspetto quanto nel gameplay, ma tarato così bene, disegnato così minuziosamente, che basta giocarci pochi minuti per dimenticarsene. Shovel Knight è stato un successone, e ha convinto Sony e Microsoft ad accaparrarsene una versione tutta loro: e così, dopo aver saltellato su PC, Nintendo 3DS e Wii U, il coraggioso cavaliere con la pala è approdato anche sulle coste della concorrenza. Oggi vi parliamo della versione per le piattaforme Sony, con una guest star d'eccezione: Kratos!
Shovel Knight è uno di quei giochi retrò che migliorano col passare del tempo, proprio come un buon vino
Il mio regno per una pala
Per chi non conoscesse Shovel Knight, e non avesse voglia di leggersi la nostra recensione originale, è giusto spiegare brevemente come funziona il gioco: è un'impresa facile, dato che si usano semplicemente due tasti. Uno permette di agitare la nostra pala per colpire i nemici o scavare i tesori nascosti sottoterra, l'altro consente di saltare. Fine. Non ci sono altre manovre particolari, niente combo complicate o chissà cosa. Al massimo è possibile scegliere una reliquia - una specie di super potere - premendo i tasti dorsali e attivarla tenendo premuta la croce direzionale verso l'alto e pigiando il tasto d'attacco, proprio come nei giochi d'altri tempi (e ogni richiamo a Castlevania è puramente casuale).
Tenendo premuta la croce direzionale verso il basso e attaccando mentre Shovel Knight è a mezz'aria invece, potremo usare la pala come una specie di trampolino, colpendo i nemici e, magari, rimbalzando più in alto. Le capacità di Shovel Knight sono limitate, eppure si gioca che è un piacere: il sistema di controllo è precisissimo, reattivo e intuitivo. E il level design è concepito tutto intorno a tale semplicità con un'arguzia e un'inventiva encomiabili. I videogiocatori più attempati riconosceranno nei livelli di Shovel Knight non pochi omaggi ai capolavori di un tempo, imbattendosi nelle trappole e nei trabocchetti più tradizionali: piattaforme mobili, baratri letali, passaggi segreti nei muri, superfici rimbalzanti e così via. Il nutrito cast di nemici aggiunge il pepe alla frenesia dell'azione; ci sono avversari per tutti i gusti che spaziano da pipistrelli volanti a cavalieri armati di spade e scudi, gelatine che saltellano all'improvviso e scheletri che perdono letteralmente la testa. Di tanto in tanto ci si imbatte in miniboss come draghi o pesci giganteschi, ma sono i boss di fine livello la vera ciliegina sulla torta. Gli stage di Shovel Knight sono sparpagliati per una mappa che ricorda quella di Super Mario Bros. 3, e alla fine di ogni livello bisogna combattere contro il suo sovrano in piccole arene che ricordano tanto i Mega Man a 8 e 16-bit: i vari boss, come Plague Knight o Mole Knight, sono degli ossi duri e bisogna imparare i loro pattern per evitare gli attacchi e rispondere al momento giusto. Il denaro guadagnato raccogliendo le gemme nei livelli e trovando i forzieri segreti si può spendere in città per comprare nuove armature o reliquie in grado di conferire a Shovel Knight dei poteri speciali, utili quando il gioco si fa duro. Il titolo di Yacht Club Games è tutt'altro che facile, ma è così ben strutturato che il giocatore non può che biasimare sé stesso per le sue dipartite, ragion per cui accorre in suo aiuto un sistema di checkpoint stratificato: ce ne sono svariati per ogni livello, ma i veri campioni possono anche distruggerli, rinunciando ad essi in cambio di un bonus in denaro. Semplice, ma geniale.
Trofei PSVita
Per guadagnare i 28 trofei di bronzo, i 3 d'argento, i 6 d'oro e l'agognato platino bisognerà sudare sette camice: non basterà soltanto completare ogni livello, ma anche soddisfare dei severi requisiti. Per esempio, bisognerà finire il gioco senza mai morire o senza mai usare un checkpoint, senza usare le reliquie o evitando di consumare i cibi rigenerativi durante gli stage.
God of War
Abbiamo giocato Shovel Knight principalmente in versione PlayStation Vita, riscontrando la medesima qualità assaporata già l'anno scorso sulle piattaforme Nintendo. Lo stick dell'handheld Sony si è rivelato comodo e preciso, come di consueto, ed è stato particolarmente gratificante nei livelli più difficili e frenetici, in cui era necessaria una cautela o una reattività fuori dal comune. Il gioco, però, è fondamentalmente lo stesso anche dal punto di vista tecnico, che comunque non offre tantissimo: sprite coloratissimi e di buone dimensioni, e una cura per il dettaglio che trascende la limitata palette cromatica di ispirazione retrò.
La differenza sostanziale è, ovviamente, la resa a schermo: i display OLED, come nel nostro caso, migliorano non poco il risultato finale, specialmente dal punto di vista dei colori brillanti e vivaci. Forse l'aspetto più interessante di questa conversione è la possibilità di giocare su PlayStation Vita... ma anche su PlayStation 3 o PlayStation 4. Shovel Knight è infatti cross-platform e supporta anche il cross-save, il che significa che si può cominciare a giocare sulla TV del salotto per poi spostare il tutto sull'handheld, o viceversa, in qualsiasi momento. La versione per console Sony inoltre, presenta anche un boss segreto in più, e cioè Kratos, il protagonista della serie God of War: Shovel Knight deve prima trovarlo, e poi sconfiggerlo in una battaglia epica divisa in due fasi. Lo scontro è frenetico e complesso, con un Kratos pixelloso ma fedele all'originale, armato delle sue fedeli Lame del Caos, le quali gli permettono di afferrare il nostro eroe da lontano, scagliarlo contro le pareti o balzare da un punto all'altro, specie nella seconda fase dello scontro, che si sviluppa verticalmente. La battaglia è poi accompagnata da un riarrangiamento in chiave 8-bit del main theme di God of War che ci ha strappato un sorriso soddisfatto. Peccato solo che il cammeo di Kratos inizia e finisce su due piedi, laddove i Battletoads inseriti al suo posto nella versione per Xbox 360 e Xbox One sbloccano addirittura un hub tutto loro nella mappa del gioco.
Conclusioni
Sarebbe un azzardo definire questa conversione come la migliore, ma Shovel Knight si gioca meravigliosamente sul portatile Sony e bastano pochi istanti per continuare la partita su uno schermo più grande nel caso si preferisca passare alla versione PlayStation 3 o PlayStation 4, comprese nel prezzo del pacchetto. Sul fronte dei contenuti aggiuntivi, i trofei sono una manna per gli amanti delle vere sfide e la battaglia con Kratos ci è piaciuta parecchio, anche se quella con i Battletoads della controparte Microsoft ci è sembrata un pelo più ispirata e nostalgica. In ogni caso, Shovel Knight resta un piccolo capolavoro a prescindere dalla piattaforma su cui gira, e su questo non si discute.
PRO
- Tutti i pregi della versione originale
- Cross-platform e cross-save
- Bello lo scontro con Kratos...
CONTRO
- ...ma meno ispirato di quello con i Battletoads
- Non è certo un titolo adatto a tutti