Versione testata: Xbox 360
Si creano sempre delle premesse interessanti quando si decide di trasferire un elemento tipico e particolarmente popolare della cultura contemporanea in un contesto completamente atipico e trasognato.
Questo è quanto Games Workshop ha fatto creando il gioco da tavolo Blood Bowl, successivamente trasformato in videogioco da Cyanide: prendere un gioco moderno e amato come il football americano e calarlo all'interno di un contesto fantasy già solidamente strutturato come quello di Warhammer e simili, in modo da applicare le regole di questo mondo ad uno sport anch'esso ben codificato e sicuramente godibile. Non si tratta tuttavia di un semplice gioco di football con i giocatori sostituiti dalle tipiche razze dell'ambito in questione, piuttosto di una reinterpretazione dei concetti basilari dello sport americano, trasformato in uno strategico vero e proprio nel quale, in ogni caso, si tratta di conquistare la "meta" e vincere una partita, sebbene tutto quello che si trova nel mezzo sia ben diverso da ciò che siamo abituati a vedere su un campo da gioco. Il gioco da tavolo ha riscosso un grande successo soprattutto in nord America, mentre dalle nostre parti è meno conosciuto e apprezzato, anche per la distanza che normalmente ci separa dal football americano, tuttavia la conversione in videogioco si presenta piuttosto fedele pur con diverse falle che ne minano la fruizione. Il tempo passato dall'uscita della versione PC non è stato evidentemente impiegato per migliorare i problemi dell'originale, che si ripresentano puntuali con qualche ulteriore e inspiegabile restrizione, in particolare per quanto riguarda le possibilità di gestione e personalizzazione della squadra, mentre maggiore attenzione sembra essere stata riposta nella Campagna, miglioramento marginale rispetto al nocciolo del gameplay. Non che si tratti di un brutto gioco, permangono infatti i lati positivi della versione PC, in particolare per quanto riguarda la giocabilità e la godibilità del multiplayer, ma certo siamo lontani da un prodotto perfetto.
Multiplayer ridotto
Si è persa in questa versione Xbox 360 parte della componente multiplayer che caratterizza la versione PC. Il comparto online consente qui di organizzare partite veloci o personalizzate ma manca l'apparato persistente visto nell'edizione Windows, dove era possibile trasportare la propria squadra, con tutte le modifiche e le evoluzioni apportate, direttamente nelle partite multiplayer, entrando a far parte di campionati, statistiche e dati complessivi aggiornati continuamente sulla comunità giocante online (sebbene parte di questi siano presenti, legati alla gamertag). Un vero peccato considerando che la costruzione ed evoluzione della squadra rappresenta un punto cardine dell'intera esperienza di gioco.
La violenza DEGLI stadi
Blood Bowl propone diverse modalità per il gioco singolo, utili, alla fin fine, ad allenarsi per il ben più convincente aspetto multiplayer del titolo. Che si giochi un torneo a punti o una "amichevole" si ha fin da subito un assaggio del buon lavoro svolto dagli sviluppatori per ricreare le atmosfere del gioco originale: i modelli tridimensionali sono tipicamente fantasy e allo stesso tempo parodistici (fa scena vedere un paladino in armatura correre con una palla in mano schivando un troll col cappellino da baseball), del tutto in linea con le miniature del gioco, e le regole sono riprodotte con la massima fedeltà e rispetto per quelle cartacee, perlomeno nella modalità a turni. Sì perchè Blood Bowl è, prima di tutto, un gioco a turni: campo opportunamente "grigliato" e giocatori come le pedine, ai quali dare una serie di azioni da intraprendere (tira la palla, placca, corri) per poi dare il via al turno a godersi lo svolgersi dell'azione tramite una telecamera liberamente ruotabile e zoomabile a proprio piacimento. Il tatticismo insito nel gioco del football viene ovviamente utile alla causa, così come la fisicità dello sport che qui assume i connotati di veri e propri scontri all'ultimo sangue secondo i classici crismi del gioco di ruolo fantasy, con l'esito delle azioni scelte che dipende dal solito mix tra il livello delle varie statistiche dei giocatori (forza, agilità, potenza dell'armatura) e un vero e proprio lancio dei dadi con modificatori e variabili applicate.
Il risultato di questo mix è sostanzialmente una sorta di partita a scacchi giocata su un campo di football, condita da una decisa dose di violenza. Vi è anche una modalità inedita, in tempo reale, che nella teoria dovrebbe servire ad avvicinare al titolo chi non mastica l'originale da tavolo: sebbene l'idea di eliminare griglie e turni a favore di un controllo diretto dei giocatori (gestibili comunque in maniera "indiretta" attraverso l'uso del cursore) sia potenzialmente buona, la realizzazione lascia un po' l'amaro in bocca, sopratutto nel confrontarsi con un'intelligenza artificiale che si rivela incapace di produrre una sfida significativa al giocatore, con tattiche semplicistiche che si limitano al menare quanti più giocatori nemici possibile senza tener conto che l'obiettivo è conquistare la meta avversaria e non coprire il terreno di cadaveri mentre un avversario corre tranquillo verso l'opposto del campo con la palla in mano.
Controlli
Blood Bowl nasce come strategico e come tale ha un'interfaccia non propriamente semplice e immediata. Tutti i controlli passano attraverso un puntatore, scelta ovviamente naturale per un gioco gestibile attraverso il mouse, ma sempre un po' macchinosa quando ci si trova un controller tra le mani e questo titolo Cyanide non fa eccezione. I comandi non sono tuttavia eccessivi in termini quantitativi e un complesso tutorial torna particolarmente utile per impararli in maniera graduale, tuttavia chi non è dotato almeno di un po' di pazienza potrebbe trovare frustrante l'approccio al gioco.
