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Conan - Recensione

Il Cimmerio è tornato, evitate di trovarvi in prossimità delle sue possenti mani...

RECENSIONE di Antonio Fucito   —   12/10/2007
Conan
Conan
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Quando è arrivato in redazione, il nuovo gioco di Conan si è subito presentato nel migliore dei modi, e tutto grazie al fatto che riprende molto da vicino, come caratterizzazione e disegni del personaggio principale, il romanzo scritto da Robert Howard, che con il suo particolare stile impregnato di violenza e personalità ha calamitato nel corso degli anni una schiera a dir poco numerosa di appassionati. Scacciato quindi il pericolo di vedere una nuova trasposizione di Schwarzenegger anche su PlayStation 3 e Xbox 360, andiamo ad analizzare un po' più nel dettaglio questa nuova avventura di Conan il Cimmerio, rigorosamente armati di asce, coltelli e di una buona dose di stress da scaricare.

Commento

Conan è un titolo "ignorante" nel senso buono del termine, un hack and slash duro e crudo che riprende in pieno lo spirito del suo creatore, perfetto per passare qualche ora all'insegna del divertimento ma anche di un'ottima varietà derivata dal sistema di combo e dagli incentivi per utilizzarne il numero più alto possibile. Peccato che manchi di spunti originali o di momenti memorabili, e che la longevità, così come gli extra, sia ridotta ai minimi termini. Consigliato per gli amanti di Conan e del genere, anche alla luce delle poche alternative disponibili al momento.

Pro

  • Ottima varietà delle combo
  • Divertente e appagante
Contro
  • Tecnicamente nella media
  • Longevità bassa e pochi extra

La morte nera

L'episodio appena uscito nei negozi può essere considerato un continuum del romanzo, con il quale condivide l'ambientazione e le caratteristiche di Conan, che potremmo inglobare sotto due aspetti principali: sesso e violenza. Già a partire dalle prime fasi di gioco non mancano infatti decapitazioni, amputazioni e in generale dinamiche efferate per avere la meglio sui nemici, unitamente al salvataggio di belle donzelle che non hanno remora a mostrare il seno e a ringraziare adeguatamente il nostro barbaro (quest'ultima parte la desumiamo noi, ovviamente). Il tutto però è riprodotto, almeno a detta di chi scrive, in una maniera assolutamente non disturbante o eccessiva (ma ovviamente non adatta ad un pubblico adolescente) e che si innesta perfettamente con quello che una persona si aspetta quando sceglie di comprare il gioco per il personaggio su cui è basato.
La storia, come accade spesso in questi casi, funge da pretesto per l'azione vera e propria e per le varie ambientazioni, ma è anche legata a doppio filo con Conan, che dopo una breve sessione iniziale di gioco si trova a dover recuperare tutti i pezzi magici della propria armatura, ognuno dei quali, quasi scontato dirlo, permette di acquisire una nuova magia, selezionabile poi con la croce digitale e con la pressione del grilletto sinistro.

Conan - Recensione
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La morte nera

Il punto cardine della produzione sviluppata dai Nihilistc Software è rappresentato però dal sistema di combattimento e dalle combo a disposizione. Il prode Cimmerio dispone infatti di tre configurazioni di armi, quelle ad una sola mano, quelle a due mani ed infine quelle doppie, che influiscono sulla velocità, efficacia e potenza degli scontri. La cosa interessante è che, soprattutto al livello di difficoltà più alto (ne sono disponibili tre) il loro utilizzo va alternato in base alla tipologia di nemici e boss. Per fare qualche esempio più specifico, avere spada e scudo permette di sferrare colpi leggeri ma immediati, nonchè di parare la stragrande maggioranza dei fendenti avversari; lo spadone a due mani invece di mandare in frantumi uno scudo nemico o "spezzare" la sua parata, ma risulta lento contro avversari dotati di contrattacchi veloci.
Il sistema di combo si inserisce molto bene in questo contesto, con un campionario di mosse eccezionale per numero e che risulta essere al contempo spettacolare visivamente parlando (e qui il grado di violenza raggiunge la sua vetta più alta) ed efficace per proseguire senza troppi patemi. Le mosse si acquisiscono spendendo alcuni punti, che possono essere accresciuti sconfiggendo i nemici, aprendo alcuni bauli sparsi per lo scenario e salvando le già citate donzelle.

Nessun prigioniero

La varietà delle combo accontenta tutti i gusti, con prese (il tasto base è il cerchio), amputazioni, schiacciamenti e scaraventi. Ad ulteriore incentivo c'è il fatto che ogni volta che se ne usa una aumenta la percentuale di confidenza con la stessa e che una volta raggiunto il 100% si raddoppia il numero di punti acquisiti anche per rimpinguare la propria energia e la barra magica. Peccato che non siano collegabili tra di loro e che il grande numero disponibile renda diverse inutilizzate o poco utilizzate.
A chiudere il quadro del sistema di controllo ci pensano il tasto X per saltare, l'analogico destro per evitare i colpi e i dorsali R1 e R2 per alcune azioni basate sul contesto di gioco.

Conan - Recensione
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Nessun prigioniero

Lo svolgimento dell'azione è presto spiegato quindi: mazzate, mazzate e ancora mazzate, utilissime per scaricare lo stress e inframezzate da sporadiche sezioni platform e puzzle piuttosto elementari. Particolarmente curati sono invece gli scontri con i boss, che si protraggono per più sezioni e sono per la maggior parte interessanti, tranne un paio che diventano tediosi e l'ultimo particolarmente ostico. Questa è la sostanza di Conan, che seppur semplicistica assolve al suo scopo e incarna perfettamente il personaggio, regalando qualche ora di sano divertimento, un'ottima varietà e spinta a proseguire fino al completamento dell'avventura. Proprio a partire dalla durata però ravvisiamo i maggiori difetti del titolo, che abbiamo portato a termine dopo sole sei ore di gioco al livello di difficoltà intermedio, e per la presenza di pochissimi extra, che si limitano ad alcuni obiettivi da raggiungere durante la partita, classifica online dei punteggi e a concept art visionabili nell'apposita galleria. Se ci aggiungiamo la mancanza di una qualsivoglia modalità multiplayer, queste assenze sono abbastanza pesanti e vanno a minare la buona sostanza del titolo. L'ultimo trafiletto lo dedichiamo al comparto tecnico, che gode di fortune alterne. Apprezzabili sono gli effetti di luce, la riproduzione di Conan stesso e lo stile delle ambientazioni, così come la fluidità dell'azione e la riproduzione delle mosse finali. Meno invece la mole poligonale, la pulizia grafica e soprattutto le texture, che per diversi tratti sembrano andate in vacanza anzichè fare il loro dovere. Il sonoro segue la stessa falsariga della parte grafica, con motivi che alternano l'ispirato e l'anonimo e un doppiaggio completamente in Italiano, ben realizzato ma non troppo espressivo.

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