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Sabbia fra le dita

Il ritorno di Prince of Persia su PSP assume la forma di un chiaro omaggio all'originale, indimenticabile platform creato da Jordan Mechner.

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   10/06/2010
Prince of Persia: Le Sabbie Dimenticate
Prince of Persia: Le Sabbie Dimenticate
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Versione testata: PSP

Ci sono tanti modi per realizzare la versione portatile di un videogame multipiattaforma. Nel caso di Prince of Persia: Le Sabbie Dimenticate, gli sviluppatori hanno pensato di evitare il confronto con le console "maggiori" e di percorrere la strada della rivisitazione. Questo nuovo episodio della serie su PSP, infatti, riprende molti degli elementi che caratterizzavano il gameplay del Prince of Persia originale, quello uscito per Apple II nel 1989 e convertito l'anno dopo per tutte le piattaforme dell'epoca.

Sabbia fra le dita

Abbiamo dunque il personaggio che si muove in un contesto bidimensionale, lame che fuoriescono dal terreno, piattaforme su cui saltare e nemici da combattere a colpi di spada. La trama vede il nostro Principe impegnato a difendere la propria famiglia e il proprio regno dall'assalto di un demone di fuoco, esplorando una serie di scenari grazie all'aiuto di Helem, una delle figlie del Dio del Tempo. Quest'ultima compare sottoforma di sfera di luce e dona al Principe il potere di controllare il tempo: quando Helem si avvicina a una trappola o a un oggetto in movimento, può rallentarne o accelerarne il funzionamento per permetterci di passare indenni. La stessa magia potrà essere utilizzata contro i nemici che ci troveremo ad affrontare durante il gioco, sempre più scaltri e resistenti.

Qualcosa di vecchio, qualcosa di nuovo

Sono diciassette gli stage da superare per completare il gioco, e in tre di essi ci troveremo ad affrontare dei boss. La missione del Principe comincia dai "canyon" desertici, in cui più volte bisogna ricorrere all'abilità del personaggio di correre sulle pareti, per poi spostarsi alle porte della città, dove prendiamo confidenza anche con la sua capacità di saltare da una sporgenza all'altra per superare passaggi che si sviluppano in verticale.

Sabbia fra le dita

L'apertura di nuove porte coincide con un minigame in cui Helem fa partire una sfera all'interno di un piccolo labirinto costellato da barriere: il nostro obiettivo è quello di accelerare o rallentare il movimento dell'oggetto perché non venga mai a contatto con degli ostacoli, eventualità che farebbe ripartire la prova dall'inizio. Il sistema di controllo di Prince of Persia: Le Sabbie Dimenticate si adegua al gameplay bidimensionale, assegnando al d-pad il movimento del personaggio mentre i pulsanti principali della console servono per saltare (X), attaccare con la spada (Quadrato) e parare (Cerchio). Il pulsante Triangolo torna utile solo quando ci si trova in prossimità di una "fontana magica", per attivare la schermata dei potenziamenti: all'interno degli stage ci sono moltissime sfere di luce da raccogliere, e possiamo utilizzarle per acquistare miglioramenti della barra della salute o nuove manovre offensive. Queste ultime rendono i combattimenti decisamente più articolati e divertenti rispetto alle prime fasi, scandite dalla classica (è proprio il caso di dirlo) sequenza stoccata / parata che caratterizzava anche l'originale Prince of Persia. Il Principe può acquisire il potere di caricare un colpo estremamente potente, saltare in testa agli avversari e colpirli dall'alto, menare fendenti a mezz'aria, contrattaccare all'instante o rimbalzare sui muri per poi lanciarsi all'indietro come una trivella. Oltre che per accedere ai potenziamenti, le "fontane magiche" sono importantissime perché ci permettono di ripristinare la barra della salute e soprattutto le "vite" che abbiamo a disposizione per attraversare gli scenari, sempre più pieni di insidie.

Magilandia, quinta dimensione blu

I controlli non sempre reagiscono prontamente ai nostri input, oltretutto in determinate occasioni il gioco chiede un po' troppo in quanto a reattività. In tali frangenti capita che, ad esempio, la X non venga "recepita" dal sistema, trasformando una spettacolare sequenza di salti e arrampicate al limite in un frustrante "game over". Momenti del genere purtroppo sono abbastanza frequenti, basti pensare ai casi in cui dobbiamo affrontare delle corse disperate mentre intorno a noi tutto crolla, ripetendo la sezione tante volte finché non l'abbiamo memorizzata alla perfezione, calcolando anche gli eventuali ritardi nella risposta ai comandi.

Sabbia fra le dita

La situazione viene complicata dalla gestione di Helem: come scritto in precedenza, la figlia del Dio del Tempo ci permette di controllare la velocità di funzionamento delle trappole o dei flussi di sabbia e tali funzioni vengono svolte agendo sui tasti dorsali L ed R. Il problema è che, in presenza di più oggetti controllabili, Helem va spostata dall'uno all'altro bersaglio utilizzando lo stick analogico. Finché è il gioco stesso a spostare il campo d'azione della nostra amica luccicante va tutto bene e si possono affrontare sequenze di salti veloci e all'insegna della precisione assoluta, ma quando bisogna contemporaneamente staccare il pollice dal d-pad per spostare Helem con lo stick analogico, allora tutto diventa molto, molto complicato. Al limite del macchinoso, per dirla tutta. Per via della complessità di alcune sequenze da un certo punto in poi (vedi quando si salta da un flusso di sabbia all'altro, "ghiacciandoli" uno alla volta, al volo), la frustrazione di perdere vite per colpa dei controlli si fa sentire un bel po'. Allo stesso modo, comunque, bisogna riconoscere la fantasia degli sviluppatori della divisione canadese di Ubisoft per aver inventato situazioni davvero spettacolari e divertenti da "risolvere", che da sole valgono il prezzo del gioco. La realizzazione tecnica è di ottimo livello, con gli spigoli dei modelli poligonali che vengono nascosti dalle ridotte dimensioni nella visuale standard e una serie di scenari davvero belli da vedere. Le animazioni del Principe sono di ottima fattura, anche se per ovvi motivi non è stato possibile replicare l'effetto "wow" che accompagnò l'uscita dell'originale Prince of Persia, in cui si vide la prima forma assoluta di motion capture.

Conclusioni

Multiplayer.it
7.5
Lettori (21)
8.3
Il tuo voto

Grazie ai suoi numerosi e brillanti enigmi, nonché a un gameplay che si arricchisce di nuovi elementi man mano che si procede fra gli scenari, Prince of Persia: Le Sabbie Dimenticate nella sua versione per PSP si pone come un omaggio ideale al classico di Jordan Mechner, una rivisitazione in chiave moderna che pur rimanendo ancorata al 2D pone il giocatore di fronte a sequenze divertenti, appassionanti e spesso "hardcore". Purtroppo alcune situazioni, relative da una parte al sistema di controllo e dall'altra a mancanze del gioco stesso, finiscono per creare un bel po' di frustrazione e a rendere determinate prove più impegnative di quanto non siano in realtà. Si tratta di un difetto che talvolta può davvero spingerci a lanciare la PSP contro un muro, ma che al contempo rende il superamento delle sfide (magari dopo decine di prove ed errori) ancora più rinfrancante. Un'esperienza breve ma intensa, in definitiva.

PRO

  • Enigmi di grande valore
  • Gameplay "vecchia scuola"
  • Tecnicamente ben fatto

CONTRO

  • Qualche problema con i controlli
  • Spesso frustrante
  • Un po' troppo corto