Il manager fantasy
Le strategie di gioco non passano solo attraverso le statistiche di ogni singolo giocatore, ma bisogna considerare anche l'equipaggiamento che ognuno di questi si porta in campo. La preparazione della squadra diventa dunque del tutto simile allo schieramento di un esercito in battaglia, e ci rendiamo così conto che ci troviamo di fronte ad un vero strategico tradizionale, a parte l'ambientazione e gli obiettivi da portare a termine.
Vincere match significa guadagnare soldi, sia per giocatori che per "strumenti di gioco" non proprio canonici quali guanti borchiati, armature e tirapugni uncinati. Ovviamente con simili strumenti nelle mani (e nelle zampe) di nerboruti orchi, resistenti nani e sibilanti uomini lucertola possono provocare lesioni piuttosto gravi, se non la morte, di qualche sfortunato campione. Pazienza, il decesso è un'eventualità accettabile e di giovani promesse del Blood Bowl è pieno il mondo. Per chi sopravvive però, vi è un ottimo sistema di punti abilità utilizzabili per potenziare le caratteristiche dei veterani degli stadi, in modo da evolvere la squadra al meglio, oltre a varie possibilità per migliorare le prestazioni investendo denaro nell'assunzione di membri dello staff (guaritori per rimettere in sesto i feriti e supporter come cheerleader o bande al seguito in grado di trascinare il favore del pubblico e sbloccare abilità aggiuntive) o addirittura nella corruzione di giocatori e arbitri per assicurarsi delle possibilità in più di successo. Da notare come non sia possibile creare squadre con giocatori composti da razze miste, sfruttando dunque le diverse caratteristiche di ognuna, cosa che avrebbe potuto donare un certo spessore strategico aggiuntivo, è necessario invece scegliere un'unica razza caratterizzante l'intera squadra. Sono presenti inoltre, i vari "eventi casuali" del board game, stabiliti dal lancio di un dado virtuale nella parte bassa dello schermo: palle perse, inciampi, lancio di oggetti dalle tribune e addirittura invasioni di campo sono cose comuni in Blood Bowl.
Obiettivi Xbox 360
Non sono moltissimi gli obiettivi presenti: 39 achievement per un totale di 1000 punti, con la conseguenza di premi mediamente piuttosto ricchi. In generale gli obiettivi sono legati alle performance di gioco e ai risultati da raggiungere nelle varie modalità e partite da affrontare, sia in singolo che in multiplayer. La raccolta completa è comunque piuttosto impegnativa.
Luci a San Siro
Graficamente e tecnicamente parlando non si può dire poi molto di Blood Bowl: gli stadi si presentano caratterizzati in modo piuttosto azzeccato, siano essi scavati nelle profondità delle montagne dei nani, ricavati dalla giungla lustrale o costruiti in mezzo alle città umane. I modelli tridimensionali, sia dei giocatori che del pubblico, mantengono una buona visibilità dell'insieme, fumettosa al punto giusto e goliardica come ci si aspetta da un prodotto del genere, sebbene a livelli di zoom elevati ci si accorga di una certa ripetitività delle texture e una pochezza di particolari che oggi non è più così diffusa. Rispetto alla versione PC, che già non brillava particolarmente sotto questo aspetto, non si registrano miglioramenti nella versione Xbox 360, che anzi presenta una certa pochezza in particolare per quanto riguarda i modelli dei giocatori, peraltro ulteriormente penalizzati da una minore possibilità di personalizzarne l'aspetto e dall'incomprensibile forzatura dei due soli colori da poter sfoggiare in campo: rosso e blu. Se in uno strategico di stampo classico il particolare viene spesso penalizzato nei confronti di una buona impressione al livello complessivo, per ovvie necessità di visualizzazione, in questo caso ci si trova a che fare con una sorta di sportivo, pertanto l'attenzione ai giocatori doveva essere probabilmente tenuta in maggior conto.
Buone comunque le animazioni dei personaggi, mentre un po' scattose e ripetitive quelle delle figure di contorno come le cheerleaders e i musicisti fuori campo. Una menzione speciale va al goblin arbitro: nasone e orecchie, maglietta a righe, cappello storto e fischietto: il vero mito di questo gioco. Simpatici i suoni di contorno e ottime le voci dei telecronisti, caratterizzate tra l'altro da una buona scelta di battute e commenti, purtroppo doppiate solamente in inglese.
Conclusioni
Blood Bowl non è un titolo adatto a tutti: già la struttura complessa lo rende indicato soprattutto agli appassionati del gioco da tavolo, o quantomeno a chi ha una certa propensione per gli strategici, in più l'estrapolazione dal contesto PC e dal confort dell'interfaccia via mouse complica maggiormente l'approccio, che può risultare addirittura frustrante sulle prime. Se si riesce ad entrare negli ingranaggi, tuttavia, la struttura profonda non mancherà di affascinare e divertire, in particolare nella modalità multiplayer, che può rapire a lungo l'utente "strategico". Da segnalare però lo strano ridimensionamento della versione console rispetto a quella PC, in particolare per quanto riguarda la riduzione delle possibilità gestionali e della compenetrazione tra l'organizzazione della squadra offline e online.
PRO
- Idea interessante e ben sviluppata
- Perfetta riproduzione in digitale del gioco da tavolo
- Il multiplayer aggiunge spessore all'esperienza
CONTRO
- Realizzazione tecnica non sconvolgente
- Interfaccia utente complessa per il controller
- Alcune semplificazioni attuate dalla versione PC
- Non propriamente immediato