Il gioco è disponibile per il download tramite Xbox Live
Cosa hanno fatto i Remedy dopo Max Payne 2? Hanno fatto un gioco per cellulari, Death Rally, e tribolare milioni di fan in tutto il mondo. Alan Wake avrebbe dovuto essere un free roaming dell'orrore, un thriller come mai s'era visto prima e, dopo anni di sviluppo sotto l'egida di Microsoft e dopo aver abbandonato la versione PC, ne è uscito un buon gioco che ha provato a fare delle cose, alcune bene e alcune un po' meno bene, riuscendo comunque a lasciare un segno, soprattutto da quando è stato distribuito in digital delivery.
Quella del 2012 si è trasformata nella coda d'inverno di Alan visto che, insieme alla tanto agognata versione per Personal Computer del primo capitolo, il team capitanato da Sam Lake è riuscito anche a sfornare un episodio inedito: Alan Wake's American Nightmare via Xbox Live. Come già era successo per i DLC usciti su Xbox 360 in coda al primo episodio, anche qui Remedy sperimenta una formula ricchissima di potenziale con un paio di trovate che, se mantenute e coltivate nel vero e proprio sequel, potranno dar vita a un gioco eccellente. Qui servono per passare un po' di tempo, divertendosi con un personaggio sicuramente riuscito, in un mondo pieno di fascino e d'ombre.
Obiettivi Xbox 360
I 200 punti di Alan Wake's American Nightmare, suddivisi in 12 obiettivi, sono facilmente ottenibili con un po' di perseveranza. Si tratta di finire il gioco, raccogliere tutti i manoscritti (alla prima passata ne abbiamo mancato soltanto uno) e di giocare alla modalità Arcade. Insomma, non è un'impresa improba
Night Spring
Alan Wake's American Nightmare non ha una vera e propria collocazione temporale. Alan è sempre rinchiuso nella realtà oscura in cui è stato intrappolato e vaga alla ricerca della moglie. Questa volta, però, l'entità si prende gioco di lui mettendolo contro a Mr Graffio (il gioco è completamente sottotitolato in italiano con l'audio originale in inglese), suo alter ego malvagio, che devasta una zona desertica dell'Arizona, cercando di far ricadere su di lui tutte le colpe, in quello che è l'episodio di un serial TV, Night Springs, a cui Alan ha collaborato prima di diventare uno scrittore di fama. L'azione è rimasta quella di sempre, col combat system che ancora non accenna a invecchiare, tutto incentrato sugli scontri che mettono lo scrittore contro essere umani posseduti dalle tenebre, che vanno prima dissolte a colpi di torcia e poi eliminate con le armi da fuoco. Quando gli avversari si fanno troppo vicini, una via di fuga è ottenibile premendo il grilletto alto sinistro, con la telecamera che esalta l'aggressione e rallenta la velocità creando sequenze spettacolari e ad alta tensione. Il tutto è accentuato dal motore poligonale proprietario che continua ad avere uno dei migliori sistemi di illuminazione dinamica utilizzati in questa generazione di hardware e che si esalta quando si lanciano bengala e granata accecanti. Le vaste zone esplorabili del primo episodio vengono sostituite qui da tre ambientazioni, non molto ampie, in cui combattere e raccogliere i testi del romanzo che Alan deve modificare per venire a capo della sua nemesi.
Le pagine, che prima servivano solo per conoscere i dettagli della trama e gli stati d'animo dei protagonisti, qui vengono in aiuto anche per rimpolpare l'arsenale del protagonista. Le armi, infatti, oltre a essere reperibili esplorando i fondali, si trovano in una serie di bauli che si aprono raccogliendo il numero richiesto di fogli mancanti, dando così un senso più compiuto a quella che prima era una raccolta riservata solo ai cacciatori di emozioni letterarie o di obiettivi. Se da una parte, poi, scompaiono quasi completamente le occasioni di interazione coi personaggi non giocanti - ce n'è uno per ognuna delle tre zone - molto interessante è la soluzione che viene richiesta per procedere all'interno del gioco, ovvero quella di risolvere un paio di puzzle ambientali facendo riferimento a quanto scritto dal protagonista. Si tratta di poco più di un'intuizione che si spera abbia un seguito e che qui non distoglie dalla parte più action del gameplay, che la fa da padrona e che potrebbe non convincere chi ricorda con affetto le sezioni esplorative e più malate del primo capitolo.
