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Un viaggio inaspettato

Il terzo lavoro di Bad Seed ci porta in una realtà parallela in compagnia si una maschera dai poteri eccezionali

RECENSIONE di Mattia Comba   —   02/11/2015
The beggar's Ride
The beggar's Ride
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Troppo spesso si tende ad associare i titoli per smartphone e tablet a delle pallide imitazioni dei classici "tripla A" per console e PC, delle riproduzioni con più infamia che lodi spesso prive di qualsivoglia elemento originale. Tuttavia sono sempre di più i titoli che meritano di essere giocati su smartphone sia per valori artistici che di design, con quest'ultimo spesso semplificato rispetto alle grandi produzioni dei nostri tempi, ma non per questo meno intrigante e soddisfacente. Se c'è una software house che è riuscita a farsi un nome nell'ambiente dello sviluppo mobile, quella è sicuramente Bad Seed, una piccola realtà fondata qualche anno addietro da un manipolo di coraggiosi veterani del settore che con i suoi precedenti lavori (Sheep Up prima e il più recente Sleep Attack) ha riscosso un notevole successo in termini di pubblico e critica soprattutto per la capacità di unire meccaniche di gioco raffinate ad uno stile visivo sempre colorato ed estremamente piacevole. In più, cosa da non dimenticare, Bad Seed ha natali ed anima italiani, e proprio nello studio di Milano ha preso forma The Beggar's Ride, un platform bidimensionale condito da enigmi interessanti già disponibile per iOS e in dirittura d'arrivo su Android.

L'italianissima Bad Seed fa centro un'altra volta con The Beggar's Ride

La maschera delle meraviglie

Il titolo sviluppato da Bad Seed ci mette nei panni di un simpatico vecchietto di cui non sappiamo praticamente nulla, se non che dopo aver trovato una maschera misteriosa è stato catapultato in un mondo parallelo, dal quale sta disperatamente cercando una via d'uscita.

Un viaggio inaspettato
Un viaggio inaspettato

The Beggar's Ride è un riuscito mix tra platform bidimensionale e puzzle game nel quale il susseguirsi di corse e salti in livelli disseminati da trappole, nemici, burroni, appigli e piattaforme sospese si alterna alla risoluzione di enigmi ambientali sempre stimolanti e mai eccessivamente banali, il cui superamento ruota attorno all'utilizzo della già citata maschera e di tutti i poteri in essa contenuti. Essendo di origine divina, potremo utilizzarla per controllare il cielo e la terra, così come la pioggia e persino i pianeti, alternando il giorno e la notte. Tenendo premuto il dito per qualche secondo sul nostro alter ego virtuale, questo indosserà la maschera e lo scenario cambierà completamente tingendosi di giallo ed evidenziando i punti di interazione utili a risolvere l'enigma e passare allo scenario successivo. Ad esempio possiamo sovrapporre più nuvole per generare un acquazzone, oppure ruotare l'immagine su schermo con due dita per inclinare l'ambientazione e muovere alcuni massi posti sul nostro cammino, tutte situazioni all'apparenza molto semplici ma che richiederanno una certa dose di concentrazione quando i vari poteri dovranno essere combinati l'uno con l'altro. Le abilità più complesse da utilizzare sono quelle che riguardano la gestione del sole e della luna, fondamentali per accedere alle fasi più avanzate del gioco. Non mancheranno comunque un buon numero di nemici a disseminare i vari livelli, tutti parecchio insidiosi visto che il protagonista non è affatto avvezzo alla lotta, quanto piuttosto ad utilizzare l'intelligenza per affrontare ogni situazione. Muoversi tra le piattaforme con il giusto tempismo, schivare i colpi e i proiettili saranno azioni necessarie per arrivare alla fine del livello visto che basta un sol colpo per metterci KO e decretare il game over. In tal senso, da sottolineare che i checkpoint sono frequenti i caricamenti pressoché istantanei, facilitando la ripetizione delle sezioni e di conseguenza smorzando in parte quel senso di frustrazione che potrebbe far capolino nelle sezioni più complesse. CI abbiamo messo tre ore abbondanti per portare a termine il titolo, lasciando però per strada un buon numero di monete d'oro, solitamente situate in piattaforme e sezioni secondarie che richiedono una buona dose di pazienza e di tempismo per essere portate a termine.

