C'è stato un tempo in cui le sale giochi offrivano cose che noi umani potevamo solo immaginare, confinati nei blocchettosi limiti di sistemi di gioco che non potevano assolutamente rivaleggiare coi cabinati.
In quell'epoca fatta di monetine poggiate sul vetro per prenotarsi, gente che insisteva per fare il boss al posto tuo e bulletti di quartiere, il genere del picchiaduro a scorrimento si ergeva come primo assoluto. Due o più personaggi tra cui scegliere, ognuno con difetti e punti di forza, tonnellate di nemici differenti, boss coriacei, polli giganteschi che curavano la salute, super mosse che consumavano l'energia e, quasi sempre, una bella da salvare, un genio del crimine da sconfiggere e un sacco di gettoni da buttare. Chi riusciva a finirli utilizzandone pochi, o addirittura uno soltanto, era visto come un eroe moderno da portare in trionfo. Oggi quell'epoca non esiste più, ma gli amanti del genere sono ancora tanti, un culto dimenticato di nostalgici che alla vista delle prime immagini di Mother Russia Bleeds ha sentito battere il cuore come non succedeva da tanto tempo. Questa opera prima di Le Cartel, pubblicata da quei pazzi di Devolver Digital, punta dritta al cuore di chi ha amato Final Fight e Street of Rage e cerca di piantarci dentro l'ago di una siringa composta da nostalgia, frustrazione, ultraviolenza e panorami 8-bit. Il risultato, come ogni droga, è un misto di sensazioni positive e brutali effetti collaterali.
Mother Russia Bleeds è il picchiaduro a scorrimento che i nostalgici aspettavano, o quasi
Sono stati gli zingari!
Mother Russia Bleeds parte con tutta la delicatezza di uno snuff movie o un film che ha come protagonista Yuri Boyka: un campo di zingari sudicio e pieno di gente che si è lavata giusto il giorno del battesimo, un'arena fatta di transenne e combattimenti fra barboni, drogati e disperati per il sollazzo di alcuni e le scommesse di altri. Noi siamo uno di questi lottatori, ma l'arrivo di un gruppo paramilitare e alcuni esperimenti con una droga chiamata Nekro sconvolgeranno questa routine di miseria per precipitare il tutto in un incubo di sangue, calci nelle tempie e ossa frantumate.
Tuttavia, come ogni picchiaduro a scorrimento che si rispetti, la prima cosa da fare è scegliere il nostro alter-ego tra quello grosso, quello veloce, quello più standard e una donna. Il resto sarà senza dubbio familiare a chi conosce questo tipo di titoli: una carrellata di nemici più o meno coriacei, armi da raccogliere, combo, prese e la gestione dello spazio per fare in modo di avere sempre qualcuno davanti da picchiare o da tenere alla larga e nessuno alle spalle pronto a colpire a tradimento. Volendo è possibile affrontare il gioco aiutati da un bot, perché in due si picchia meglio o con altri tre amici, perché si picchia ancora meglio se lo fai con qualcuno che conosci bene. Purtroppo niente multiplayer online, perché la vecchia scuola ha i suoi limiti. La grande variabile impazzita del gioco è la Nekro, questa droga potentissima che potrà sia curare la nostra salute, sia trasformarci per qualche secondo in velocissime e fortissime furie della natura, in grado di uccidere una persona con un pugno; per "uccidere" si intende strappare via la testa dal collo con un colpo solo o aprire la cassa toracica con un calcio. La Nekro ovviamente non cresce sugli alberi, ma dovremo via via ricaricare la nostra siringa aspirandola dai cadaveri di alcuni nemici, riconoscibili perché prima di morire, si contorceranno per un po' di tempo a terra. Il problema è che ovviamente nella fase di raccolta saremo alla mercé di chiunque volesse capire quanto ci mettono le sue nocche a sfondarci la testa. Inizialmente l'uso della Nekro sarà abbastanza sporadico, ma più andremo avanti più sarà fondamentale usarla al momento giusto per decidere se salvarsi la vita o ripulire la zona da un frustrante affollamento di nemici. Un vero peccato che questa droga nella modalità storia abbia un solo effetto, mentre nella modalità arena no. Sarebbe stato interessante poter contare su potenziamenti differenti, una maggiore differenziazione tra i personaggi disponibili e, magari, un sistema di progressione con nuove mosse, alla God of War.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Processore: Intel i7