Curiosità
Un altro punto di forza di Alan Wake è la colonna sonora. Anche Alan Wake's American Nightmare non fa eccezione con un commento audio decisamente sopra la media tra ottime musiche ed effetti sonori. Non mancano le perle d'autore come un brano dai Kasabian (non li conoscete? Vergogna!) e un cantautore inglese misconosciuto in Italia: Ed Harcourt. Proprio suo è il pezzo di chiusura del gioco, Watching the sun come up, che vi consigliamo d'ascoltare con attenzione. Magari dopo averlo finito, per non rovinarvi la sorpresa...
In Alan Wake's American Nightmare si spara, si scatta e ci si diverte per circa quattro/cinque ore di gioco, perdendosi a raccogliere più pagine e godendosi tutti i dialoghi fra i protagonisti, comunque ben caratterizzati. Il motore, come detto, è invecchiato piuttosto bene e, se pur c'è qualche scaletta di troppo e anche se i modelli dei personaggi non vantano le texture del capitolo su Dvd, il complesso è ancora attuale e degno d'ammirazione, soprattutto nel mai troppo decantato sistema d'illuminazione. La storia non è all'altezza del precedente, ma è comunque curata e con una virata verso sequenze recitate dal "vivo" che danno sempre il segno di un team che ci tiene a distinguersi, soprattutto spostandosi nel campo del digital delivery. Certo, la limitazione data dal peso del download, meno di due giga, si riverbera sulle sole tre locazioni, attraverso le quali bisogna passare necessariamente per 3 volte, chiamati a ripetere la stessa sequenza d'eventi come in una versione horror de "Ricomincio da capo", capolavoro comico con Bill Murray del 1993. Questa sequenza d'eventi è giustificata a livello narrativo e non scalfirà minimamente l'entusiasmo di chi si faccia catturare dalla storia e da quanto accade, ma di certo farà storcere il naso a chi si aspettava qualcosa di più simile al primo capitolo. Una volta finito il gioco viene in aiuto l'ottima modalità arcade, una sorta di Orda da giocare in solitaria in cui sopravvivere accumulando bonus (ogni schivata e ogni uccisione fa salire un moltiplicatore di punti, che poi cala col tempo e che si azzera quando si viene colpiti) e centellinando le armi e i punti di ristoro energia, ovvero quei lampioni che proteggono il nostro eroe, ma che si spengono una volta utilizzati. Proprio la penuria di armi, le casse da aprire con le pagine che vengono in aiuto anche qui legando la storia a questa modalità, e la buona conformazione delle mappe donano al titolo quel pizzico di strategia e di ansia in grado di coinvolgere a dovere il giocatore. Al termine di ogni mappa viene attribuito un punteggio e una valutazione, a seconda di quanto fatto e, se si è sopravvissuti sino all'alba, si può accedere all'ambientazione successiva. Insomma, un bel corollario per un gioco che indubbiamente vale quel che costa.
Conclusioni
Alan Wake's American Nightmare conferma la buona direzione presa da Remedy che, tra questo episodio e i recenti successi della versione PC, può dirigersi tranquilla verso un vero e proprio seguito che in tanti, a questo punto, si aspettano. Questo capitolo, che non assolve pienamente al ruolo di un gioco completo in ogni sua parte, come titolo in digital delivery dimostra però carattere, cura e offre il solito roccioso gameplay. Le parti esplorative sono ridotte ai minimi termini e la struttura potrebbe non convincere tutti ma, al prezzo di 1200MP, tra storia, modalità arcade e il fascinoso Alan, c'è tutto quel che serve per consigliarne l'acquisto. E occhi bene aperti, ché nelle tenebre c'è un sacco di brutta gente...
PRO
- Solito fascino e cura per i dettagli
- Tra le migliori meccaniche da action shooter
- L'illuminazione
- La modalità arcade
CONTRO
- Struttura limitata
- Circa quattro ore per finirlo
- Idee interessanti appena accennate