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Aux armes, citoyens!

Dall'Alpi alle piaramidi, dal Manzanarre al Reno.

RECENSIONE di Volodia Pellegrini   —   18/02/2010
Napoleon: Total War
Napoleon: Total War
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Dopo il discusso Empire, sicuramente meritevole per quanto concerne il concept e le meccaniche relative a diplomazia, idea di ricerca scientifico/culturale e le stupende battaglie navali, ma allo stesso tempo minato da alcuni problemi inediti per un prodotto Total War, come una scarsa rosa di unità e fazioni disponibili o l'IA non proprio "illuminata", Creative Assembly ha inizialmente tentato di correggere alcuni problemi tramite l'uscita di patch e DLC, tra cui la discussa Warpath Campaign, dedicata ai nativi americani, che han però sortito un effetto a volte inverso a quello sperato, in quanto molti utenti non hanno gradito pagare (per quanto poco) per features che si aspettavano già implementate nel prodotto base.

Aux armes, citoyens!

Fortunatamente, mentre uscivano tali DLC, era in sviluppo a tempo di record un'espansione stand-alone che avrebbe dovuto riequilibrare e diversificare le fazioni, e ridare quell'aria di epicità che si era persa nel passaggio tra il medioevo e il rinascimento. In Empire sorgeva il 1700, oggi, nel 1796, un piccolo contingente francese si prepara a varcare le Alpi per invadere gli alleati italiani dell'Austria: lo comanda un giovane di nome Napoleone, ed è di nuovo tempo di guerra totale.

La nascita di un imperatore

Napoleon: Total War, come suggerisce il nome, focalizza tutta l'attenzione in quel periodo relativamente breve nel quale l'Europa ma non solo è stata sconvolta dal terremoto successivo alla Rivoluzione Francese, dal diffondersi delle idee che essa portava nonché dalla megalomania e l'ambizione di un solo uomo che, nel nome della democrazia, tentò di portare la sua dittatura nell'intero continente.

Aux armes, citoyens!

Rispetto agli altri prodotti della serie, nei quali vi era sì l'elemento storico ma dove era anche possibile assistere ad anacronismi vari (La ricerca del Contratto Sociale in Empire anticipava di decenni l'effettiva diffusione delle idee di Rosseaux) o a vere e proprie evoluzioni alternative (la Repubblica di Venezia sotto la mia illuminata guida ha conquistato la Terra Santa e l'Europa NdR), in Napoleon la ricostruzione prende il sopravvento attraverso una seria di campagna mirate che conducono il giocatore quasi per mano attraverso le più importanti tappe dell'epopea napoleonica.

Aux armes, citoyens!

Un primo tentativo si era fatto con Empire, grazie alla campagna dedicata alla guerra di indipendenza americana, ma mai nella storia della serie la ricostruzione storica era stata ricercata con lo scopo di aumentare il coinvolgimento del giocatore, di farlo sentire partecipe a determinati fatti che hanno contribuito a rendere la storia come la leggiamo sui libri. Cosa forse più emozionante che avere la possibilità di riscriverla. Si comincia proprio in Italia: pochi possedimenti, eserciti formati da contadini armati di fucili e da miliziani, pochi cavalieri e cannoni contro il gigante austriaco da indebolire annettendo i suoi alleati piemontesi e invadendo l'Austria, passando attraverso la pianura padana e annettendo la Repubblica di Venezia per poi risalire lungo il Friuli. Nel 1798 si arriva all'invasione dell'Egitto, allo scontro contro la flotta inglese, alla caduta dei regni Mamelucchi e alla disfatta dei giannizzeri alla Battaglia delle Piramidi, per tornare, nel 1804, imperatore, in Europa, per conquistare la Russia, ed infine, nel 1815, tentare il tutto per tutto a Waterloo.

