"L'avventura punta e clicca è morta. Viva l'avventura!"
Il terzo capitolo della saga di Broken Sword promette un'esperienza di gioco tridimensionale completamente nuova e ambisce a soppiantare la controversa tradizione dell'avventura "punta e clicca": c'è chi sostiene che questa stia esalando gli ultimi respiri, avendo ormai giocato tutte le sue carte, e chi invece la difende a spada tratta, dichiarandola semplicemente in crisi. In occasione di una presentazione all'ECTS di Londra, Charles Cecil è stato categorico a tale proposito: "L'avventura punta e clicca è morta. Viva l'avventura!". Un'affermazione difficile da contestare, in questo periodo in cui il genere è agonizzante, ma coraggiosa se si pensa che viene proprio dal papà di Broken Sword e da una software house che si è fatta un nome grazie ad avventure di stampo indiscutibilmente classico!
Fin dal primo impatto col Sonno del Drago, in effetti, di novità se ne notano parecchie: innanzitutto un mondo completamente tridimensionale che, oltre a rendere l'esplorazione più dinamica e coinvolgente, apre nuove possibilità d'interazione con l'ambiente, incidendo sulla natura stessa dei puzzle; ci sono poi evidenti contaminazioni dei generi platform e stealth, che introducono qualche sequenza d'azione volta a variare e movimentare il ritmo di gioco. Sicuramente non passerà inosservata l'interfaccia poco familiare: pare che per Revolution Software non sia morta solo l'avventura "punta e clicca" ma anche il mouse. In poche parole, sarà il caso di dimenticarselo e rassegnarsi a tornare alla buona vecchia tastiera. E' dunque lecito parlare d'innovazione vera e propria? Dipende da cosa s'intende per "innovazione": sarebbe più corretto parlare d'ibridazione e aggiornamento estetico, dell'avvicinamento dell'avventura ad altri generi e soprattutto alla dimensione dei giochi per console. In un certo senso, un'evoluzione c'è stata, ma promettere una rivoluzione forse è stato un azzardo da parte degli sviluppatori. Tutto questo nulla toglie al fatto che Broken Sword 3 tecnicamente si attesti a livelli altissimi e che, per la gioia di appassionati tradizionalisti o meno, sia comunque una delle migliori avventure grafiche in assoluto da diversi anni a questa parte!
Il ritorno dei Templari
Questi cavalieri templari hanno sempre avuto il brutto vizio di accaparrarsi preziosi reperti archeologici e sfidare forze secolari che sarebbe meglio lasciare sepolte: la storia si ripete anche in Broken Sword 3 ma, se è vero che l'ordine fu smantellato da re Filippo di Francia nel 1307 e i suddetti cavalieri sono ormai scomparsi, chi sta disturbando il sonno del drago? Lo scopriremo viaggiando da un capo all'altro del mondo, in compagnia di due volti molto noti nel panorama delle avventure grafiche: l'avvocato americano George Stobbart e la giornalista francese Nico Collard. A riunire gli acclamati protagonisti della serie, questa volta, sono due spiacevoli delitti: George sopravvive a un atterraggio di fortuna in Congo solo per assistere alla spietata esecuzione dell'inventore che l'aveva convocato, dichiarando di aver scoperto una fonte d'energia apparentemente inesauribile; nel frattempo, a Parigi, Nico è alle prese con un'accusa di omicidio per essersi trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato (almeno apparentemente): la vittima è un hacker che, in realtà, era deciso a condividere con la stampa una clamorosa scoperta fatta dopo aver decifrato il manoscritto di Voynitch.
Accanto a una galleria di nuovi e affascinanti personaggi come Petra, la terribile antagonista di Nico, fanno il loro ritorno altre vecchie conoscenze del mondo di Broken Sword: lo scagnozzo Flap, lo studioso Bruno e il migliore amico di Nico, André Lobinaeu, che anche questa volta non potrà fare a meno di suscitare la gelosia del povero George. Tra i titoli d'avventura e d'azione degli ultimi anni, Il Sonno del Drago è forse il prodotto che più si avvicina all'ormai usurato concetto di film interattivo: inquadrature, musiche e dialoghi di qualità cinematografica fanno da contorno a momenti di esplorazione, riflessione, tensione e azione spericolata, punteggiati qua e là anche da una frizzante ironia. Il ritmo è sempre sostenuto e ravvivato dalle continue transizioni da un personaggio all'altro, che contribuiscono al coinvolgimento nell'evoluzione della trama. Pur non offrendo un'esperienza videoludica rivoluzionaria, il gioco riesce a preservare un'aurea di freschezza e originalità dall'inizio alla fine.
