La guida di Multiplayer.it
Multiplayer.it Edizioni pubblica e distribuisce la guida ufficiale di Fable 2, già disponibile nei negozi al prezzo consigliato di 14,90€. La guida, di 256 pagine interamente a colori, spiega per filo e per segno tutto quel che c'è da sapere su Albion, i suoi eroi, i segreti e le quest!
Dell'eroe, del cibo, dei figli e di un cane!
L’approccio di Fable 2 è unico fin dal momento della scelta del personaggio, scelta che non avviene con un potente editor col quale determinare le fattezze del proprio avatar fin nei minimi dettagli, ma semplicemente si sostanzia nella decisione di impersonare uno di due fratelli, un maschio o una femmina. La caratterizzazione, come nel primo gioco, avviene gradualmente, a seconda delle scelte fatte, del grado di cattiveria o bontà raggiunte, del tipo di abilità che si decide di far salire di livello, spendendo l’esperienza guadagnata in combattimento in uno dei tre parametri: forza fisica, abilità o magia. Gli altri fattori determinanti sono le ferite, le acconciature e i tatuaggi che si possono acquistare in giro per il mondo, e il modo in cui si recupera energia vitale. Come nella vita, mangiare tutte le schifezze che si trovano in giro è molto più facile che andare ogni volta a comprare pozioni magiche, ma il nostro personaggio ingrasserà di conseguenza. Inutile dire che quando abbiamo chiuso l’avventura su Albion, il nostro eroe aveva una pancia dalle proporzioni epiche! Diverso il discorso per quel che riguarda armi e vestiti, tutte caratterizzate e dotate di animazioni diverse, ma dal numero tutt’altro che stratosferico, cosa che farà storcere il naso ai puristi degli rpg più radicali.
La fase della gioventù del protagonista si risolve in un breve tutorial, in cui si apprendono le basi del gioco e il modo di relazionarsi con gli npc, i comprimari più importanti e, soprattutto, il cane che ci accompagna lungo tutto il viaggio. Di questo animale vale la pena parlare a parte, vista la qualità con cui ne son state realizzate animazioni e comportamenti, che strappano continui sorrisi e che, soprattutto, risultano determinanti nell’esplorazione delle aree: abbaiando ci avverte dei nemici in arrivo, dei tesori da dissotterrare o dei forzieri nascosti nel fondale. Sempre che sia di buon umore e in buona salute. Fondamentale risulta anche per l’interazione con i personaggi, visto che gli si possono insegnare tutta una serie di giochetti utili per far sorridere o indispettire gli abitanti di Albion. Ognuno di questi ha un indicatore che ci dice il suo grado di affinità con l’eroe, grado che può essere modificato con le numerose espressioni a disposizione e che si apprendono comprando gli appositi libri. E’ così che il piano sociale irrompe nel gioco vero e proprio, diventando determinante per ottenere sconti, farsi fare regali, per invogliare i propri sottoposti a lavorare quando si acquista un negozio, quando si vuole convincere una donna o un uomo ad innamorarsi o semplicemente a fare del sesso, protetto o meno, a seconda che si possieda un profilattico. L’esito, nel caso di un rapporto eterosessuale non protetto, potrà anche essere quello della gravidanza, che porterà alla nascita di un pargoletto a cui fare doni e con cui giocare. Pena il divorzio e l’abbandono del tetto coniugale!
Teorie economiche
Fare i soldi per gli acquisti più importanti, in Fable 2, è tutt’altro che semplice. Uccidere nemici, a meno di non potenziare le armi con gli add on necessari, non fa guadagnare denaro. Per farlo bisogna affittare case, vendere oggetti, fare dei mestieri, giocare d’azzardo o trovare forzieri. La cosa non è fine a se stessa, dato che solo acquistando certi palazzi si avrà accesso a determinati tesori, chiavi o addirittura quest. L’ultima e più clamorosa delle quali, tra l’altro, richiederà i risparmi di una vita o una scelta davvero terribile… della quale, però, non vi diciamo niente.
Una storia importante
Uno degli aspetti su cui i Lionhead hanno più lavorato è la consistenza della storia narrata, finalmente con i suoi momenti epici e con virate e colpi di scena degni di un rpg, pur mantenendo quell’intelligenza e quell’ironia che da sempre contraddistingue i lavori di Molyneux. Verso la fine, forse, la trama si risolve un po’ troppo in fretta e, vista anche la quasi totale assenza di cut scene, non riesce a dare quella zampata narrativa che ci si aspetterebbe dal finale di un gioco di questa portata, anche per il mancato sviluppo delle personalità di tutti i comprimari. Quel che conta, a nostro parere, è che il legame emotivo che si crea col proprio alter ego è al di fuori del comune, e che, una volta passata la bufera, resta una grandissima voglia di continuare a giocare col combat system, di trovare tutti i segreti, acquistare case e portare a termine tutte le quest, muovendosi tra brutti ceffi, avventurieri e prostitute. Il nostro orologio segnava 15 ore quando siamo arrivati in fondo la prima volta, con più di un terzo di quest ancora da finire, e con gran parte dei segreti da scovare. Senza dimenticare la rigiocabilità, visto che le scelte plateali e sporadiche del primo episodio lasciano il posto a tante piccole decisioni che vanno ad influenzare lo sviluppo del mondo in cui ci si muove. Imparando che anche il non affrontare una quest può portare a delle conseguenze e a dei cambiamenti che sarà possibile rilevare solo in seguito, con anche mutamenti alla conformazione del terreno e, quindi, alle quest disponibili.