Piattaforme ed enigmi

Ciò che ha di bello The Beggar's Ride è che si snoda come un continuum, un'avventura che ci accompagnerà nell'esplorazione di un mondo parallelo senza la canonica divisione in livelli, portandoci ad affrontare una storia incentrata sulla solitudine, la speranza e il coraggio del suo protagonista, ma che avrà anche interessanti ripercussioni sullo stesso Dio che ha creato la maschera e non mancherà di lasciare spazio a qualche riflessione ai giocatori più sensibili. Al di là del filmato introduttivo e di sporadiche cutscene, i fatti più importanti vengono narrati da una voce fuori campo mentre compariranno su schermo alcune linee testuali volte soprattutto a dare qualche indizio per aiutare nella risoluzione degli enigmi.

Un viaggio inaspettato
Un viaggio inaspettato

In entrambi i casi l'italiano figura tra le lingue selezionabili. Una delle criticità maggiori del titolo Bad Seed risiede nel sistema di controllo talvolta impreciso, presente in una doppia veste intercambiabile a piacimento dal menu delle impostazioni: il primo è basato sul tocco e il secondo su un virtual stick che appare su schermo in corrispondenza del posizionamento delle dita. Quest'ultimo l'abbiamo di gran lunga preferito rispetto al sistema touch in quanto molto più pratico ed efficace nei passaggi più complessi, dove un minimo errore di posizionamento o un ritardo nel salto può portarci a cadere nel vuoto o farci colpire da un nemico. Inoltre i comandi non sono fissi sullo schermo ma appaiono in corrispondenza della pressione delle dita, con l'analogico a otto direzioni posto sulla sinistra e il tasto per il salto sulla destra, una soluzione molto comoda soprattutto con i piccoli schermi degli iPhone 5 e 5s e in tutte quelle situazioni tipiche da device portatile dove non sempre si ha la possibilità di stare comodamente seduti e giocare in tranquillità. Con il sistema touch, invece, toccando un punto sul terreno o una piattaforma il vecchio protagonista si muoverà in quella direzione e per farlo saltare dovremmo toccare un punto sopra la sua testa. All'apparenza è un sistema più intuitivo e preciso, ma in caso di balzi su piattaforme o appigli in successione si rischia molto più facilmente di sbagliare, soprattutto per la difficoltà di impartire il comando del salto con il giusto tempismo. Sul fronte tecnico The Beggar's Ride si difende bene, forte di uno stile grafico cartoonesco molto colorato, semplice ma d'impatto accompagnato dall'ottima colonna sonora che ben si sposa con l'atmosfera onirica del titolo.

Conclusioni

Versione testata iPad, iPhone
Digital Delivery App Store
Prezzo 3,99 €
Multiplayer.it
8.3
Lettori (2)
9.5
Il tuo voto

The Beggar's Ride è un ottimo titolo indipendente, uno di quelli che non sfigurerebbero negli store digitali delle home console. L'avventura del paffuto barbuto che al contatto con una maschera misteriosa si ritrova catapultato in una realtà parallela riesce a catturare grazie a un mix bilanciato di platform ed enigmi ambientali ben congegnati, che sfruttano a dovere il touch screen di smartphone e tablet senza essere banali o cadere in eccessive semplificazioni. Nonostante qualche imprecisione nel sistema di controllo e una scarsa rigiocabilità, l'ultimo lavoro di Bad Seed merita assolutamente un'opportunità.

PRO

  • Ottimo mix tra platform e puzzle game
  • Artisticamente curato
  • Mantiene sempre un buon livello di sfida

CONTRO

  • Sistema di controllo talvolta impreciso
  • Scarsa rigiocabilità