E ripensò le mobili/ tende, e i percossi valli

Rendere al meglio un così breve periodo di tempo ha obbligato gli sviluppatori a mutare radicalmente alcune delle basi del gioco, in primis la durata dei turni che scende dai canonici sei mesi a due settimane, rendendo così possibile la creazione di campagne brevi pur dando loro una discreta serie di scelte effettuabili. E proprio il ritmo dell'azione è il secondo fattore importante in questa espansione: per la prima volta il giocatore non può aspettare, non può ritirarsi in anni e decenni di difesa e commercio per ricostruire le proprie armate. Deve attaccare e in fretta, perché soprattutto in Italia e in Africa i turni sono veramente pochi e le cose da fare, le terre da conquistare e i nemici da sconfiggere sono tanti. Perfino i 170 turni circa della campagna europea sembrano pochi rispetto gli obbiettivi da svolgere.
La terza grande novità, infine, sono gli obiettivi. Già presenti nei predecessori ma spesso semplici aggiunte - peraltro banali o assolutamente ingiustificate - in Napoleon: Total War diventano requisiti fondamentali per la vittoria. Anche le rare missioni facoltative, come annettere il Piemonte per esempio, sono invece praticamente obbligatorie per avere la meglio specialmente ai livelli di difficoltà più alti, guidando il giocatore tramite quelle azioni che Napoleone ha dovuto compiere per poter vincere con forze così esigue nei confronti degli avversari.

Vi sono naturalmente diverse migliorie minori alla mappa strategica, nuove opzioni diplomatiche e di conquista (torna il saccheggio per dine una), personaggi storici alla guida delle armate, possibilità di reclutare i generali oltre che i soldati, alcuni bilanciamenti nel comportamento dei cittadini, finalmente nuove unità militari che appaiono campagna per campagna, dalla fanteria rivoluzionaria fino alla vecchia guardia passando per gli ausiliari mamelucchi, nuove opzioni per gli agenti e altre ancora. Novità che, pur non cambiando di molto l'esperienza di gioco, fanno la loro buona figura, specie se confrontati ai bachi nelle campagne della versioni originale di Empire. Per la cronaca, è possibile anche affrontare la campagna europea con una qualsiasi nazione dominante, ma anche stavolta nulla di fatto per le fazioni minori, ancora poco utilizzabili fino ad uscita di qualche mod, come fu per il predecessore.

Fu vera gloria? Ai posteri l’ardua sentenza.

Anche le battaglie, sia navali che terrestri, hanno subito pesanti migliorie: a partire dall'aspetto grafico, che vede l'aumento di effetti speciali, di fumo e particellari, di dettaglio nei soldati e nel campo di battaglia (sono sparite finalmente le unità di cloni), nuovi effetti atmosferici, una nuova opzione che apre una piccola finestra sullo schermo quando succede qualcosa di importante (unità in rotta o generale ucciso ad esempio) sulla quale cliccare per spostare immediatamente la telecamera in modo da prendere provvedimenti e, anche qui, molto altro ancora.

Aux armes, citoyens!

Le battaglie navali vedono una maggior diffusione di velieri enormi e di navi a vapore, un discreto bilanciamento dei danni subiti dai colpi di cannone e una maggior manovrabilità, specie quelle minori, mantenendo il loro aspetto e la loro profondità che furono il maggior vanto per Empire. Sempre nell'ottica della ricostruzione storica e anche per segnalare una maggiore enfasi nello scontro campale, è presenta una campagna formata esclusivamente da battaglie (con molta fantasia chiamata "Battaglie di Napoleone") che ripercorre le tappe più importanti dell'epopea bellica napoleonica (Austerlitz, Mosca, Piramidi fino ovviamente a Waterloo). Sebbene la difficoltà, sia su mappa strategica che campo di battaglia, si riveli piuttosto alta, ciò è più merito del poco tempo a disposizione per gli obiettivi che della IA di nemici e alleati, ancora da perfezionare. Il computer tende sempre ad attaccare, anche quando gli converrebbe starsene arroccato in difesa, e per giunta lo fa sempre con la stessa tattica, mandando al massacro la cavalleria per prima e poi caricando con la fanteria - e dire che fu proprio Napoleone ad insegnare che non poteva esserci carica di cavalleria senza l'apporto della fanteria - e tenendo a volte delle unità in riserva senza alcuna vera ragione; inoltre, tende spesso ad abbandonare alla propria sorte i cannoni, immancabilmente raggiunti e distrutti dalle cavallerie leggere del giocatore. Aumentando il livello di difficoltà, purtroppo, non è tanto l'IA a migliorare le tattiche,ma bensì i soldati a trasformarsi in superuomini, senza fuggire mai e facendo decine di morti alla singola scarica, contrariamente ai vostri militi che diventano improvvisamente più deboli.