Non solo puzzle
In quanto avventura, questa ha anche il pregio di essere relativamente lunga rispetto ad altri titoli di recente uscita. Oltre a un bel filmato conclusivo, dopo aver completato il gioco, otterrete una sorpresina nel menu principale. In aggiunta alle opzioni e ai salvataggi, nella galleria extra del menu si può accedere a una breve lezione di storia sui Cavalieri Templari, un'introduzione ai misteri del manoscritto di Voynitch e un utile riassunto degli episodi precedenti. All'inizio di una nuova partita, ci vorrà qualche minuto per abituarsi all'insolito sistema di controllo via tastiera e il fatto che sia completamente personalizzabile nel menu delle opzioni non lo renderà meno scomodo: il personaggio si guida attraverso i tasti freccia, mentre i comandi d'azione s'impartiscono con altri quattro tasti (predefiniti come WASD) e variano a seconda delle circostanze – come si è detto, non c'è nulla da "puntare e cliccare", poiché le persone e gli oggetti con cui interagire sono contrassegnati da una stellina brillante e il nostro personaggio volterà automaticamente la testa verso di essi. Un sistema come questo sembra ideato espressamente per sfruttare le caratteristiche di un joypad e si rivela tutt'altro che naturale via tastiera!
Neppure l'inventario è dei più immediati: anche qui siamo costretti a scorrere gli oggetti disponibili coi tasti freccia e a scegliere le operazioni eseguibili tramite i quattro tasti azione. Tuttavia è graficamente gradevole e assolve il proprio dovere. E' disponibile anche un blocco per gli appunti che registra gli eventi e le scoperte più rilevanti per la soluzione del gioco. I dialoghi sono spassosi e ben ritmati: non annoiano mai e, se un personaggio secondario divaga inaspettatamente, è solo per strapparci un sorriso in più. Gli argomenti di conversazione vengono visualizzati con delle simpatiche icone colorate e non è mai difficile o irritante strappare agli altri personaggi le informazioni che ci servono. Alcuni degli scambi tra i due protagonisti non hanno nulla da invidiare al più brillante dei copioni cinematografici.
Non solo puzzle
George e Nico possono correre, saltare e muoversi furtivamente, ma gli avventurieri più sedentari non hanno nulla da temere: in genere, queste operazioni sono guidate o facilitate e volte esclusivamente a rendere l'esperienza di gioco più completa e realistica, senza nulla togliere alle avvincenti fasi di esplorazione e risoluzione degli enigmi. George sfoggerà un fisico invidiabile, spostando a destra e a manca un'infinità di casse ed eseguendo mirabili evoluzioni ginniche tra crepacci e mura apparentemente insormontabili! Tuttavia non c'è pericolo di finire l'avventura prematuramente, neppure durante gli "action event", ovvero quando ci ritroveremo immersi in un filmato interattivo e dovremo affidarci ai nostri riflessi per procedere tutti d'un pezzo. Alcuni dovranno essere ripetuti un paio di volte, prima d'imparare a premere il tasto giusto al momento giusto: ciò rischia di rivelarsi frustrante, poiché il gioco ci riporta automaticamente all'inizio della scena, in caso di errori fatali, ma ci obbliga a sorbirci ogni volta un filmato e i relativi dialoghi, senza possibilità alcuna di saltarli.
Tre dimensioni d'avventura
Veniamo ora all'ingrediente base di ogni avventura grafica: i puzzle sono sorprendentemente vari e sempre ben inseriti nel contesto, se si escludono quelli legati allo spostamento di massi e casse, che all'inizio divertono ma ben presto diventano ripetitivi. Diversi enigmi si possono risolvere solo attraverso la collaborazione dei due protagonisti. Per la maggior parte sono basati sulla manipolazione di oggetti e macchinari per accedere alle aree successive: in breve tempo, sarete afflitti dalla sindrome di Indiana Jones e vi ritroverete a esaminare e tastare ossessivamente qualunque cosa appaia sullo schermo, dalla spazzatura alle ombre sui muri, nella speranza che apra il prossimo passaggio segreto o lasci cadere un altro indizio indispensabile! In quanto a difficoltà, i puzzle sono mediamente semplici e intuitivi, ma qualcuno darà del filo da torcere anche agli avventurieri più coriacei.
