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Beyond: Due anime, la recensione

L'ultimo lavoro di David Cage torna su PlayStation 4 forte di un sostanziale miglioramento tecnico che però sente il peso del tempo

RECENSIONE di La Redazione   —   30/11/2015
Beyond: Due Anime
Beyond: Due Anime
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Beyond: Due Anime fece parte di quella manciata di titoli che regalò un canto del cigno indimenticabile a PlayStation 3, quasi a volersi riscattare dalla partenza disastrosa e augurare il miglior inizio possibile alla nuova generazione oramai alle porte. Analizzati a due anni di distanza, i piani di Sony hanno superato anche le più rosee aspettative, con la home console giapponese che ha guadagnato un sostanziale vantaggio rispetto alla controparte statunitense crescendo costantemente fino a raggiungere il ragguardevole traguardo delle trenta milioni di unità piazzate.

Beyond: Due anime, la recensione

Una delle implicazioni più lampanti di questa supremazia è sicuramente il passaggio di moltissimi giocatori Xbox a PlayStation 4, che ha colto la palla al balzo per regalargli nuove edizioni delle grandi esclusive della scorsa generazione: da God of War ad Uncharted, passando per The Last of Us, la raccolta va ora ad arricchirsi con le due opere di Quantic Dream, Heavy Rain ed appunto Beyond: Due Anime. Quest'ultimo è già disponibile sul Playstation Store, mentre per le intricate vicende legate al killer dell'origami dovremo aspettare fino al prossimo 2 marzo, quando verrà anche commercializzato un bundle dedicato con entrambi i titoli in versione pacchettizzata. La nuova versione di Beyond spinge sull'acceleratore migliorando ulteriormente un comparto tecnico già pregevole sull'hardware di vecchia generazione, ma si ritrova a fronteggiare gli spettri di un'approccio alla narrazione interattiva che, proprio grazie agli ultimi due lavori di David Cage e soci, negli ultimi due anni è andato incontro a un periodo particolarmente florido, con titoli che hanno proposto scelte di game design e narrativa capaci di metter in luce tutti i limiti della formula talvolta confusionaria dietro alle tormentate vicende della bella e fragile Jodie Holmes.

A due anni di distanza, Beyond: Due Anime ritorna su PlayStation 4 migliorato nel comparto tecnico

Il tempo che passa

Nonostante gli ingenti investimenti da parte del produttore giapponese, possiamo tranquillamente definire Beyond: Due Anime un'opera sperimentale ma lucida nella sua ambizione di voler riscrivere il rapporto tra cinema e videogiochi, puntando a regalare emozioni autentiche e un senso di profondo coinvolgimento ed empatia verso i protagonisti della vicenda, decisamente inusuali per un prodotto videoludico.

Beyond: Due anime, la recensione
Beyond: Due anime, la recensione

Paradossalmente, la resa finale è stata minata alle basi proprio dalla sua mente creatrice, quel David Cage così affamato di dramma e pathos da contornare il complesso rapporto tra Jodie e la sua metà astratta Aiden da vicende e situazioni a tratti talmente forzate da lasciare il giocatore completamente spiazzato, domandandosi perché ricorrere a certi costrutti narrativi per ampliare un ventaglio già di per sé sufficientemente ricco di esperienze traumatizzanti per la giovane protagonista. Forse inebriato dalla presenza di Ellen Page e William Dafoe nel cast, dall'avanzatissima tecnologia di motion capture che ha dato alla produzione un respiro hollywoodiano e da un motore grafico capace di prosciugare ogni risorsa dall'hardware PlayStation, si è lasciato andare perdendo di vista i pochi importanti pilasti attorno ai quali avrebbe dovuto concentrare tutte le sue energie, finendo per diluire la preziosa emotività suscitata dalle situazioni più delicate con passaggi che non vanno minimamente a scavare più in profondità nella psiche di Jodie e nella sua complessa personalità. In tal senso il più famoso è sicuramente l'intermezzo soprannaturale nelle riserva Navajo, a cui vanno ad aggiungersi un tentativo di stupro piuttosto gratuito e, perché no, il parto di una senzatetto in una fredda Chicago ricoperta da un candido manto di neve. Come accadde due anni or sono, però, è proprio l'indissolubile legame tra Jodie ed Aiden a dare spessore e coinvolgimento a Beyond: Due Anime, a farci innamorare incondizionatamente della protagonista e a toccare le giuste corde emotive trascinandoci in situazioni dai risvolti talvolta forti come un diretto inaspettato in pieno stomaco. Un'esperienza unica, che assorbe completamente, lascia il segno e rimane bellissima da rivivere ancora oggi, nonostante il salto in avanti compiuto dal genere di appartenenza. Le decisioni prese con il passare delle ore di gioco vanno a influenzare tangibilmente l'evoluzione dei personaggi costituendo un retaggio che ci accompagnerà nei vari capitoli e modificherà i rapporti con i comprimari, fino al delicato bivio finale. A questo proposito, per avere una panoramica più dettagliata sulle varie possibilità, Quantic Dream ha optato per l'introduzione di una schermata riepilogativa alla fine di ogni sezione che raccoglie tutte le possibili scelte con relative percentuali di preferenza da parte di tutti gli altri giocatori.

