Millecinquecentosettantasei. Queste, sono le ore che abbiamo accumulato su Destiny all'alba del nono anno del progetto Bungie. Sessantacinque giorni interi in gioco (il numero di ore non conta né il tempo passato in orbita né quello nell'hub social). Una vita, quella vera, che inevitabilmente si lega a doppio filo con quella in gioco. Non avremmo mai pensato, guardando indietro, di ritrovarci qui, quasi nove anni dopo a raccontarvi perché L'Eclissi è forse la più grande bugia bianca che Bungie ha fatto ai suoi utenti e allo stesso tempo l'espansione ludicamente più equilibrata da quando Destiny 2 è entrato in commercio. Che siate appassionati oppure no, che siate semplici spettatori di un'epopea lunga e travagliata o parte in causa di questo viaggio, sappiate che il rettilineo finale è stato appena intrapreso per la Saga di Luce e Oscurità e che volenti o nolenti ci sarà un prima e un dopo tutto ciò.
Siamo pronti dunque a raccontarvi il nostro giudizio nella recensione de L'Eclissi la nuova espansione di Destiny 2.
Fatti e misfatti di Destiny 2: L'Eclissi
Abbiamo pensato a più riprese a come iniziare questa recensione e ogni volta trovavo sempre qualcosa che non funzionava come doveva. Riflettendo bene sull'importanza di questo articolo abbiamo poi trovato il bandolo della matassa. Quello che doveva essere l'inizio della fine, il punto di non ritorno, il sorpasso del male sul bene, è a conti fatti stato uno scivolone. L'inciampo di una storia che racconta una situazione che nello sport descrivono come paura di vincere. La nikefobia è qualcosa di concreto, ma se analizzata nel dettaglio è un preciso specchio della storia di Destiny negli ultimi anni.
Quando Bungie ha incastonato grandi passi decisi verso una strada fatta di scelte giuste, qualcosa di storto ha rallentato o addirittura arrestato questa crescita, riportando di nuovo ai nastri di partenza la situazione. Un anno fa elogiammo la potenza narrativa de La Regina dei Sussurri. Eppure oggi, L'Eclissi è narrativamente un passo indietro rispetto alla Regina dei Sussurri e le motivazioni di tale debolezza hanno un "nome e un cognome".
Non parliamo di un colpevole in carne e d'ossa, bensì di un momento specifico che rivisto alla luce dei fatti proposti nell'ultima espansione acquisisce un valore nuovo e una prospettiva all'epoca impossibile da osservare. Facciamo un passo indietro: era il 9 giugno 2020 quando Bungie annunciava la volata finale della saga di Luce e Oscurità. Nel 2020 avremmo avuto Oltre la Luce, nel 2021 La Regina dei Sussurri e nel 2022 L'Eclissi. Sebbene il titolo del progetto era provvisorio la key art dell'espansione era ben chiara. L'idea poi del trittico di espansioni incentrate sull'oscurità e la possibilità di introdurre in ognuna una sottoclasse che andasse a chiudere il cerchio, in maniera simmetrica come piace a Bungie, delle possibilità offerte al giocatore sembrava chiara. Ma nell'epoca dei rinvii tutto si sa, è molto precario e instabile e così ci siamo trovati un anno dopo a vedere il rinvio di questo progetto e l'allungamento dei tempi di La Regina dei Sussurri e di conseguenza anche di Lighfall che nel frattempo aveva cambiato la sua essenza di ultimo capitolo lasciando spazio al neo annunciato The Final Shape per il 2024.
Arriviamo però a noi, alla luce dei fatti e di quanto proposto da Bungie abbiamo due dettagli da prendere in considerazione: il primo riguarda lo spostamento della grafica principale proposta originariamente per L'Eclissi su The Final Shape (la piramide dentro il viaggiatore) e il secondo che riguarda le cinematiche di inizio e di fine di L'Eclissi. Senza troppi spoiler, quanto proposto nelle cinematiche risulta come un'unica sequenza inframezzata da una serie di missioni atte ad allungare il brodo (neanche poi tanto dato che si tratta di 8 missioni). Quello che è stato fatto, narrativamente parlando, è recidere l'inizio di quella che originariamente doveva essere l'espansione finale e renderla un prologo, diluito e con poco mordente.
Il Testimone è l'unica vera grande potenza narrativa a schermo. Un antagonista magnetico, dal design potente e minaccioso che buca lo schermo ogni volta che si presenta ma che purtroppo è limitato dal fatto che narrativamente compare troppe poche volte. Le uniche in cui lo fa (cinematica di inizio, dialogo con Calus e cinematica finale) vediamo tutto il potenziale inespresso di quello che sarebbe potuto essere, ma che non è stato. Calus, di nuovo proposto come avversario, è relegato a macchietta, mai in grado di incutere timore ne di portare in scena una vera minaccia credibile. Perfino uno dei momenti più drammatici legati a Rohan risulta piatto e quasi umoristico, quando invece avrebbe dovuto creare una sofferenza nel giocatore per una empatia che difficilmente riesce ad entrare in gioco.
