Versione testata: iPhone
I possessori di iPhone e iPad hanno avuto la fortuna, negli ultimi anni, di potersi godere alcuni dei migliori sparatutto bidimensionali di origine nipponica. Vengono subito alla mente DoDonPachi Resurrection e il recente DoDonPachi Blissful Death, imperdibili per qualsiasi appassionato nonostante si tratti di produzioni che risalgono originariamente a dieci o dodici anni fa. Quello tra la fine degli anni '90 e l'inizio degli anni 2000 è stato di certo un periodo d'oro per il filone, che ha visto la nascita di gioiellini come Einhander (PlayStation 2) o Ikaruga (arcade, Dreamcast, GameCube e infine XBLA), capaci di introdurre elementi innovativi laddove sembrava impossibile poter fare qualcosa di originale.
Ci sono però anche titoli relativamente recenti che si sono distinti per la propria qualità, ed è appunto il caso di Dariusburst: nato su PSP nel 2009 e portato nelle sale giochi giapponesi l'anno successivo, lo sparatutto prodotto da Taito e sviluppato da Pyramid offre una gestione interessante del classico "beam" e dei potenziamenti per le armi, nonché la possibilità di scegliere di volta in volta il percorso da intraprendere per arrivare al confronto finale, su un tabellone piramidale in stile OutRun composto da un totale di undici livelli, che raddoppiano grazie alla presenza dell'Original Mode. Il debutto di Dariusburst SP (laddove "SP" sta per "Second Prologue") su App Store ci permette dunque di apprezzare una visione alternativa dei "bullet hell", in cui appunto la quantità di proiettili su schermo (e, di conseguenza, il grado di sfida) è inferiore alla media in quanto si punta su altri elementi per valorizzare la rigiocabilità del prodotto e la sua durata nel tempo. Chi vuole approfittare dell'occasione sappia, però, che il gioco viene proposto a uno dei prezzi più alti che si siano mai visti sulla piattaforma digitale Apple: 8,99 euro.
Spara a tutto? Ma anche no
Come accennato poc'anzi, la filosofia alla base di Dariusburst SP differisce dalla tradizione dei "bullet hell", che del resto si presentano quasi sempre nella forma di sparatutto a scorrimento verticale anziché orizzontale. Nel corso della nostra disperata missione per salvare l'universo, a bordo di un singolo Silver Hawk contro un'intera flotta aliena, ci troveremo a schivare una quantità relativamente bassa di proiettili, muovendoci più che altro allo scopo di centrare meglio gli assembramenti di veicoli ostili che procedono seguendo un preciso pattern, per poter raccogliere poi il potenziamento rilasciato. Quest'ultimo, a seconda del colore, va a migliorare la resa della nostra arma principale, dei missili a ricerca e degli scudi. L'arma principale all'inizio è rappresentata da una coppia di missili, ma raccogliendo i power-up può trasformarsi in un laser molto sottile oppure, nell'ultimo stadio, a una sorta di "onda d'urto" di grande efficacia.
È interessante, inoltre, la possibilità di poter contrastare il fuoco nemico con qualcosa dello stesso genere: i missili distruggono i missili, i laser annullano i laser e così via. Al termine di ogni livello parte il confronto con il boss di turno, e in tale frangente gli sviluppatori hanno fatto un ottimo lavoro, dotando questi grossi nemici di un design azzeccato e di elementi interagibili che "saltano" quando vi concentriamo il fuoco, rivelando la struttura sottostante fino alla sua completa distruzione. I boss risultano piuttosto resistenti ai normali proiettili, dunque torna utile il "burst", ovvero un potente raggio luminoso che a seconda del Silver Hawk selezionato a inizio partita (ce ne sono quattro, due disponibili da subito e due da sbloccare) rimane ancorato alla navicella oppure viene "rilasciato" in una determinata zona dello schermo e può essere eventualmente "orientato" per seguire il proprio bersaglio. Il "burst" si ricarica semplicemente quando distruggiamo delle unità nemiche, dunque è semplice averne sempre un po' a disposizione, anche perché la sua emissione può essere interrotta quando lo desideriamo per non consumare completamente la relativa barra. Il gameplay di Dariusburst SP si rivela dunque solido e divertente, con tre possibili livelli di difficoltà (easy, normal e hard) e la possibilità di prendere ogni volta strade alternative per ottenere un finale differente, nonché cimentarsi con l'inedito Original Mode (creato appositamente per la versione iOS) e con il Mission Mode, in grado di moltiplicare la durata dell'esperienza. Eccellente la grafica poligonale, molto originale l'accompagnamento musicale. Tutto perfetto, quindi? Purtroppo no: i controlli touch sono precisi ma riproducono lo spostamento delle dita con un rapporto 1:1, ovvero non ci permettono di coprire l'intera lunghezza dello schermo con la navicella senza dover effettuare trascinamenti multipli, a differenza degli episodi di DoDonPachi, che da questo punto di vista sono inarrivabili.
La versione testata è la 1.0.0
Prezzo: 8,99€
Link App Store
Conclusioni
Dariusburst SP è un eccellente sparatutto a scorrimento orizzontale, che rinuncia all'approccio "bullet hell" in favore di elementi quantitativi, rappresentati dalla possibilità di selezionare il proprio percorso man mano che completiamo i livelli (in stile OutRun) per accedere poi a finali differenti, nonché dalla presenza di due corpose modalità extra che moltiplicano la durata dell'esperienza e ci garantiscono, dunque, ore e ore di divertimento. Il design dei nemici è azzeccato, in particolare i boss, e gli scenari offrono un discreto spettacolo visivo (specie nell'Original Mode, in cui gli sfondi sono più ricchi e vari). La gestione delle navicelle (la metà delle quali sbloccare), dei potenziamenti e del "burst" rappresenta infine un ottimo modo per rendere più fresco e accattivante il gameplay, con l'unico problema di un sistema di controllo touch preciso ma "limitato".
PRO
- Tanti livelli e modalità alternative
- Ottimo comparto tecnico
- Interessante gestione dei potenziamenti
CONTRO
- Sistema di controllo preciso ma "limitato"
- Prezzo decisamente alto