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Due uomini e una donna sulla cassa del morto

Cosa possono avere ancora da perdere due pirati e uno sciamano che sono già morti ancora prima che cominci l'avventura?

RECENSIONE di Andrea Rubbini   —   17/05/2010
Ghost Pirates of Vooju Island
Ghost Pirates of Vooju Island
Immagini

Basterebbe intrecciare tra loro un capello di Tagliaferri e uno di Pierpaolo per far uscire all'istante nei negozi Duke Nukem Forever e Gran Turismo 5. Ma nessuno ci è ancora riuscito, perché il problema, con il voodoo, consiste proprio nel reperire gli ingredienti. Per questo motivo è una fortuna che nel trio protagonista dell'avventura ci sia Papa Doc, uno sciamano esperto di fatture caraibiche.

Due uomini e una donna sulla cassa del morto

Certo, la sua conoscenza rituale non sarebbe nulla senza l'aiuto del cuoco Blue Belly e della letale Jane Starling, ma è comunque un buon punto di partenza. Sì perché i nostri eroi sono morti e, almeno all'inizio, vagano come spiriti in pena. A sortire il maleficio è stata la moglie voltagabbana di Papa Doc, tale Zimbi, che si è alleata con il pirata Barbaverde per catturare il capitano Flint e fare della sua ciurma un manipolo di zombie ignoranti e privi di buon senso. Naturalmente nel calderone bolle molto altro, ma si tratta di malefici e macchinazioni che scopriremo nel corso dell'avventura. Per ora è imperativo tornare dal regno dei morti.

Individualismo di gruppo

In Ghost Pirates of Vooju Island si può passare in qualunque momento da un personaggio all'altro, perché ognuno vive una storia indipendente, anche se collegata a quella dei compagni all'interno del più ampio intreccio globale. L'aspetto più interessante riguarda però la condivisione dell'inventario: non è possibile scambiare gli oggetti tra i membri del gruppo, ma solo mostrarli a uno dei due personaggi non presenti, grazie a un legame telepatico che Papa Doc è riuscito ad attivare.

Due uomini e una donna sulla cassa del morto

In questo modo gli enigmi si arricchiscono di una componente inusuale, che aggiunge spessore alle meccaniche classiche. Inoltre un po' d'interazione tra i personaggi aumenta il senso d'immersione nella storia. Di fatto, e il gioco non ne fa mistero, è utile passare a un altro ramo narrativo quando ci troviamo bloccati con un personaggio, così da lasciare riposare la mente e tornare in seguito sul puzzle che ci ha fatto sudare. Non che ci sia da perdere il sonno per venire a capo degli enigmi - a proposito, sono davvero tanti - anche perché si basano per lo più sulla combinazione di oggetti, e le schermate sono poche. C'è anche da dire che la maggior parte dei puzzle risente di un certo distacco dai momenti narrativi; probabilmente li dimenticherete quasi tutti al termine del clamoroso scivolone finale. Non vi sveliamo nulla, ma giunti al culmine del gioco, proprio sul più bello, vi sentirete come se dopo aver tremato all'idea di trovare Cthulhu in cantina, aveste scoperto che il rumore che udivate era quello di un gatto.

Il talento comincia dove finisce il budget

Se siete avventurieri con un lungo passato, forse avete storto il naso di fronte alla prospettiva di giocare un'avventura piratesca firmata da Bill Tiller, direttore artistico di The Curse of Monkey Island e A Vampyre Story. Il timore che potesse scimmiottare le atmosfere della storica avventura Lucas era giustificato, ma fortunatamente infondato. Ghost Pirates ha una personalità propria, soprattutto per quanto riguarda alcuni dei personaggi secondari.

Due uomini e una donna sulla cassa del morto

La mano di Tiller fa brillare gli splendidi fondali bidimensionali, salvando anche i modelli 3D dei personaggi, che pur scarni a causa delle risorse ridotte, godono di un tocco personale dal punto di vista artistico. Peccato solo che tra le tante battute che fanno, poche siano davvero spassose, a causa anche dei tanti riferimenti scontati e insistenti alla sfera sessuale. A parte questo, la storia non scade in una leggerezza becera o infantile, e piacerà anche ai giocatori più maturi. Il parlato è in inglese, ed è un pregio, considerando che gli accenti contribuiscono a caratterizzare i tre personaggi. E comunque ci sono i sottotitoli in italiano che salvano la comprensione. Un solo difetto: non si possono saltare i dialoghi. Questo vuol dire che dovremo ascoltare fino in fondo anche tre paragrafi di parlato. Lo potremmo tollerare se gli sceneggiatori fossero eccellenti dialoghisti, ma non è questo il caso. Niente di drammatico comunque, il viaggio a Vooju Island vale bene qualche piccolo sacrificio. E poi non finisce qui, vero Bill?

Conclusioni

Multiplayer.it
7.2
Lettori (8)
6.6
Il tuo voto

Il talento artistico di Bill Tiller si conferma in Ghost Pirates of Vooju Island. Dagli splendidi fondali alla caratterizzazione dei personaggi, il suo tocco riesce dove i fondi non hanno potuto. L'idea di poter passare da un personaggio all'altro e di continuare indipendentemente la sua avventura è buona, così come è valida la trovata di poter mostrare a ciascuno in qualunque momento gli oggetti contenuti nell'inventario. Quello che funziona meno è la coesione generale degli elementi, a partire dall'integrazione degli enigmi nel ritmo narrativo, fino ai dialoghi dei personaggi. I tempi non sempre sono azzeccati e il finale sembra urlare contro tutte le norme di buona educazione della sceneggiatura. L'impressione è quella di una buona orchestra dove di tanto in tanto qualche strumento suona un motivetto personale. Resta comunque un'esecuzione più che discreta, che può decisamente migliorare con la pratica. Aspettiamo quindi con impazienza la prossima esibizione del direttore Tiller.

PRO

  • Direzione artistica di Bill Tiller
  • Tre personaggi giocabili separatamente
  • Mondo ricco di comprimari e dettagli
  • Gestione originale dell'inventario in comune

CONTRO

  • Enigmi e narrazione a tratti distanti
  • Finale così moscio da sembrare uno scherzo
  • Dialoghi logorroici che non si possono saltare
  • Ci sono ancora spigolature da smussare

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore: Intel Core 2 Quad Q6600
  • RAM: 2 GB
  • Scheda video: GeForce 8800 GT
  • Sistema operativo: Windows Vista

Requisiti minimi

  • Sistema Operativo: Windows XP / Vista / Windows 7
  • Processore: 1.8 GHz o superiore
  • RAM: 1 GB
  • Scheda video: GeForce FX / ATI Radeon 9500 o superiore
  • DirectX: Versione 9.0c o superiore
  • Scheda audio: compatibile con DirectX 9.0c
  • Spazio su disco: 4GB