Può sembrare strano ma il golf si presta a una quantità di reinterpretazioni videoludiche davvero notevole, come abbiamo visto in diversi casi, e questa recensione di Birdie Crush: Fantasy Golf non fa che confermare questa bizzarra tendenza. D'altra parte, dopo aver visto un adventure RPG in stile Zelda basato su questo sport in Golf Story, questa particolare digressione nell'ambito degli RPG con innesti da visual novel nipponiche non sembra nemmeno la più strana tra quelle possibili, ma certo si piazza in una buona posizione. Tutta la storia ruota intorno a Delion Bridge, una prestigiosa accademia in cui i ragazzi cercano di imparare l'arte del golf, al contempo sviluppando rapporti interpersonali e distinguendosi sul campo con l'apprendimento di nuove tecniche e abilità speciali in grado di portarli a scalare la classifica generale dei giovani più promettenti. C'è dunque una sorta di storia che lega insieme le varie partite e che riesce a caratterizzare in maniera particolare questo titolo, arricchendo l'esperienza sul campo con un racconto progressivo, anche se la narrazione non è proprio profonda e sviluppata.
Si tratta comunque di un costrutto narrativo quasi da visual novel, in effetti: questa è l'impressione che emerge dopo qualche minuto di gioco, superata una fase d'intermezzo in cui scegliamo il personaggio tra i quattro disponibili e si assiste all'inizio della storia, con i classici dialoghi composti da schermate parzialmente animate, parlato in giapponese e testi (lodevolmente) trascritti in italiano. Tuttavia, si scopre ben presto che l'anima del gioco si trova in verità sul campo da golf, dove viene messa in scena un'interpretazione arcade del celebre sport dotata anche di una certa complessità, contravvenendo un po' alle prime impressioni. All'azione tra mazza e pallina si aggiunge poi una gestione piuttosto profonda dei personaggi, che progrediscono e si evolvono sullo stile del gioco di ruolo, anche grazie alle immancabili micro-transazioni che sostengono tutta l'impalcatura da free-to-play.
La magica arte del golf
Piazzati sul campo da golf, il gameplay non si distanzia moltissimo dalle interpretazioni arcade di questo sport che abbiamo visto in Everybody's Golf per esempio, o addirittura nello storico Neo Turf Masters, al di là ovviamente della caratterizzazione anime presente in Birdie Crush. I percorsi sono estremamente fantasiosi come scenari ma si tratta comunque di cercare di mettere la palla in buca con il minor numero di tiri possibile, evitando ostacoli e cercando le traiettorie migliori proprio come ci si aspetta da un gioco di questo genere. Possiamo impostare la direzione, l'effetto e la potenza dello swing, calcolando il vento e altre possibili variabili come la conformazione del terreno in brevi e semplici passi, attraverso un'interfaccia chiara ma che non rinuncia a tenere in considerazione tutti gli elementi che concorrono a rendere complesso il golf. Solo che ovviamente il tutto risulta piuttosto semplificato, rispetto a una vera simulazione, per quanto riguarda la gestione elementare della fisica e soprattutto l'introduzione di elementi ben poco realistici come power-up e abilità speciali, che donano a Birdie Crush un tono tutto particolare.
Oltre ai bonus che possiamo raccogliere direttamente lungo i percorsi, in questo ambito rientrano le numerose micro-transazioni incentrate sulla personalizzazione dell'aspetto dei giocatori, le pozioni in grado di incrementarne le statistiche e le abilità speciali che possono essere attivate in gara e tutto un microcosmo di acquisti tra valuta in-game, accesso a campionati speciali, costumi e tanti altri elementi aggiuntivi che verosimilmente rappresentano il motore economico del gioco, essendo un free-to-play. È probabile che con l'avanzare delle competizioni il tasso di sfida costringa al ricorso di qualche accessorio a pagamento, ma almeno in una buona prima fase è possibile sorvolare tranquillamente sugli acquisti in-app, contando anche sulle ricompense che si ottengono giocando, effettuando il login o attendendo la ricarica dei vari contatori.
Sul fronte tecnico, Birdie Crush conta su ottimi modelli poligonali, anche se la presenza di soli quattro personaggi attualmente limita alquanto la varietà visiva. In maniera simile, i percorsi con le varie buche sono molti ma si limitano a ruotare poche variazioni di scenario, sebbene sia probabile un ampliamento progressivo anche attraverso aggiornamenti nel prossimo periodo. Di buona qualità anche le scene d'intermezzo in stile visual novel, con un disegno in stile anime piuttosto standard ma pulito e ben caratterizzato.
Conclusioni
Il primo impatto può essere spiazzante ma Birdie Crush: Fantasy Golf è a tutti gli effetti un gioco di golf, sebbene le variazioni molto particolari lo rendano una sorta di arcade con elementi RPG applicati. Le fasi sul campo richiamano proprio la tradizione del genere, salvo l'applicazione di power-up e altre stranezze che comunque non eliminano del tutto certe complessità tipiche dei titoli basati su questo sport, rendendolo un gioco molto peculiare ma che può piacere a chi semplicemente apprezza le derivazioni più spensierate del golf. Al momento pecca un po' di varietà e quantità di contenuti tra personaggi e percorsi, ma è probabilmente destinato ad espandersi su entrambi i fronti, mentre l'impalcatura delle micro-transazioni affiora inesorabilmente sul lungo termine, nella personalizzazione avanzata e nell'evoluzione dei giocatori. Trascurabile l'impianto narrativo, che poteva essere molto più sviluppato vista l'impostazione simil-visual novel.
PRO
- La meccanica in stile golf funziona bene
- Caratterizzazione colorata e interessante, sulle prime
- Non rinuncia ad alcune profondità tipiche dello sport
CONTRO
- Power-up e colpi speciali possono sbilanciare la sfida
- Micro-transazioni in agguato sul lungo termine
- Poca varietà di scenari e personaggi