Telascura e Neomuna
Se dunque narrativamente il gioco non ha consistenza e anzi offre una esperienza imbarazzante per contenuti e longevità, il paradosso si consuma nella proposta ludica. Tutto ciò che Bungie ha infatti proposto per migliorare il gioco dal punto di vista della qualità della vita, della snellezza dei contenuti e della immediatezza dell'approccio è forse la migliore versione dai tempi del primo Destiny. Durante la nostra anteprima vi avevamo parlato di come l'idea per L'Eclissi fosse quella di concentrarsi sullo snellire tutta una serie di meccaniche articolate che rendevano l'esperienza di gioco macchinosa e poco intuitiva.
Il buildcrafting che si divide in due rami: creazione di preset e gestione delle mod è davvero ben fatto e velocizza di molto il flusso di gioco. Si possono, infatti, creare dei preset dedicati a varie attività che salvano ed equipaggiano con un clic i pezzi di equipaggiamento con le relative mod che avete dedicato a quella attività e/o build. Proprio la gestione delle mod ora è molto più intuitiva con diversi cambiamenti che si legano alla natura del danno (stasi, vuoto, telascura, arco e fuoco) e soprattutto all'artefatto stagionale che ora rende perennemente attive le mod sbloccate. Insomma profondità maggiore per chi vuole esplorare di più il lato ruolistico e più intuitività per chi si approccia in maniera più casuale.
Discorso diverso per Neomuna e la Telascura. Dal punto di vista narrativo troviamo gli stessi problemi di cui sopra: Neomuna e la Telascura sembrano un corpo estraneo alla narrativa, non si capisce bene come e perché siano state buttate nel calderone senza un approfondimento. La città è vuota, spoglia, distrutta e poco offre a chi si aspettava finalmente una città viva con la disperazione degli abitanti invasi da una forza aliena misteriosa. A livello di art design, il carattere di Neomuna è molto piacevole sebbene stoni rispetto ai temi più cupi e misti al fantasy che Destiny e il suo sci-fi ha finora proposto. La Telascura invece è tanto divertente da utilizzare quanto poco contestualizzata (l'allenamento alla Karate Kid è davvero una delle cose peggiori dell'espansione). Per via dei suoi lunghi cooldown è sicuramente un passo indietro rispetto alla Stasi, ma resta il fatto che il coraggio di Bungie nel rivedere il sistema di movimento con l'introduzione del rampino va apprezzato.
Attività ed equipaggiamento
Come di consueto lasciamo alla fine tutta una serie di tematiche che più si legano al gusto personale di chi gioca. Le attività proposte sono infatti un grande calderone di già visto e di novità che alla fine dei conti risultano un mix piacevole di missioni. Assalti e attività stagionali restano piacevoli da giocare e da affrontare, così come le missioni esotiche. Discorso identico per le nuove armi e le nuove armature. In generale L'Eclissi offre uno stile molto cyberpunk, vaporwave che tra qualche picco di creatività e qualche scivolone si attesta su un valore tutto sommato accettabile anche se niente a che vedere con quanto fatto ad esempio con armi e armature della Città Sognante. Da elogiare i Tormentatori, unico guizzo davvero degno di nota tra le fila dei nemici. Difficili da battere ricchi di novità in termini di movimenti e affascinanti. Discorso simile per il Raid Radici dell'Incubo. L'attività principe dell'end-game è risultata bellissima a livello di ambientazione e stile artistico delle armi e delle armature ma poco stimolante dal punto di vista della longevità e delle meccaniche. Il raid è risultato il più completato di sempre nelle prime 48ore da quanto esiste Destiny, con perfino attiva la modalità contesa. Sorvoliamo invece sul design del boss finale.
Conclusioni
Destiny 2 L'Eclissi è niente di più di un prologo di The Final Shape. Sciapo e senza forza narrativa, l'espansione si aggrappa alle rare presenze del Testimone, eredità di una grandissima espansione come La Regina dei Sussurri. Spiace dirlo, ma la miglior versione del gameplay di Destiny 2 per intuitività e qualità della vita è ciò che salva L'Eclissi da un brutto tracollo che avrebbe fatto molto più rumore di così. Tra un anno Bungie sparerà il suo ultimo colpo in canna per la Saga di Luce e Oscurità e allora sì lì potremo tirare le somme di un viaggio lungo dieci anni.
PRO
- L'ecosistema ludico è ora più snello e intuitivo
- Gestione delle mod migliorata
- Telascura divertente da usare
CONTRO
- Narrativamente imbarazzante
- Calus impalpabile antagonista
- Neomuna è spoglia e a conti fatti inutile