Trofei PlayStation 4

Beyond: Due Anime mette a disposizione 46 trofei, dei quali la maggior parte nascosti per non rivelare anzitempo eventi legati alla trama o decisioni inerenti alla vicenda di Jodie. Per questo motivo evitiamo di discuterne estensivamente, ma vi basti sapere che per arrivare al Platino dovrete giocarlo più volte compiendo scelte differenti.

Una nuova luce

Tuttavia, come già sottolineato in a suo tempo, Beyond: Due Anime non riesce a trasmettere quel senso di libertà già più presente in Heavy Rain, costringendo il giocatore all'interno di una grande cornice di eventi prestabiliti sui quali incidere in modo piuttosto limitato. La nuova edizione mette subito il giocatore nella possibilità di affrontare tutte le missioni in ordine cronologico, oppure di rivivere i 15 anni della storia di Jodie come concepiti in origine, in un complesso intreccio temporale segnato da continui salti tra passato e futuro passando senza soluzione di continuità da tipiche situazioni scolastiche adolescenziali a fughe pericolose sul tetto di un treno, fino ai faticosi allenamenti nel centro di addestramento della CIA. Il tutto è stato imposto dalla difficile commistione tra l'intenzione di raccontare una storia la cui evoluzione è contestualizzata alle scelte multiple, e quella di movimentare l'azione con inseguimenti, combattimenti e sequenze al cardiopalmo gestite con i quick time event.

Beyond: Due anime, la recensione
Beyond: Due anime, la recensione

Non si può vivere di soli dialoghi e una narrazione incatenata al giusto ordine cronologico delle vicende finirebbe per condensare tutta l'adrenalina nel finale, lasciando alle prime ore di gioco un susseguirsi di situazioni familiari e drammi adolescenziali incentrati sui dialoghi e sulle scelte volte a formare il carattere dei una giovane ragazza costretta a vivere costantemente con una presenza tanto potente quanto problematica, disposta ad aiutarla ma sempre pronta a ribellarsi per impedirle di vivere una vita normale. Un percorso decisamente squilibrato, che pertanto vi sconsigliamo di perseguire. A proposito delle scene d'azione al pacchetto va ad aggiungersi il DLC "Esperimenti avanzati": si tratta sostanzialmente di una serie di puzzle ambientali da risolvere sfruttando Jodie e le capacità di Aiden nel contesto dell'addestramento CIA. Niente di eclatante e assolutamente accessorio rispetto alla trama principale, sia in termini di narrazione che di gameplay, ma un contenuto aggiuntivo a cui vale la pena dare una chance. Sul fronte tecnico, Beyond su PlayStation 4 sfrutta la solidissima base del titolo originale che ne fece uno dei più belli sulle console di vecchia generazione. Le immagini scorrono fluide a 1080p accompagnate da un frame rate granitico sui 30 frame al secondo, impreziosite da un nuovo sistema di illuminazione dinamico che migliora sensibilmente la qualità della scena e delle ombre, aumentando ancora di più realismo e coinvolgimento. Le fughe e gli scontri sotto la pioggia sono quelle che ne beneficiano maggiormente, ma anche gli effetti volumetrici hanno ricevuto un sostanzioso miglioramento, avvertibile soprattutto in occasione delle esplosioni che costellano le sequenza più movimentate. Se da una parte i già accuratissimi modelli poligonali dei protagonisti principali non hanno subito sostanziali miglioramenti, a giovare di questa riedizione sono stati soprattutto i personaggi di contorno, ora più accurati nei dettagli dei volti e dei vestiti grazie all'applicazione di texture più ricche di particolari. Insomma un sostanzioso passo in avanti che per chi non ha ancora vissuto la storia di Jodie in prima persona vale sicuramente il prezzo del biglietto.

Conclusioni

Digital Delivery PlayStation Store
Prezzo 29,99 €
Multiplayer.it
ND
Lettori (18)
8.1
Il tuo voto

A due anni di distanza dall'uscita, Beyond: Due Anime ritorna su PlayStation 4 con una serie di miglioramenti che ne impreziosiscono la già straordinaria resa visiva. 1080p, 30 frame al secondo e un nuovo sistema di illuminazione dinamico aggiungono ulteriore spessore al realismo e al coinvolgimento, già di per sé molto elevato grazie all'impiego di attori di peso come Ellen Page e William Dafoe riprodotti minuziosamente nel complesso mondo poligonale creato da David Cage. Tuttavia i limiti narrativi legati alla sceneggiatura e la ristretta liberà d'azione lasciata al giocatore permangono più ingombranti che mai, soprattutto a fronte della corposa maturazione che il genere ha incontrato in questi anni. Le toccanti vicende di Jodie e il suo complesso rapporto con Aiden vanno quindi analizzati sotto una nuova prospettiva, ma non per questo sono meno meritevoli di essere vissute e assaporate riuscendo oggi come allora a suscitare la più sincera empatia verso una protagonista caratterizzata magistralmente.

PRO

  • Graficamente sempre di grande impatto
  • Jodie rimane un personaggio caratterizzato splendidamente
  • 1080p, 30 frame al secondo, nuovo sistema di illuminazione dinamico e DLC incluso

CONTRO

  • I problemi di sceneggiatura permangono immutati
  • Chi lo ha giocato per PlayStation 3 difficilmente troverà un motivo per acquistarlo di nuovo