I'm blue(print) da ba di da ba da

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I fratelli Pickford sono due sviluppatori che dal 1985 ad oggi hanno lavorato su una grande varietà di titoli per PC e console casalinghe, e che da qualche anno costituiscono da soli la software house Zee-3, impegnata nel mobile gaming. Un bel giorno, i due trovano in soffitta dei curiosi incartamenti che altro non sono che le direttive per un puzzle game ideato da un loro antenato nel 1888: una volta realizzata la genialità del progetto, ai fratelli Pickford non rimane che convertire il tutto in un'app per iOS, intitolandola Magnetic Billiards: Blueprint...

L'ipnotismo del magnetismo

Ad esclusione della prima parte riguardante lo storico degli sviluppatori, questa bizzarra storiella costituisce il vero background del prodotto che andiamo ad analizzare, estremamente interessante al di là dell'evidente fantasia di chi l'ha ideato. Il gameplay prende liberamente spunto dal biliardo, nel senso che bisogna colpire delle palline con una stecca (comodamente sostituita qui dal dito dell'utente sul touchscreen) all'interno di un piano di gioco rettangolare: le analogie con il pool si fermano però qua, visto che tutto il resto è un totale ribaltamento delle regole classiche. Anzitutto non ci sono buche, ma le palline vanno eliminate dal tavolo facendo unire tutte quelle dello stesso colore, da cui l'accezione "magnetic" nel titolo dell'app. I fratelli Pickford hanno reso il tutto però molto più interessante con altri geniali accorgimenti: ecco dunque che i punteggi migliori non si ottengono liberando lo schermo con meno mosse possibili, ma al contrario sfruttando al massimo sponde, rimbalzi e strisciate tra sfere di colore diverso, tutti elementi che attivano moltiplicatori, combo e così via. In buona sostanza, giocando a Magnetic Billiards: Blueprint bisogna cercare di tirarla per le lunghe, unico vero modo per aspirare agli hi-score. Un obiettivo utile non solo per il proprio ego, ma indispensabile a sbloccare nuovi tavoli, visto che la valutazione ottenuta alla fine di uno stage consente di riempire un'apposita icona a forma di chiave.

Mettendo in preventivo qualche partita necessaria ad assimilare per bene le non immediatissime meccaniche ludiche, basta davvero poco per appassionarsi pericolosamente al titolo Zee-3, ritrovandosi a ripetere più volte uno stesso stage per ottenere l'agognato punteggio massimo. E se è vero che l'appetito vien mangiando, allora tutti quelli che apprezzeranno la modalità principale di Magnetic Billiards: Blueprint non esiteranno ad acquistare i gustosi contenuti aggiuntivi. Al momento della stesura dell'articolo, l'applicazione è infatti gratuita e consente l'accesso ad i primi venti tavoli di gioco: successivamente, l'utente può scegliere se spendere 2,99 Euro per sbloccare un pacchetto contenente altrettanti livelli, tre modalità extra ed il diritto gratuito a tutti i futuri aggiornamenti, oppure acquistare i singoli elementi che gli interessano ad un prezzo inferiore. Visto che non si tratta di grandi importi, il nostro consiglio è quello di optare per la prima opzione, non fosse altro per l'alto tasso di sfida garantito dagli stage avanzati, mentre le sezioni secondarie (chiamate Relentless, Sardines e Countdown) costituiscono delle gradevoli variazioni sul tema e poco più. Vincente nell'ambito del gameplay, Magnetic Billiards: Blueprint merita un plauso anche per l'originalità della veste grafica: coerentemente con le strampalate premesse del prodotto, la schermata di gioco è visualizzata proprio come se si trattasse di un prototipo disegnato a mano su carta blu. Alla funzionalità estrema di questa soluzione si accompagnano delle gradevoli esplosioni di colore e di effetti speciali che sottolineano mosse particolarmente riuscite o la conclusione del livello, il tutto mentre delle voci volutamente artificiose scandiscono i progressi dell'utente e gli stessi fratelli Pickford fanno capolino di tanto in tanto per complimentarsi...