Tre dimensioni d'avventura
Anche se non sempre a livelli eccelsi, la grafica tridimensionale è buona e a tratti regala inquadrature davvero spettacolari, con un livello di dettaglio sorprendente a una risoluzione di 1024x768x32 (nel menu delle opzioni avrete comunque un'ampia scelta in fatto di risoluzione). Notevoli i modelli dei due protagonisti. Le ricche e vivaci ambientazioni in stile cartoon sono fedeli allo spirito della serie e rendono l'esplorazione gradevole, oltre che divertente - splendidi soprattutto gli effetti di luce e ombra. Le animazioni sono fluide, ma quelle facciali non sempre convincenti. L'unico neo è l'impossibilità di cambiare visuale, che si rivela drammatica soprattutto durante le scene d'azione frenetica o quando è necessario muoversi furtivamente per non farsi scoprire e, non avendo la telecamera sempre piazzata a nostro favore, ci tocca procedere a tentoni!
La colonna sonora, pur non regalando motivi indimenticabili, condisce elegantemente ogni fase di gioco, sottolineando i momenti salienti dell'avventura e contribuendo sempre a renderne vivida l'atmosfera cinematografica. Gli effetti ambientali sono ottimi, specie quando se ne gode con un sistema surround. Doppiaggio e localizzazione sono più che discreti e i casi in cui una battuta non suona convincente sono rari. Peccato solo per un bug sonoro che si manifesta occasionalmente, sovrapponendo due linee di dialogo e rendendole indecifrabili – non riguarda mai battute essenziali per il proseguimento dell'avventura, ma è strano che sia passato inosservato.
Commento
Una trama coinvolgente, dialoghi brillanti ed enigmi ben congegnati sono i capisaldi della saga di Broken Sword: tradirli sarebbe stato un affronto agli appassionati che per sei lunghi anni hanno atteso fiduciosi un nuovo capitolo della serie e su questi fronti Revolution Software non si è smentita. Su quello dell'innovazione, invece, ci aveva promesso tre dimensioni, azione e un'interfaccia rivoluzionaria: per quanto riguarda la temutissima transizione alla grafica 3D, tanto di cappello, ma delle componenti platform e stealth molti avventurieri farebbero volentieri a meno (se non altro, ne godrebbero in dosi più contenute e con un'interfaccia adeguata); inoltre, se innovare significa abbandonare l'ormai consolidata e funzionale interfaccia "punta e clicca" solo per regredire ai comandi via tastiera, allora preferiamo schierarci coi conservatori. Le suddette "innovazioni" potrebbero favorire lo sviluppo del genere su console, ma rischiano di contrariare i più esigenti amanti delle avventure tradizionali - tanto che chi dispone di una console farebbe meglio a evitare la versione per PC. Il coraggio di Cecil e i suoi va però assolutamente premiato, anche perché al di là di qualche piccola pecca Il Sonno del Drago è uno splendido film interattivo, che non mancherà di soddisfare gli appassionati di avventure grafiche e stuzzicare l'interesse degli amanti del genere Action- Adventure. Va da sé che per i fedelissimi di Broken Sword è un acquisto assolutamente irrinunciabile!
- Pro:
- trama avvincente e personaggi ben caratterizzati
- puzzle vari, ben strutturati e inseriti nel gioco
- nel complesso, ottima realizzazione tecnica
- Contro:
- senza un joypad, rimpiangerete l'interfaccia "punta e clicca"
- fasi stealth e Action Event rischiano di essere frustranti
- troppe casse da spostare nel mondo di Broken Sword!
Una software house che non dorme
Nata da una costola della compianta Virgin Interactive, negli anni '90 la britannica Revolution Software è riuscita ad affermarsi tra i maggiori sviluppatori di avventure grafiche in Europa: dopo aver esordito con "Lure of the Temptress", ha raggiunto il grande successo commerciale nel 1996 con "Broken Sword: The Shadow of the Templars", confermandolo l'anno successivo con il seguito "Broken Sword: The Smoking Mirror", campioni d'incassi sia su PC sia su Playstation. Più di un appassionato di avventure ricorderà i Revolution anche per l'avveniristico "Beneath a Steel Sky" o il più recente "In Cold Blood". 21