- Scheda Video: GeForce 980M
- Memoria: 8 GB di RAM
Requisiti minimi
- Sistema operativo: Windows XP/Vista/7/8/8.1/10 x86 or x64
- Processore: Intel Pentium Dual Core E2220 (2 * 2400) or AMD Athlon 64 X2 5000+ (2 * 2600)
- Memoria: 2 GB di RAM
- Scheda video: GeForce 9500 GT (512 MB) o Radeon HD 6450 (512 MB)
- Memoria: 7 GB di spazio disponibile
- Note aggiuntive: Raccomandato un pad
Requisiti consigliati
- Sistema operativo: Windows XP/Vista/7/8/8.1/10 x86 or x64
- Processore: Intel Core 2 Duo E7300 (2 * 2660) or AMD Athlon 64 X2 6000+ (2 * 3000)
- Memoria: 3 GB di RAM
- Scheda video: GeForce GT 610 (1024 MB) or Radeon HD 4650 (1024 MB)
- Memoria: 7 GB di spazio disponibile
- Note aggiuntive: Raccomandato un pad
Nostalgia e frustrazioni
Il problema di Mother Russia Bleeds è l'eccessiva voglia di ricalcare un genere che una volta era pensato non solo per divertirti, ma anche per spillarti un sacco di monetine da 200 lire e quindi doveva necessariamente diventare frustrante e difficile senza alcun motivo. Un bisogno oggi non necessario in un titolo del genere, se non per il puro gusto di ricordare i bei tempi andati, che purtroppo spezza il ritmo del gioco con combattimenti troppo estenuanti e frustranti, che finiscono per annoiare.
Come se non bastasse, il sistema di combattimento sembra eccessivamente basato sull'uso del pugno, da premere in estenuanti combo che in certi momenti finiscono per bloccarci ed esporci ai colpi alle spalle. Anche la lotta a terra tende ad essere pericolosa, perché spesso ci si mette troppo a rialzarsi e si finisce per rimanere inermi di fronte agli attacchi di chi è ancora in piedi. Il risultato è che col tempo si tenderà sempre meno a finire un avversario a terra, rendendo di fatto inutile la possibilità di farlo. A chiudere questa combo di difettini e difettucci ci si mettono anche alcuni problemi di allineamento coi nemici: a volte capita di picchiare qualcuno che non è esattamente di fronte a noi, a volte nella stessa situazione si colpisce a vuoto, oppure non riusciamo a raccogliere un'arma a terra. Finché la situazione è gestibile va tutto bene, ma quando il caos regna sovrano ogni spostamento, ogni gesto dev'essere calibrato alla perfezione, quindi i bug non fanno altro che alimentare una situazione già punitiva di per sé, aumentando il fastidio. Un vero peccato, perché per tutto il resto Mother Russia Bleeds è semplicemente il picchiaduro che noi vecchi bacucchi aspettavamo da troppo tempo: la sensazione di violenza è tangibile, le situazioni sono completamente fuori di cervello, la varietà dei nemici e dei loro schemi d'attacco è ampia, i boss sono spettacolari, ci sono un sacco di armi e lo stile grafico è semplicemente perfetto nel suo ammiccare all'epoca dei 16-bit, regalando ai nostalgici occhi dello spettatore momenti di pura pixel art. Nell'arco di neanche mezz'ora si passa dal dover impedire a decine di guardie di raccogliere una radiolina, cercando dunque di combattere in maniera evasiva, al picchiarsi su un treno, evitando ostacoli che arrivano a tutta velocità, al fare a pugni in una piscina vuota in cui da una parte una specie di mietitrebbia è pronta a farci a pezzi, passando per saune piene di russi tatuati, rave party, prigioni e macellerie puzzolenti. Non stiamo neanche a dirvi quanto può essere divertente giocato con tre amici sullo stesso divano, ma riuscirete a trovare altre tre persone che possano mettere da parte impegni, lavoro e famiglia per ritrovarsi come ai vecchi tempi?
Conclusioni
Mother Russia Bleeds sa benissimo a chi si rivolge e lo fa con tutta la cura del caso, o quasi. Un eccessivo sadismo e alcune imprecisioni nel sistema di controllo gli impediscono di completare la sua missione ed essere in tutto e per tutto l'omaggio ai picchiaduro a scorrimento di una volta. Visivamente è una gioia per gli occhi, giocato con gli amici è uno spasso e se amate il genere passerete sui suoi difetti, ma sappiate che ci sono e vi prenderanno alle spalle quando meno ve lo aspettate.
PRO
- Alcune schermate sono quadri a 16-bit
- Violento e cattivo quanto basta
- Uso della Nekro interessante
- Ottima musica
CONTRO
- Sistema di controllo e combattimento migliorabili
- Alcuni scontri estenuanti spezzano il ritmo
- Poca varietà tra i protagonisti