Un piano quasi perfetto

Rispetto ai tempi d'oro di Rock Band e Guitar Hero, il genere dei rhythm game si è molto ridimensionato su console, trovando invece terreno fertile in ambito mobile dove le uscite di prodotti basati sulla musica non sono mai mancate. Nella maggior parte dei casi, gli sviluppatori che decidono di affrontare questo argomento tendono ad affidarsi a tonalità elettroniche, pop o comunque commerciali, magari presentando come piatto forte le hit più in voga del momento. Il team Superb ha preferito invece andare controcorrente, offrendo con il qui presente Pianista un rhythm game interamente basato sulla musica classica che si prefigge sia di coinvolgere chi pensa che Bach sia solo quello dei fiori, sia di strizzare l'occhio agli appassionati.

Pianista è un rhythm game solido e appassionante, ma il sistema freemium non convince del tutto

Il classico che impegna

Come facilmente intuibile dal titolo, Pianista fa sedere virtualmente l'utente sullo sgabello di un pianoforte e gli concede di avere l'illusione di suonare alcuni celeberrimi brani di musica classica. Il tutto si affida a un sistema di gioco ultra collaudato che apparirà immediatamente familiare a chiunque abbia avuto a che fare anche solo una volta con un esponente del genere: le note da suonare sono dunque rappresentate da degli indicatori che vanno premuti con il dovuto tempismo quando raggiungono la linea orizzontale posta nella parte bassa dello schermo. Vi sono tre tipi diversi di icone e sei corsie sulle quali scorrono, quindi va da sé come Pianista (specialmente ai livelli di difficoltà più elevati) trovi il suo scenario di fruizione ideale con lo smartphone adagiato su una superficie ed entrambe le mani dell'utente impegnate a pigiare sul display.

Il feeling è ottimo, grazie a una grafica essenziale ma sempre fluida e soprattutto a un sistema di rilevazione molto preciso ed appagante. Non guasta poi che la selezione musicale sia particolarmente ricca, sia in termini contenutistici sia qualitativi: la tracklist comprende la bellezza di 39 brani presi tra le opere più rinomate di 14 artisti del calibro di Beethoven, Mozart, Rachmaninoff, Chopin, Verdi e altri ancora. Come ciliegina sulla torta, Pianista garantisce poi un notevolissimo livello di sfida che potenzialmente ne aumenta di molto la longevità: per ogni sessione di gioco è possibile selezionare tra la modalità normale e quella tecnica (praticamente riservata ai musicisti di professione), la velocità del brano e persino la dissolvenza in entrata o in uscita degli indicatori. Una performance da standing ovation dunque? Non proprio: il rovescio della medaglia di Pianista c'è e si vede, e si manifesta chiaramente nelle tante limitazioni del modello freemium adottato dall'applicazione. Anzitutto, non è consentito scegliere liberamente l'opera da suonare: la modalità principale consente infatti di eseguire una rotazione di brani stabilita dal software, mentre le singole tracce sono acquistabili nell'apposito negozio spendendo le monete d'oro accumulate con le varie partite. Purtroppo, gli introiti tendono ad essere abbastanza risicati, il costo dei pezzi è decisamente elevato e ci si mette di mezzo pure un sistema di stamina (opportunamente rappresentato da delle note musicali) che si riduce man mano che si gioca e che si ricarica col tempo oppure con l'inevitabile iniezione di denaro vero. Anche per chi volesse mettere mano al portafogli, Pianista presenta un conto decisamente salato: facendo le debite conversioni tra valuta reale e virtuale, ogni opera viene venduta tra i 3 e i 5€, il che significa che per acquistarle tutte sarebbe necessaria la cifra folle di 150€. Con un po' di santa pazienza, comunque, si possono sbloccare tutti i contenuti di Pianista anche solo giocando, cosa che limita i danni di una scelta commerciale comunque abbastanza discutibile.