Il patto è quello di entrare in sintonia con un titolo che invoglia continuamente il giocatore a fare le cose, più che a farsi domande, a giocare, piuttosto che a capire come farlo. Anche grazie ad un combat system molto immediato, che ha però una buona profondità e che non pone mai di fronte al fallimento della morte, visto che la sola penalizzazione che si subisce è quella della perdita di una minima quantità d’esperienza. Cosa questa che potrebbe non piacere agli amanti delle grandi sfide. Che però non potranno non apprezzare una modalità cooperativa che permette a due giocatori di affrontare qualsiasi quest o momento, raccogliendo entrambi esperienza e denaro, sia offline che online (anche se questa modalità non era testabile al momento della recensione). Nel co op locale, la telecamera si allontana e non è più orientabile liberamente e i due giocatori sono costretti a giocare senza separarsi, cosa che crea qualche problema soprattutto negli spazi più angusti. Il divertimento, però, è assicurato anche per chi vuole aggiungersi ad una partita, seppur, di pochi minuti.
Una storia importante
Ho visto un cane volare in un tramonto mozzafiato...
In questa Next Gen dell’utilizzo scriteriato del normal mapping, delle mille pareti metalliche e delle particelle usate a casaccio, Fable 2 è una vera e propria ventata d’aria fresca. Aria che pare di respirare quando ci si affaccia da una delle scogliere con il mare brillante di sole e i raggi che abbagliano la vista, tra un’ondeggiare di fiori e di ramoscelli d’albero. Ci sono finalmente cascate da cui tuffarsi e grotte da esplorare, in un gioco che è mille miglia lontano dal freeroaming di titoli come Oblivion, ma in cui vale la pena spulciare ogni millimetro di mappa per trovare segreti e forzieri, sparsi in locazioni realizzate con la stessa cura certosina dei bellissimi art work 2d che lo accompagnano. Il team non è riuscito a limare qualche caricamento un po’ troppo lungo e tutte le imperfezioni, però, e ci è capitato di rimanere incastrati nel fondale (una volta costringendoci ad iniziare nuovamente una quest da capo), bloccati da alcuni npc o di vedere il cane sospeso per aria. Non si tratta di difetti che minano l’esperienza, ma che stonano in un quadro complessivo che non ha pari nel panorama degli action rpg (anche se a volte viene da pensare che il vero gioco a cui riferirsi sia GTA).
Tra i tanti effetti sonori, le voci degli npc e delle mostruosità che abitano i dungeon, vale la pena spendere due parole per la colonna sonora: è bellissima.
Commento
Fable 2 entra nei panni del primo capitolo e ci cresce dentro fino a strapparne le cuciture, a dare un senso ad anni di parole spese e fino a dare vita ad un gioco divertente, e convincente sotto quasi tutti i punti di vista. Albion si illumina finalmente del sole dell’avventura, che dissolve la claustrofobia dei mille muri invisibili e che immerge il giocatore in paesaggi che strappano sospiri di meraviglia, visiva e sonora. Restano alcune imperfezioni nel codice, qualche indecisione nella narrazione e un po' d’avarizia negli item da raccogliere ed utilizzare, andando a costituire appunti che fermano la nuova fatica di Peter Molyneux dal diventare un vero e proprio capolavoro senza tempo. Resta, però e soprattutto, il miglior titolo partorito dai Lionhead Studios e un’avventura in cui perdersi e divertirsi per ore e ore. Con malizia e con la sensazione di trovarsi di fronte ad un gioco unico, nel bene e nel male.
Pro
- Le ambientazioni e l'ironia
- L'integrazione tra la simulazione e l'avventura
- Il Combat System e il Cane
- Le luci e gli effetti
- Qualche bug
- Non sempre epico
- Pochi item e armi
Xbox 360 - Obiettivi
Visto il genere, Fable 2 è piuttosto generoso. Al termine della prima partita non è difficile trovarsi con un bottino che va dai 400 ai 500 gamerpoint dei 1000 disponibili. Per ottenerli tutti sarà necessario finire il gioco almeno tre volte, perdersi con il co op e la ricerca dei gargoyle e delle chiavi d’argento. Siamo certi, però, che in tanti non si fermeranno al primo giro…