In compagnia


Interessanti anche le proposte per il multigiocatore: divertente la possibilità di cercare, durante la campagna di giocatore singolo, un avversario in rete per disputare una battaglia contro un umano invece che contro l'IA del PC, posto di trovare qualcuno in attesa di una partita rapida, ma ancora più interessante è finalmente la possibilità di giocare le campagne su internet in compagnia di un amico. Sia l'Italia che l'Africa che l'Europa sono ora infatti aperte alle conquiste dei giocatori nella grande rete, che renderà difficile non trovare qualcuno disposto a giocare: impostate la durata dei turni e la frequenza dei salvataggi, indossate il tricorno e buono scontro a tutti.

Conclusioni

Multiplayer.it
8.6
Lettori (158)
8.5
Il tuo voto

Napoleon: Total War, più che un'espansione, è un vero e proprio capitolo a sé stante, quasi uno spin-off della saga di Creative Assembly, e a dimostrarlo vi sono sia i quasi venti GB di spazio richiesto che la possibilità di installarlo anche senza avere già Empire sull'hard disk. Le campagne napoleoniche si rivelano frenetiche, complesse ed evocative, le nuove unità e i miglioramenti alla campagna strategica si amalgamano bene con l'esperienza di gioco e regalano un affresco notevole in fatto di longevità e rigiocabilità, cose ormai piuttosto rare nel panorama videoludico. Buone le nuove opzioni multiplayer, rimane un retrogusto amaro pensando all'Intelligenza Artificiale del nemico e al ritorno ad una mappa più ridotta rispetto al grande passo, forse eccessivo, fatto con Empire. Inoltre, l'attenzione totale sulla fazione francese ha ovviamente avuto ripercussioni negative sulle altre, che han ricevuto un numero di aggiunte e di unità decisamente inferiore.

PRO

  • Approccio storico inedito per la serie
  • Decine di nuove features
  • Multiplayer finalmente diverso
  • Prezzo più che generoso per l'offerta

CONTRO

  • L'IA nemica è da rivedere
  • Si è un po' persa la struttura aperta tipica della serie
  • La Francia ha avuto un occhio decisamente di riguardo rispetto alle altre fazioni

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore: Intel Core Quad 2.40 GHz
  • RAM: 4 GB
  • Scheda video: Nvidia GeForce 8800 GTS
  • Sistema operativo: Windows 7 Home Premium

Requisiti minimi

  • Sistema Operativo Microsoft Windows Vista/XP/Windows 7
  • Processore 2.3 GHz con supporto al set di istruzioni SSE2
  • 1 GB RAM (XP), 2 GB RAM (Vista/Windows 7)
  • Scheda Video 256 MB DirectX 9.0c shader model 2b
  • 18 GB di spazio sul disco fisso

Requisiti consigliati

  • Sistema Operativo Microsoft Windows Vista/XP/Windows 7
  • Processore 2.6 GHz Dual Core
  • 2 GB RAM (XP), 4 GB RAM (Vista/Windows 7)
  • Scheda Video 256 MB DirectX 9.0c shader model 3
  • 18 GB di spazio sul disco fisso